ATTUALITÀ
Ai palermitani togliete tutto, non la cabina a Mondello
Le cabine di Mondello portano con sé aspre battaglie: dopo un'altalena di opinioni e dibattiti, la fumata per il loro ritorno è bianca. Ma non senza complicazioni
Palermo è sita sul mare, e questo si sa, non è un mistero. Il vero mistero è quello che riguarda i tratti che si affacciano su di esso che, ogni anno, divengono immancabilmente argomento di discussione. Centro del continuo questionare sono, soprattutto, le cabine che al soggiungere della stagione estiva prendono posto sulla spiaggia di Mondello, per eliminare le quali il Movimento 5 Stelle di Palermo ha dato vita ad una petizione (visualizzala qui).
Ma andiamo per ordine. Come ogni anno, dunque, anche quest'anno le cabine si sono trovate al centro di molte polemiche. La motivazione che ha spinto verso un duro scontro tra Regione e Comune è la mancanza del "Piano d'uso del demanio marittimo", che servirebbe per consentire alle strutture di esercitare regolarmente le attività.
Le cabine, creando un carico urbanistico, sono dunque di base irregolari e si era inizialmente optato per farle scomparire definitivamente dalla zona balneare. La notizia aveva scatenato non poco scompiglio, e aveva portato la società Italobelga a garantire rimborsi per chi aveva già prenotato il suo "posto al sole".
La situazione, però, ha preso in corsa tutt'altra piega: in cambio di una cifra da capogiro - oltre due milioni di euro per i circa venti lidi interessati - le cabine torneranno al "loro" posto, ancora una volta senza piano d'uso, ancora una volta irregolarmente, ancora una volta portandosi dietro una certa confusione: non esistendo una tariffa per la concessione della costruzione delle cabine è tutto ancora da stabilire.
Guardando la situazione di continuo scompiglio in cui gli elementi interessati continuano ad agire, non si può che pensare che il fine ultimo sia lasciare a bocca aperta chi segue la vicenda: ci si chiede per quale motivo un problema che è stato già portato all'attenzione da diversi anni e che già l'anno scorso aveva provocato caos all'inizio della stagione balneare non sia stato analizzato con la dovuta calma: da un'estate all'altra non è passato forse un anno?
Con un pizzico di stupore ci si potrebbe superficialmente chiedere perché mai, tra l'altro, per un anno le cabine non potrebbero rimanere chiuse dentro i depositi, restituendo al lungomare il suo aspetto naturale, in attesa che tutto venga regolarizzato. Sebbene gli interessi degli stabilimenti in ballo siano naturalmente moltissimi una buona parte della protesta giunge anche dal palermitano a cui potete togliere tutto ma non la cabina.
Mentre nel disorientamento generale le cose continuano a cambiare e a rimanere fondamentalmente le stesse, ci si può solo augurare che qualsiasi sia la soluzione trovata per quest'anno e in qualsiasi modo si evolvano le cose, la prossima stagione non si debba ricadere nelle stesse tormentate discussioni provvedendo ad eliminare le irregolarità.
In genere dagli errori si dovrebbe imparare qualcosa. O almeno si spera.
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