ATTUALITÀ
"Cu sì?": integrazione e ascolto, il progetto per Ballarò
L'Ordine degli psicologi, in collaborazione con associazioni e volontari di Palermo, ha avviato l'iniziativa "Cu sì?": integrazione e ascolto per cambiare il volto di Ballarò
Non sempre di fronte alla necessità si è in grado di armarsi per far sì che le cose cambino e Palermo è una di quelle città che spesso si rimprovera per quella sua colpa di abbandonarsi a se stessa senza reagire.
Esiste chi però crede che dal sostegno reciproco, dall'unione delle forze, qualcosa possa cambiare sempre in meglio: da un piccolo esercito di cinquanta persone, tra psicologi, volontari, associazioni, studenti e scout, nasce il progetto "Cu sì?" per cambiare il volto dell'Albergheria, per fornire un'assistenza psicologica agli abitanti del rione del centro storico di Palermo.
Un quartiere di Palermo che spesso è considerato come un universo a sé e che per questo ha bisogno di un sostegno per reintegrarsi al resto della città. Un quartiere caratteristico ma povero, abbandonato, dove il disagio è qualcosa di tangibile, reale.
Il progetto nasce proprio dall’Ordine degli psicologi della Sicilia che ha investito circa quaranta mila euro coinvolgendo volontari, con l’appoggio del parroco della chiesa San Nicolò di Bari Francesco Furnari fautore delle prime attività sul territorio.
Avviato a febbraio, il progetto avrà la durata di un anno e le attività, rivolte a tutti, dai giovani alle famiglie, si svolgeranno in gran parte alla chiesa San Nicolò di Bari: dall’accompagnamento scolastico con attività di recupero e approfondimento a laboratori dedicati al teatro, all’arte, alla musica. È previsto, naturalmente, uno sportello di accoglienza e d’ascolto gestito dagli psicologi ed anche un cineforum e feste interculturali.
Integrazione è la parola d'ordine, nonché scopo ultimo dell’iniziativa, nella convinzione che al di là della provenienza e dell’etnia (visto che in particolare a Ballarò vivono famiglie di etnie diverse) il senso di appartenenza e di integrazione alla comunità sia un elemento fondamentale per la convivenza e il benessere sociale.
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