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Aspra, la balena al museo: lo scheletro diventa reperto

Il Comune di Bagheria ha deciso di usare lo scheletro della balenottera spiaggiata ad Aspra per fini didattici rendendolo fruibile in un museo o in uno spazio espositivo

  • 23 ottobre 2016

Ogni tanto capita a tutti, perfino agli animali, di perdere la retta via e smarrirsi per varie cause: una balenottera di quasi nove metri si è spiaggiata sul litorale di Aspra, all'alba di un'ordinaria giornata di ottobre.
 
Dopo che i tanti curiosi si sono radunati in spiaggia per osservare da vicino l'accaduto, il cetaceo, ormai morto, è stato rimosso dal personale della polizia municipale, dell’Asp, della capitaneria di porto e dell’istituto zooprofilattico.
 
La causa della sua morte è stata molto probabilmente una ferita mortale provocata dalle eliche di un natante, forse un'imbarcazione. Che farne dell'animale una volta constatato che non si potesse fare più nulla?
 
L'Amministrazione comunale ha deciso di utilizzare lo scheletro della balenottera per fini didattici e di renderlo fruibile all'interno di un museo del mare o in una zona espositiva da individuare.
 
Il cetaceo è stato inviato al Dipartimento di Scienze sperimentali e Veterinarie dell'Università di Padova, che si occupa anche di gestione dei cetacei spiaggiati e problematiche relative alla musealizzazione dei reperti.
 
«Dalle prime notizie pervenuteci dall’università di Padova - dichiara l’assessore all'Ambiente Fabio Atanasio, l'esemplare era una giovane femmina di capidoglio di lunghezza pari a 8.40 metri».
 
«Il dipartimento di biomedicina comparata dell'università padovana – conclude - ha effettuato i prelievi necessari all’indagine necroscopica e si stanno ora svolgendo le opportune analisi. Hanno già iniziato i lavori sullo scheletro e a breve ci comunicheranno i tempi di consegna».
 
La scelta di preferire l'utilizzo della balenottera per scopi didattici fa molto riflettere se possa esserci o meno un limite alla strumentalizzazione di un animale, seppur deceduto, ma è anche vero che la stessa si sia resa necessaria a causa dei costi eccessivi di un eventuale smaltimento della carcassa, molto superiori rispetto a quelli riguardanti il riutilizzo dell'animale.
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