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Lo "scandalo" della Palermo (bene) a Isola delle Femmine: ecco perché è finita la festa

Cerchiamo di fare chiarezza per capire i motivi per cui la Guardia di Finanza ha interrotto il party sull'isola soggetta a vincoli stretti fin dai primi mesi primaverili

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 2 luglio 2024

L'isolotto di Isola delle Femmine

La vicenda che ha coinvolto nel corso delle ultime ore la Riserva naturale orientata di Isola delle Femmine – occupata lo scorso weekend da circa un centinaio di individui, intenti a festeggiare una festa di compleanno o a girare un video, a secondo delle dichiarazioni - ha riportato all’attenzione dei media uno dei problemi principali che in questo momento stanno vivendo diverse aree protette del nostro paese: il conflitto tra le autorità di gestione delle aree protette e quella parte della cittadinanza che reputa le aree naturali solo un ostacolo per le loro personali attività.

È noto, infatti, come da diverso tempo l’isola sia l’argomento di scontro fra l’ente di gestione della riserva e gli eredi di Rosolino Pilo, che hanno dichiarato di averne ottenuto il possesso dal comune tempo fa, in un periodo antecedente l’istituzione della riserva, avvenuta ne 1997. Ora i presunti proprietari stanno spingendo per la vendita dell’isola, provocando diverse polemiche fra gli ambientalisti.
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È possibile persino vedere sul sito di Romolini Immobiliare - agenzia di Sansepolcro, in provincia di Arezzo, che tratta beni di lusso per Christie's International Real Estate - la proposta di vendita, che attualmente si aggirerebbe sui 1.650.000 euro, mentre qualche anno fa era di 3 milioni.

Per quanto però i presunti proprietari dell’isola stiano cercando di venderla ad imprenditori turistici e ad altri milionari internazionali, attualmente la proposta è caduta nel vuoto e probabilmente non si concretizzerà mai, per via dei severissimi vincoli paesaggisti ed ambientali che interessano l’intera area, come sostenuto dalla Lipu, che ha in gestione la riserva dl 1998.

C’è infatti una regione ben specifica se le centinaia di persone che sono state beccate a danzare sull’isolotto non potevano stare lì, e il party è stato interrotto dalla Guardia di Finanza, occorsa in soccorso della Lipu con delle motovedette nei pressi dell’isola, alla prima segnalazione del festino.

Ogni anno l’isola è interdetta alle visite dei turisti a partire da marzo fino all’inizio dell’autunno, per via della stagione riproduttiva dei gabbiani e di molte altre specie di uccelli.

Tutte specie inserite nella Direttiva n. 79/409/CEE, che oltre ad essere una delle leggi comunitarie più antiche dell’Unione Europea è anche fra le più severe dal punto di vista ambientale.

Inoltre, essendo l’intero isolotto inserito all’interno della zona A della riserva, situata a sua volta in un sito Natura 2000 e al centro dell’Area Marina protetta di Capo Gallo e Isole delle femmine, l’area è anche interdetta a qualsiasi manifestazione pubblica, come indicato dalla circolare ministeriale del 29 aprile di quest’anno, il cui oggetto è proprio lo svolgimento di eventi turistici, sportivi, musicali e similari all’interno delle riserve della rete Natura 2000.

«Nel corso degli ultimi mesi sono pervenute alla scrivente Direzione Generale diverse segnalazioni relative ad eventi o iniziative potenzialmente suscettibili di generare impatti negativi su habitat e specie di interesse comunitario per cui non sarebbero state espletate le necessarie procedure di Valutazione di Incidenza di cui all’art.6.3 della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" è possibile leggere all’interno del documento pubblicato dal Ministero dell’ambiente.

«Le segnalazioni evidenziano che, frequentemente, l’organizzazione dei suddetti eventi/attività coincide con periodi particolarmente delicati per la fauna selvatica, quale ad esempio il periodo riproduttivo, o può determinare effetti diretti o indiretti su habitat di interesse comunitario».

All’interno del documento si chiarisce quindi che per limitare i danni ambientali all’interno di una riserva, qualsiasi manifestazione deve essere approvata da parte delle autorità che la gestiscono e che effettuano la valutazione di Incidenza (documento che determina quali possono essere gli effetti negativi dell’attività proposte), a patto che l’evento in questione non risulti estraneo e controproducente rispetto agli obiettivi finali di conservazione che guidano un’area protetta.

È per questa stessa ragione se Jovanotti dovette subire una durissima campagna mediatica durante l’estate del 2022, avendo deciso di svolgere alcuni suoi concerti in delle spiagge protette da vincoli ambientali, durante il suo tour Jova Beach Party.

Alcuni suoi concerti ricaddero all’interno di territori vincolati e il cantante ricevette insieme ai suoi organizzatori diverse denunce, da parte della LIPU, di Legambiente e in taluni casi da circoli locali del WWF.

Bisogna inoltre chiarire che le aree naturali protette non sono di proprietà pubblica; possono esserci aree demaniali e possono esserci aree private.

La Riserva è un vincolo che interessa l'area a prescindere dalla proprietà. I proprietari, quindi, devono sottostare al regolamento della Riserva Naturale e alle norme sulle aree naturali protette.

Sterili sembrano oggi le scuse degli organizzatori dell’evento di sabato scorso, che hanno dichiarato alla Guardia di Finanza di aver comunicato ai proprietari dell’isola la volontà di visitare le coste dell’isola, per un evento privato.

Gli eventuali eredi di Rosolino Pilo non sono infatti i gestori dell’isola né tanto meno della Riserva e non hanno alcun potere su di essa, neanche concedendo dei permessi per eventuali visitatori.

La Lipu ha inoltre dichiarato di non aver ricevuto alcun avviso dalla coppia di dottori che sembrano aver organizzato l’evento e anche qualora avesse ricevuto una e-mail, ne sarebbe scaturito un netto rifiuto.

Al momento l’isolotto, stando ad alcune fonti, presenterebbe ancora gli inequivocabili segni del passaggio dei vandali, vestiti a festa. Tappi di bottiglia, vetro in frantumi, frammenti provenienti da bicchieri e piattini di plastica, come anche le cicche delle sigarette e le semplici impronte di chi è salito sull’isola, calpestandone la flora, sono ancora lì a testimoniare lo scempio avvenuto nella notte fra sabato e domenica scorsa.

Tuttavia, è il verso dei gabbiani ad indicare che la fauna locale sembra non aver particolarmente apprezzato la visita degli intrusi, visto che negli anfratti dell’isola sono visibili numerosi giovani pulli (i pulcini della specie) ancora frastornati dal rumore che li ha investiti e che era stato generato dalla musica.

Riflettori accesi anche sulla scelta degli organizzatori di questo evento è stata infatti quella d’invitare sull’isola il DJ Mauriziotto – tra l’altro ex dipendente della guardia costiera ed ex responsabile dell’ufficio marittimo di Isola delle Femmine – insieme a delle casse, così da girare un video di promozione dell’isola e riempire la serata con delle danze, tramite una musica che ha provocato un grave disturbo alla fauna, in queste delicate settimane in cui è impegnata nell’accudire i piccoli.

Dal canto suo Mauriziotto si difende. «Non sono tra gli organizzatori dell’evento. Ho solo accettato di fare da dj per il video clip. Ho letto l’autorizzazione da parte della proprietaria e mi è stato garantito che erano stati avvertiti sia la Capitaneria di porto che l’ente gestore per la realizzazione del videoclip.

Come è finita si sa. Ma ribadisco che non c’era alcuna volontà di danneggiare l’isola ma realizzare un video sui quattro elementi fondamentali della natura per i filosofi greci, acqua, aria, terra e fuoco».

D’altro avviso è però il direttore della Riserva, Vincenzo di Dio, che oltre a criticare l’evento in sé e le frasi che gli organizzatori stanno usando per difendersi, tiene a sottolineare il pericolo che ha corso l’isola, ove dalla festa fosse scaturito un incendio. «Nel caso in cui gli invitati avessero acceso un falò poco prima di mezzanotte, come da programma, con tutta la vegetazione secca presente sull’isola oggi staremo piangendo danni peggiori».

La teoria più assurda che sta facendo però fremere gli ambientalisti è che la festa sia stata simulata a favore di telecamera e di social, così da garantire un’ottima pubblicità per la vendita dell’isola, in veste di location per le festività estive.

Un’accusa grave che al momento è al vaglio delle forze dell’ordine e che potrebbe ulteriormente accendere lo scontro fra l’ente gestore, il Comune e gli eredi di Rosolino Pilo.
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