MUSICA
Al Massimo un Sigfrido innamorato e furioso
Poco conosciuta e con alterne vicende per quanto riguarda la critica è la "Genoveva" di Robert Schumann, opera in quattro atti, che sarà di scena al teatro Massimo di Palermo dal 14 novembre al 19 novembre (piazza Giuseppe Verdi, biglietti acquistabili presso il botteghino del teatro aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 15). Questo lavoro teatrale, per la prima volta rappresentato nel 1850, sarà proposto al pubblico in un nuovo allestimento per la regia di Daniele Abbado, con la direzione orchestrale di Gabriele Ferro, e Martina Serafin, Peter Weber, Herbert Lippert, Katja Lytting tra gli interpreti principali.
Un’opera abbastanza discussa quella del compositore tedesco, che ben si inquadra nel clima romantico che si respirava in Germania in quel periodo ma che non conobbe da subito un grande successo di pubblico. Schumann, basandosi su un repertorio di leggende tedesche, la cominciò a scrivere nel 1842 dopo un periodo di grande depressione dovuto anche in parte alla mancanza di riconoscimenti professionali a cui faceva da controaltare il successo di sua moglie, una pianista affermata. Nella lavorazione dell’opera incise profondamente l’influsso della musica di Wagner e della concezione drammatica dell’opera, per cui è possibile rintracciare molti punti in comune con i "Lohengrin", lavoro teatrale che lo stesso Wagner scriveva durante la scrittura di "Genoveva".
L’orchestra sarà guidata dal maestro Ferro che ha all’attivo un repertorio che spazia dalla musica classica alla contemporanea, oltre alla direzione di orchestre come quella della Rai o quella della Scala di Milano, ma anche di importanti compagini musicali internazionali come i Wiener Symphoniker, i Bamberg Symphoniker, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestre Philarmonique de Radio France, la BBC Symphony Orchestra e l’Orchestra WDR.
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