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A Terrasini ecco il 2° "Raduno nuove tendenze"

Dopo 34 anni, nella terra di uno dei simboli della lotta alla mafia, il 2° "Raduno nuove tendenze”, con artisti che hanno fatto della legalità la loro bandiera

  • 30 settembre 2010

Il ricordo di Peppino Impastato è ancora forte e presente nella memoria anche dei più giovani. Per questo sembra quasi naturale dare seguito, dopo più di trent’anni, a un raduno che si tenne nel 1976 nella spiaggia di Magaggiari, tra Cinisi e Terrasini, organizzato da Impastato e compagni, che sfruttarono positivamente e consapevolmente il potere aggregante della musica e la sua funzione socio-culturale di dissenso nei confronti di politiche poco avvedute e, ovviamente, di una piaga gigantesca come la mafia. Sabato 2 ottobre a Terrasini - in piazza - si terrà quindi, a partire dalle ore 18, il 2° "Raduno nuove tendenze” (ingresso libero) organizzato dall’associazione Musica e Cultura.

L’associazione si rifà esplicitamente a un periodo storico fondamentale per la storia dell’antimafia, la fine degli anni ’70, in cui esperienze come “Circolo Musica e Cultura” e “Gruppo OM” si rivelarono importanti occasioni per aprire gli occhi di fronte a una situazione sociale non più ammissibile, e dalla cui fusione nacque l’ormai famosa Radio AUT.

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Sul palco di Terrasini si esibiranno artisti che non aderiscono agli stantii modelli proposti dalle industrie musicali e promuovono la cultura della legalità non rinnegando mai le proprie radici sicule: gli Ultravixen, Ipercussionici, i Matrimia, gli OM, Arie di Sicilia, Giacomo Sferlazzo, Murra, Giampiero Mazzone, Gaspare Cucinella, Clara Salvo, Mario Crispi - storico fondatore dei famosissimi palermitani Agricantus – col suo nuovo progetto “Arenaria”, Enzo Rao, il duo teatrale Annamaria Tammaro e Margherita Ortolani con “Su’ ddocu”, DNA sud, Le libere note con Donatella Li Puma e Moffo Schimmenti, Davy Deglave, The Tornadoes e anche Alfio Antico, uno dei più grandi “depositari” della tradizione della musica popolare siciliana, che si farà inoltre carico di consegnare il “Primo Premio Enzo Barbarino”, in memoria di colui il quale fece tanto, negli anni ’80, per promuovere la musica popolare in un periodo in cui se ne stavano disperdendo le radici.

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