CRONACA
La tragedia a Sharm el-Sheikh, la famiglia palermitana torna a casa: "Vogliamo la verità"
Cosa sia accaduto è ancora tutto da chiarire. Ed è per questo che la famiglia del piccolo Andrea ha intenzione di procedere legalmente contro lo staff medico
Dalla Farnesina riferiscono che le autorità sanitarie egiziane hanno dato il via libera; secondo quanto riferito dal fratello della donna, Roberto Manosperti, il motivo per cui dopo una settimana dal tragico fatto, ancora la coppia non potesse rientrare era legato proprio alle condizioni di Antonio Mirabile, 46 anni, ricoverato in ospedale e sottoposto a terapia con ossigeno.
L'uomo infatti era arrivato alla "clinica" - così la chiamano quelli del luogo - moribondo, con blocco renale, problemi respiratori e cardiaci.
Cosa sia successo e perché quella che era stata diagnosticata dai medici egiziani come una normale intossicazione alimentare si sia trasformata in una tragedia è ancora tutto da accertare. Quello che si sa è che la famiglia ha intenzione di procedere legalmente contro lo staff medico.
Né la donna, né il fratello Roberto in Italia, sono riusciti ad avere informazioni chiare ed esaustive dai medici per giorni. In realtà non le hanno nemmeno adesso, l'unica cosa che è cambiata è che questa storia è finita sui giornali ed è così che si è mosso qualcosa, ed è così che la famiglia, che da uns ettimana chiedeva aiuto per poter rientare a Palerro il prima possibile, è riuscita a tornare.
Non appena il piccolo Andrea sarà qui, verrò effettuata una seconda autopsia. la famiglia come dicevamo, ha intenzione di procedere legalmente per accertare cosa sia accaduto e le responsabilità.
La donna, ancora in ospedale a Sharm el-Sheikh, è incinta ma le sue condizioni per fortuna sono buone. È stata vicino al marito ogni momento riuscendo ad ottenere tramite la Farnesina, un permesso per restare in ospedale. Adesso Rosi chiede verità, vuole sapere cosa, o chi, abbia portato suo figlio alla morte.
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