ATTUALITÀ
Benzina con il trucco: raffica di multe a Palermo
Scoperti anche casi di alterazione del carburante, "taroccato" con sostanze non a norma. A dare il via ai controlli le segnalazioni degli automobilisti
Il trucco era semplice, e più che collaudato: per lucrare sul costo della benzina bastava infatti modificare gli impianti in modo tale che la benzina erogata fosse in quantità minore rispetto a quella indicata sui display. Un meccanismo efficace, per far pagare di più e allo stesso tempo fugare possibili sospetti.
Escamotage che però non è passato del tutto inosservato: lo ha scoperto infatti la Guardia di Finanza di Palermo che ha ispezionato diverse pompe di benzina della città. A dare il via ai controlli sono state proprio le segnalazioni da parte degli automobilisti: evidentemente qualcuno deve avere annusato il raggiro e ha pensato bene di chiamare il 117. Di qui le indagini, culminate nel blitz di oggi.
Quello della manomissione delle colonnine non era però l'unico sistema utilizzato per truffare i clienti. In altri casi veniva infatti taroccata anche la benzina: nei serbatoi delle auto veniva inserito carburante non a norma, diluito con sostanze non adatte all'autotrazione.
Come dimostrato dalle analisi di laboratorio, eseguite dall'Agenzia delle Dogane, la benzina veniva mescolata con olio non minerale (ne sono state riscontrate quantità superiori al 30%) mentre al gasolio venivano aggiunte sostanze definite "bassobollenti", ossia con un grado basso di infiammabilità. In entrambi i casi si tratta di prodotti non consentiti per l'autotrazione, e che riducono l'efficacia del carburante.
In altre parole, l'ignaro automobilista che si fermava a fare rifornimento pagava il prezzo regolamentare, ma per avere in cambio un carburante "modificato", di infimo livello e potenzialmente anche dannoso per il motore della sua auto.
Nel corso dell'operazione i finanzieri hanno controllato 15 impianti, e scoperto anche altre irregolarità amministrative e contabili: dal mancato rinnovo della licenza alla vendita fuori dagli orari di apertura. Risultato: una raffica di sanzioni e multe per 70mila euro.
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