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La Roccia Amorosa che "domina" mezza Sicilia: da qui puoi ammirare albe pazzesche

Nelle mappe è chiamata “Vanzu di la finestra” ma per gli abitanti del posto è la roccia “di li ziti”: uno spettacolo della natura che in pochi conoscono

Roberto Mistretta
Giornalista e scrittore
  • 8 agosto 2024

Roccia Amorosa nel Parco delle Serre a Villalba (foto di Salvatore Pirrera)

Un sogno sotto il cielo che albeggia e delinea un luogo magico che i locali chiamano “Lu vanzu di la finestra”, una suggestione di roccia, cielo e terra che si trova in contrada Serre a Villalba e ha fatto innamorare Rita La Monica, vice presidente regionale di BC Sicilia, e tanti come lei che amano vivere l’alba in un luogo dell’anima dove il 10 agosto, al sorgere del sole, ci si potrà ritrovare indossando un capo bianco, tra musica, poesia e maària.

Tornano le notti di BCSicilia in tutta l’isola e certo questo appuntamento nel cuore agreste dell’entroterra della provincia nissena, ha una spettacolarità unica. Qui, percorrendo la Sp 16 Villalba-Mussomeli, si staglia la roccia amorosa, nel Parco delle Serre, dove si potrà aspettare l’alba con le sonorità del duo composto da Federica Mosa (violino) e Gianni Amore (fisarmonica) e le performance delle allieve dell’Asd Incoropart scuola di danza di Silvia Guasto.
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Un sogno, certo, ma un sogno che continua a concretizzarsi anno dopo anno grazie alla verve creativa e alla testarda passione di Rita La Monica, innamorata dei propri luoghi natii dove la bellezza del territorio da troppo tempo si sposa con l’abitudine e l’apatia, se non con una vera e propria trascuratezza.

Ecco allora l’orgoglio di essere nati in questo spicchio di Sicilia che si vuole valorizzare e veicolare, specie adesso che i social rendono tutto più immediato e le immagini girano con un click da un capo all’altro del mondo. E le suggestioni in questi luoghi certo non mancano, basti dire che anche "Linea Verde" tempo addietro girò delle riprese proprio qui, territorio immenso vocato alla coltivazione di grano di qualità superiore e si soffermò sulla particolarità della formazione rocciosa.

Così l’ideatrice di tale originale e partecipata iniziativa che si rinnova da qualche anno, Rita La Monica, presenta questo sito megalitico: «Ci sono luoghi che ci chiamano e non ne conosciamo la ragione. Sono sirene ammantate di vento che profuma di origano, di timo e fiore di cappero e alla cui malìa non si può resistere.

Luoghi che tramandano memorie di riti magici, arcane filastrocche, tracce di popoli antichi, mercati notturni e ghiotte truvature.
Proprio lì, nell’onphalos della Sicilia agraria, incastonata tra il sali e scendi d’infinite colline che si rincorrono cangianti allo scorrere delle stagioni, proprio lì al culmine di una catena di picchi discontinui si erge silenziosa la Roccia Amorosa, imponente massiccio pietroso, costituito da due blocchi divisi adiacenti, collegati da una pietra centrale, originati, forse, da antichi movimenti tellurici o dalle potenti saette di Zeus.

Denominato “Vanzu di la finestra” nelle mappe catastali di Villalba, gli abitanti del luogo la nominano roccia “di li ziti”, degli innamorati, forse in virtù della pietra centrale che alla maniera” di uno schiocco di bacio unisce per l’eternità, in un abbraccio appassionato, i due profili etero-antropomorfi.

Questo amore litico, granitico è da sempre, già prima di Dante, di Shakespeare, di Hayez, Klimt e Magritte. Imprime il suo sigillo, il suo pegno d’amore immortale al territorio ma esige, al contempo, di essere onorato e ricambiato. Ma si sa, spesso la natura “babbìa” con gli umani, esagera e si chiede, come la Szymborska: Ma un amore felice, è normale? È utile? È necessario?

Allora ecco che cambiando la prospettiva, spostandosi di qualche metro sulla provinciale 16, che da Villalba conduce a Mussomeli, si materializza alle spalle della figura femminea dal bel profilo francese, la Francesca, Ginevra o donna Laura di turno, la sagoma burbera del terzo incomodo dalla fronte corrucciata in una sorta di triangolo amoroso dalle fosche tinte che nulla fa presagire di buono.

E, intanto, il paesaggio sta a guardare questa pietra mistica e misteriosa dal grande impatto spirituale; e lei si inebria della luce solare nei solstizi estivi e invernali che nei millenni scandivano il tempo della semina e della raccolta. Le fanno da corona, nel tempo, le interminabili distese di spighe verdi che danzano al vento primaverile, le coltri purpuree della sulla maggiolina, l’oro del frumento maturo punteggiato dai petali sanguigni di delicati papaveri, i riccioli-covoni e i terreni “pettinati” durante il riposo invernale. Sullo sfondo l’Etna, con la sua candida scia verso occidente fa la riverenza alla sorella minore.

Sì, ci sono luoghi che ci chiamano e non ne conosciamo la ragione. Sono sirene ammantate di vento alla cui malìa non si deve resistere perché, forse, cedendo alla loro bellezza potremmo trovare la via che porta alla Grande Gioia.

Ben vengano insomma le sagre, le spaghettate e i concerti estivi che riempiono le piazze, ma si tratta pur sempre di iniziative che si possono replicare ovunque. Qui invece, in questo luogo magico, si vuole perseguire richiamo culturale alternativo, per offrire un sogno in un sito unico che non si trova altrove, ma soltanto qui, nelle Serre di Villalba da dove si domina mezza Sicilia.

Un luogo che dà pace, armonia e crea un ponte armonico tra i partecipanti e la natura, riscoprendo quei contatti con l’universale di cui ognuno di noi è un’emanazione ineguagliabile.

Ecco dunque l’Alba sonora alla Roccia Amorosa. L’appuntamento è fissato alle 5.00 di mattina del 10 agosto. Dopo il concerto baciato dal sorgere del sole, seguirà una ricca colazione. Gli organizzatori invitano i partecipanti a raggiungere la location prima dell’alba (il sole sorgerà alle 6.17), indossando un capo bianco e scarpe comode.
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