CURIOSITÀ
La "via dei Librai" era una (vera) strada di Palermo: vi sveliamo perché si chiamava così
Se chiedete a un palermitano dove si trova, vi dirà che state confondendo il nome di una via con quello di un evento culturale, ma non è così. Ecco la sua storia
Via Alessandro Paternostro a Palermo
Si è scelto questo luogo perché è per fortuna ancora colmo di librerie antiche dove i bibliofili spesso si recano per trovare delle "perle preziose", volumi rari che gli studiosi golosi di sapere antico sono ben lieti di acquistare.
Una di queste librerie espone una scritta incorniciata che salta immediatamente agli occhi "Chi cerca trova!". Apparentemente si tratta di una frase fatta, e in effetti è un proverbio, ma che forse ci invita a fare un viaggio parallelo a quello della nostra vita terrena, ci invita a sognare, a fantasticare, e magari a evadere se non proprio a correggere le storture della realtà attraverso le storie delle quali veniamo a conoscenza leggendo.
Così, ogni anno, nel mese di aprile in occasione di questo grande evento cittadino decine di case editrici locali e non espongono nelle loro bancarelle, collocate a ridosso della via Vittorio Emanuele, le loro nuove opere per la contentezza di chi ama la lettura.
Il nome di tale via dall'imbocco di via Vittorio Emanuele sino all'attuale piazza Aragona, ha sostituito un altro nome più antico con la quale la strada era identificata e cioè La strada di San Francesco.
Quest'ultimo nome si deve senza dubbio all'antichissima costruzione della basilica palermitana di San Francesco sita nell'omonima piazza e lo stesso dicasi allorquando il toponimo fu preso in prestito dalla famosissima focacceria sita anch'essa nella stessa piazza.
Ma a sua volta anche la “Strata mastra di San Francesco” aveva un altro nome più antico e poi era divisa in più parti. Se vogliamo dare ascolto ad Agostino Inveges, sacerdote e storico sciacchitano del XVI secolo, verremo a conoscenza del fatto che la chiesa di San Francesco a Palermo fu fondata in una strada detta “Manau”, ovvero nella “Ruga de Manau”.
«Fra Ruffino (essendo la chiesa di Palermo vedova) diede licenza al Vesc. di Malta (Ruggero di Cefalù) che gittasse la prima pietra della Nuova Chiesa di S. Frāc. in Palermo [...] “in cōtrata que dicitur Ruga de Manau”».
Questo toponimo fu mantenuto almeno sino alla fine del XV secolo come ci riferisce Nino Basile attraverso un documento datato al 4 luglio 1480. Tra i più antichi toponimi della strada è “strada delli chiodara” tant'è che la chiesa di San Francesco fin dalle sue origini venne definita appunto San Francesco dei Chiodari in virtù del fatto che la strada esisteva prima della costruzione della chiesa.
Nel dettaglio in questa strada vi furono diverse maestranze come era solito un tempo nelle strade importanti della città: «Nella strada maestra di San Francesco le botteghe delle varie maestranze che esercitavano il loro mestiere erano distribuite nel modo che segue: a destra vi erano tutti coloro che vendevano chiodi, ferro, piombo ed altre simili mercanzie; a sinistra la strada era tutta piena di sellari, guarnamentari, droghieri e librari, e qui, con i librari finiva la strada».
Nella medesima strada ebbero le loro botteghe anche i chitarrari e cintorinai.
Dalla presenza di tutte queste maestranze la strada cambiò di volta in volta nome poiché il popolo la battezzava e ribattezzava ora in un modo ora nell'altro: strada dei chiodara, strada dei sellari, strada dei chitarrara, strada dei librara e strada dei cinturinara.
Il tratto di strada che più ci interessa, per ritornare alla questione iniziale, cioè scoprire dove si trovava l'antica via dei librai, è quello che va dall'attuale piazza San Francesco sino alla via Vittorio Emanuele. Come è risaputo il quartiere dei mercanti era il quartiere della Loggia.
Qui le “nazioni estere”, tra le quali quella dei Genovesi, dei Veneziani, dei Catalani e dei Pisani, esercitavano i loro traffici. L'attuale via della Loggia è la naturale prosecuzione della via Alessandro Paternostro, le due vie sono interrotte dall'asse di via Vittorio Emanuele.
Il monopolio del commercio dei libri e della carta a partire dal XII secolo era affidato ai Pisani. E proprio i Pisani vendevano libri in via della Loggia che anticamente era detta «Ruga de Pisis, Ruga Pisanorum, Via dei Pisani, Strada di Pisa, ecc., appunto per i Librai oriundi di Pisa che esercitavano il loro commercio in questa strada».
Alla fine del XVI secolo però i Librai Pisani si spostarono nel principio della strada di San Francesco ed erano talmente tanti da far sì che tale tratto di strada nelle carte topografiche e nei diari del tempo venne definito La via dei librai. Il tratto di strada ove un tempo erano site le botteghe dei librai oggi è stato sostituito da una serie di deliziosi negozietti di artigiani locali che vale la pena conoscere.
Se chiedete oggi ad un palermitano dove si trova la Via dei Librai vi dirà che state confondendo il nome di una via con quello di un evento culturale, se invece chiedete dove si trova la via Alessandro Paternostro qualche giovane passante ve la saprà indicare, tuttavia di sicuro se chiedete di voler andare “a San Francesco” anzi “a San Franciscu”, specie se siete forestieri, qualsiasi palermitano incontriate sorriderà perché penserà che state per andare a mangiare un panino con la milza.
Non sarà come leggere un buon libro, ma sicuramente ne resterete altrettanto colpiti.
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