ATTUALITÀ
A Palermo il 1' consulente per le tematiche LGBT
Aspettando il Pride Nazionale, Palermo si ritrova ad essere città capofila nella battaglia per i diritti gay e nomina un consulente per combattere l'omofobia
Come tutte le realtà dense e spesse, piene di volti e risvolti di una medesima vicenda, Palermo ha un lato dritto e uno rovescio anche per il tanto discusso tema del mondo gay, e si scopre a collezionare, al contempo, non solo tristi fatti di cronaca cittadina che hanno da sfondo atti di intolleranza, ma anche scelte importanti che ne fanno città capofila nella battaglia per i diritti del mondo LGBT (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Dopo la nomina ufficiale di Palermo a sede del Pride nazionale 2013, l’amministrazione del capoluogo siciliano ha nominato un consulente per combattere l'omofobia: si chiama Carlo Verri, studioso di storia contemporanea, da anni impegnato nelle lotte per i diritti degli omosessuali attraverso l’Associazione Omosessuale Articolo Tre. Un ruolo, il suo, mai visto nelle amministrazioni italiane.
Solitamente si nomina un consulente speciale quando un problema è talmente tanto insidioso e vasto da richiederne un intervento particolare e mirato. Palermo è messa così male in termini di tolleranza?
No anzi, una scelta di una nomina del genere testimonia che esiste una sensibilità particolare a queste problematiche: l'allarme omofobia è uguale qui come altrove ma a Palermo il movimento LGBT ha fatto molto nel contesto nazionale per rivendicare i propri diritti. L'amministrazione poi si è dimostrata particolarmente sensibile verso certi temi ed ha accolto con favore la proposta, avanzata dalle associazioni omosessuali Arci Gay e Articolo 3, di nominare un consulente, a titolo gratuito, che si occupi di promuovere una campagna cittadina contro manifestazioni di intolleranza.
Palermo è una città che ha archiviato diversi casi clamorosi di omofobia...
L’omofobia si vede ogni giorno e non serve un fatto eclatante di cronaca per coglierla: è ben radicata prima di tutto nel linguaggio comune che usiamo, quando il modo più gratuito per offendere qualcuno è dargli del “frocio”.
La nomina di un consulente per i diritti degli omosessuali è figlia dell'aggressione a Fulvio, il ragazzo che ha subito ingiurie sulla sua sessualità alla Vucciria? La tua nomina è stata immediatamente successiva a quell’evento che non passò inosservato…
No, la richiesta di una collaborazione con il Comune era stata inviata e presentata già nei mesi precedenti al fatto. L'ufficializzazione di questa nuova figura avrebbe dovuto esser resa nota più avanti ma è stata anticipata per rendere chiaro alla città, all’indomani dell'aggressione, qual è la direzione verso cui si sta muovendo l’amministrazione.
Nella città che ospiterà ufficialmente il prossimo Pride nazionale si nomina un consulente contro l'omofobia. È un controsenso o le due cose sono legate?
Non solo non è un controsenso ma le due cose sono due aspetti complementari, conseguenze di uno stesso fenomeno: Palermo comincia a dare un segnale molto forte e deciso. Non era mai accaduto in nessun’altro luogo di Italia che un Sindaco annunciasse pubblicamente che la propria città ospiterà il Pride nazionale. Di solito l’evento è percepito dalla politica come un evento scomodo, un terremoto. Basta pensare alle parole di Giuliano Amato pronunciate in occasione del World Pride del 2000 che avrebbe fatto tappa a Roma: l’allora premier definì poco appropriata la concomitanza di quell'evento con il Giubileo del 2000, aggiungendo "Purtroppo però dobbiamo adattarci ad una situazione nella quale vi è una Costituzione, che ci impone vincoli e costituisce diritti", a sottolineare quasi tristemente, l’impossibilità di annullare l’evento anti-omofobia solo perché “tutelato” dalla legge.
Il tuo è un ruolo mai visto prima nelle amministrazioni italiane, quali azioni prevede il tuo incarico e che obiettivi si dà?
Il mio compito prevede una funzione di coordinamento di tutte le associazioni LGBT, facendo da mediatore con l’amministrazione comunale. Il programma prevede di mettere in pratica tutte quelle politiche che possano far superare a Palermo le situazioni discriminatorie.
Concretamente?
Ci sono tanti obiettivi da raggiungere con la nostra campagna contro l’omofobia: uno di questi è far sì che anche Palermo, come già Milano e Napoli, si doti un importante strumento per i diritti omosessuali: il registro delle unioni civili. E poi una grande scommessa è entrare nelle scuole con delle campagne di sensibilizzazione adatte. Per non parlare poi della lavoro di preparazione al Pride nazionale insieme al Palermo Pride.
A differenza di una coppia etero, quali sono i diritti negati ad una coppia omosessuale?
Ovviamente il diritto al matrimonio e a tutto quello che ne discende. Mettiamo poi il caso che io sia a carico del mio compagno: a lui non spetta nessuna delle agevolazioni che spetterebbero normalmente ad una coppia etero. Nessun assegno di mantenimento, nessuna detrazione fiscale, nessuna assistenza nei casi di decesso del coniuge. E poi c’è il grande capitolo “figli”. A Palermo ci sono tantissime realtà genitoriali che ricorrono all’estero per la fecondazione eterolaga. Senza contare che i figli di una coppia gay non hanno gli stessi diritti dei figli di una coppia etero. Prima ancora delle battaglie politiche esiste un problema di "visibilità": se un gay ha difficoltà ad esporsi "da solo" alla società, figuriamoci quanto possa essere difficile per una coppia.
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