ARTE E ARCHITETTURA
Il pollaio chiuso dagli anni Ottanta a Caltagirone che diventa palestra per artisti
Poster, installazioni e murales di artisti contemporanei reinventano un vecchio capannone dismesso: "Lo stato delle cose" è un progetto di riqualificazione in divenire
L'opera di Demetrio Di Grado "Stato delle cose" nel capannone a Caltagirone
Il progetto è stato chiamato "Lo Stato delle cose" e ha come contenitore una struttura, attualmente in vendita, di 2500 mq di superficie in sette capannoni che si trova in prossimità della strada statale 124 Caltagirone-Grammichele, in contrada Serra Fornazzo, in pratica nelle campagne della periferia di Caltagirone.
Un pollaio dismesso dal 1980 attualmente in vendita, una struttura in stato di abbandono ma discretamente pulita, perfetta per dare libero sfogo alla creatività di ciascun artista invitato.
"Padrona di casa" è l'associazione Mansourcing, che grazie ad un comodato d'uso ha l'autorizzazione ad accedere agli spazi fino a quando non sarà concretizzata la vendita.
Il capannone non è aperto al pubblico o meglio è sempre aperto, ma meglio non incappare in nessuna violazione di domicilio se non si è stati invitati.
«Verso la fine dell'estate 2018 - racconta Di Grado - nella stessa zona la mia Associazione, Mansourcing, è stata invitata da uno Sprar per realizzare un progetto di pittura murale coinvolgendo gli ospiti adulti della struttura. Tramite l'artista Make che ha sintetizzato con i due colori della pelle rosa e marrone e con due parole, Human Being la prima chiusura dei porti, abbiamo fatto breccia nella disponibilità del proprietario del capannone, e così è iniziata questa avventura».
Mansourcing dal 2014 è presente sul territorio di Caltagirone con diversi eventi di street art e tre festival di arte contemporanea.
Ogni anno un quartiere diverso dall'altro viene adottato e "riqualificato" con interventi di arte urbana.
Anche per questa occasione ad ogni artista invitato è stata lasciata libertà di espressione, è stato chiesto solo di contestualizzare la sua idea come "Stato delle cose", incastrandola all'interno della struttura così com'è, senza alterare niente.
«Per noi artisti è stata una buona occasione per confrontarci con altre tecniche stilistiche, unendole, collaborando a più mani sullo stesso pezzo. - aggiunge Di Grado - Cosa che difficilmente si riesce a fare in strada o durante i festival. Ognuno sceglie una superficie e porta avanti la sua ricerca. Al momento ci siamo concentrati su un primo capannone e lo stiamo ultimando. A breve entreremo in un altro capannone, con altri artisti che abbiamo invitato. Meglio essere in gruppo, hai maggiore opportunità di scambio, ma anche di divertimento».
Attualmente non è un luogo aperto al pubblico, è solo un luogo pieno della creatività pià vivida della Sicilia.
Lo spazio è in vendita, ma la cosa sembra non turbare il manipolo di eroi/artisti: «Qualsiasi cosa accadrà, - conclude Di Grado - non ci riguarderà perché saremo già lontani, verso nuovi progetti e idee da realizzare».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio
-
ITINERARI E LUOGHI
Il borgo in Sicilia che "vive" in simbiosi col mare: la spiaggia ti incanta al primo sguardo