ATTUALITÀ
Crisi Italia: secondo l'Espresso la Sicilia è la più povera
La crisi, piaga dei nostri tempi, continua a non lasciare scampo in Italia. Secondo dati emersi da un articolo dell'Espresso, la regione più povera dello stivale è la Sicilia
Crisi, una parola sempre più frequente sulla bocca di ognuno di noi, ma soprattutto sempre più presente nella nostra realtà quotidiana. Secondo un articolo di Davide Mancino dell'Espresso la crisi economica non ha lasciato scampo quasi a nessuna fascia di età o regione, anche se le differenze tra Nord e Sud sono ancora molto forti: infatti la situazione è ancora più disperata in Sicilia, la regione più povera dello stivale.
Secondo l'articolo dell'Espresso in Sicilia è dal 2011 che le persone a rischio povertà sono più di quelle che stanno “bene”: superata ormai la soglia del 50%, è questa la regione in cui la situazione è più grave. Due milioni e settecentomila persone, facendo i conti, su un totale di cinque milioni.
In altre aree le cose sono meno negative, ad esempio in Puglia e Molise nel 2009 a rischiare la povertà era circa il 35% della popolazione: valori che oggi sono aumentati - rispettivamente - di 7,8 e 9,6 punti percentuale. In generale il sud se la cava peggio, ma anche al centro-nord c'è chi fa eccezione: la Liguria. Qui le persone a rischio povertà erano relativamente poche, eppure negli ultimi quattro anni sono quasi raddoppiate.
Un altro indice ISTAT è quello che misura la povertà relativa familiare, cioè indica quante sono le famiglie che non possono permettersi spese al di sotto di una certa soglia, e come sono composte. Dal 2005 al 2012 le persone che più si sono impoverite sono: i capofamiglia, cioè coloro che cercano occupazione, persone del sud con meno di 35 anni, lavoratore in proprio del sud, persona con licenza elementare o nessun titolo. Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata anche per i diplomati o con altri titoli di studio più alti.
I dati arrivati dalla Banca d'Italia che riguardano i bilanci delle famiglie italiane fino al 2012 rendono evidente il problema: dal 2006 gli unici redditi relativi (cioè rispetto alla media italiana) a crescere sono quelli di chi ha più di 55 anni. Quelli degli over 65, per esempio, otto anni fa erano poco sotto la media mentre oggi la superano del 15%.
La situazione invece peggiora per tutti gli altri e giù fino ai 30enni, il cui reddito relativo ha preso il colpo più pesante rispetto a vent'anni fa. La ricchezza relativa dei giovani, dal 1991 è diminuita del 76% mentre quella degli over 65 è aumentata di oltre il 50%. Anche i quarantenni se la passano tutt'altro che bene, con una perdita del 44%.
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