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Antonietta Raphaël Mafai: 10 anni di Nuvole

  • 29 gennaio 2007

Da dieci anni l’Associazione Nuvole Incontri d’Arte di via Matteo Bonello a Palermo porta avanti in città, con serietà e costanza, una ricca attività nel campo storico-artistico, attraverso la stamperia e soprattutto la galleria, che nel corso del tempo ha ospitato mostre su artisti di qualità italiani e stranieri. Sabato prossimo, 3 febbraio, Nuvole festeggia il suo decennale con una doppia iniziativa, una mostra e un incontro, imperniati sulla figura della pittrice e scultrice Antonietta Raphaël Mafai (Kowno, Lituania 1895 - Roma 1975), protagonista di un recente recupero e approfondimento critico attraverso esposizioni e pubblicazioni di rilievo. L’esposizione “Antonietta Raphaël Mafai. Dipinti, disegni, sculture”, visitabile fino al 7 aprile (dal martedì al sabato ore 17-20), ricostruisce il percorso dell’artista ruotando attorno a due temi-chiave: quello della maternità, del femminile, e quello del viaggio vissuto in chiave onirica. Del primo nucleo fanno parte dipinti ma soprattutto sculture, come la grande Genesi n.1, del 1947, con figure femminili ispirate alle volumetrie del francese Aristide Maillol, con la cui opera viene a contatto negli anni Trenta dopo un viaggio a Parigi, spesso però private di un’identità, senza testa, pura carne, concentrato di energia vitale.

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Dipinti, acquerelli e disegni costellano invece la seconda area tematica, con scene-ricordo nate dalla suggestione dei numerosi viaggi compiuti dall’artista dalla Cina alla Spagna e alla Sicilia, che dimostrano la sua sensibilità per le atmosfere sognanti, per una figurazione semplice nel tratto e variopinta nelle tinte. In lei sedimentano, per essere metabolizzate in chiave personale, le suggestioni delle avanguardie internazionali, che ha potuto assimilare già dalla giovinezza, vivendo a Londra dal 1905, anno in cui fugge dalla Lituania a causa dei pogrom di cui sono vittima le comunità ebraiche nella Russia zarista, fino al 1924, quando si trasferisce in Italia, passando per la Francia, dove tornerà spesso. A Roma avviene il suo incontro ‘fatale’ con Mario Mafai, animatore dell’ambiente artistico della capitale e fautore della cosiddetta “Scuola di via Cavour”, insieme a Scipione e Mazzacurati, portando avanti una pittura di stampo antinovecentista e dai toni neoespressionisti. È interessante approfondire la figura poliedrica e ricca di suggestioni, da Chagall alla plastica francese, di quest’artista che pur facendo parte di quella schiera di figure considerate negli anni come “moglie di” o “compagna di” artisti celebri, ha mantenuto una sua originalità e una grande forza espressiva, come si evince soprattutto dai bronzi visibili in mostra.

L’inaugurazione della mostra, sabato 3 febbraio alle ore 18.30, è preceduta da una conversazione sull’artista organizzata insieme all’Accademia di Belle Arti del Papireto presso i suoi locali di Palazzo Fernandez (via Papireto, 20, ore 16.30). Vi prenderanno parte Giuseppe Appella, critico e storico dell’arte, che fu vicino all’artista negli ultimi anni della sua vita e ne ha curato il catalogo completo dell’opera grafica; Philippe Daverio, che con la sua galleria milanese negli anni ’80 fu il primo a portare a New York il lavoro della Raphael e della Scuola Romana; Giulia Mafai, storica del costume, scenografa e costumista per il cinema e il teatro, terza figlia di Antonietta Raphael e Mario Mafai. Introdurranno Raffaella De Pasquale (titolare di Nuvole insieme al marito, il pittore Gaetano Cipolla, e nipote della Raphaël) e il direttore dell’Accademia di Belle arti Umberto De Paola. Catalogo disponibile in galleria, con testi di Appella, Daverio, Giulia Mafai, Lea Mattarella (Edizioni Nuvole). Mostra da vedere, dibattito a cui assistere.

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