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La perla (barocca) in Sicilia che forse non conosci: sul colle splende "la Fulgentissima"

Un concentrato di storia, arte e architettura che merita di essere "toccato" almeno una volta con mano e cuore oltre che con gli occhi. Qui sono nate diverse leggende

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 22 settembre 2023

Il barocco di Naro

"La Valle dei Templi di Agrigento toglie molto spazio alla nostra comunità. Siamo fieri di vivere in questo paesino". "È possibile scattare una foto insieme a voi?". Queste "battute" riassumono in breve l'accoglienza ricevuta a Naro. A 30 km circa dal capoluogo di provincia (Agrigento), su un colle alto 600 metri, splende la barocca "Fulgentissima".

Il nome fu attribuito dal sovrano Federico II di Svevia per la sua posizione strategica da cui dominava un vasto territorio dove oggi sorge la Val Paradiso. Perchè si chiama appunto Naro? Il nome deriva dal greco Naron che significa "fiume".

Infatti, nelle vicinanze scorre l’omonimo corso d’acqua e non molto lontano sono presenti due bacini artificiali: la Diga S. Giovanni e la Diga Furore. Il paese, nelle sue piccole dimensioni, offre al visitatore una ricca “collezione” da vivere tutto d’un soffio.

Una delle migliori opzioni è il trekking urbano con zaino in spalla e tanta buona volontà al seguito. Il luogo ideale dove lasciare la propria auto è Piazza Francesco Crispi. Tra i sorrisi dei naresi e la classica battuta “Chi ci faciti a Naru cu li templi a du passi” inizia la visita di uno dei paesini più interessanti dell’intera provincia.
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Il centro storico si interseca con le tante viuzze strette dove si assaporano i profumi siciliani. Durante la passeggiata si possono incontrare le donne che stendono i panni mentre parlano con i vicini o un gatto - docile - alla ricerca del pasto migliore. Una volta raggiunto il centro storico inizia la visita di alcune delle venti chiese presenti in paese. Queste sono divise in due percorsi: barocco e gotico.

Del primo fanno parte la magnifica Chiesa di S.Salvatore. All’interno sono custoditi gli affreschi di Domenico Provenzani. La struttura ha subito parecchi interventi e arricchita con intagli in stile spagnolesco e barocco. Del primo barocco siciliano fa parte la Chiesa di S.Nicolò di Bari. Il fonte battesimale risale al 1490.

A pochi passi dalla stessa si trova la Chiesa Madre. Al suo interno è custodito il patrimonio artistico appartenuto al Duomo. Da non perdere il portale in barocco del Collegio dei Gesuiti.

Una delle curiosità della Chiesa di S. Agostino è la costruzione a croce latina. Merita attenzione anche la Chiesa ed ex Convento di S. Francesco con le bellissime tele raffiguranti “La Buona Morte” e “Cattiva Morte”. Infine, non per importanza minore, è doveroso entrare nella Chiesa del Patrono o S. Calogero.

Grazie a una scalinata - posta a destra della navata - è possibile raggiungere una chiesa sotterranea con annessa grotta. E’ arrivata l’ora di un pasto veloce altrimenti la zona gotica rischia di essere una chimera. Se l’inverno è mite e umido, l’estate - secca e caldissima - rischia di togliere ogni respiro.

Tra panetterie e qualche trattoria la gastronomia narese diventa l’appeal del momento. Non esistono vie di mezzo e bisogna scegliere se continuare con la via gotica o lasciarsi andare al ritorno “a la casa”. Lo spazio gotico è ricco di gioielli. Si può ammirare la Chiesa di Santa Caterina. Rappresenta uno dei monumenti più belli dell’intera regione. La struttura fu fatta costruire da Matteo Chiaramonte per volere di Federico II di Svevia.

Il complesso ligneo del soffitto rimane un capolavoro maestoso in un luogo dove spazio e tempo culminano in un’unica direzione. Quanto possono incidere 209 scalini? Tanto in termini di fatica ma vale la pena per raggiungere il Duomo Normanno.

Adagiato accanto al castello, racconta il passato glorioso di Naro. A poche decine di metri, nella sua maestosa collocazione, sorge il castello di Chiaramonte. E’ stato costruito nel XII secolo sopra un fortino arabo e le prime notizie risalgono al periodo dei Vespri.

La fortezza ha vissuto momenti di massimo splendore tra realtà e leggende. Da lassù si scorge un panorama unico. In lontananza spicca "Sua Maestà" l’Etna.

Inoltre si ammirano le distese di vigneti, grano, agrumeti e uliveti che rappresentano l’economia narese. I volenterosi possono raggiungere "Porta d’Oro", una delle sei entrate che permettevano l’accesso alla città. Per chi decidesse di pernottare a Naro, avrà l’occasione di continuare a scoprire i volti della città come l’accesso alla Biblioteca Feliciana. All’ interno sono custoditi ben 11.000 volumi.

Anche gli appassionati di archeologia trovano terreno fertile grazie al complesso catacombale paleocristiano. Esso è costituito da quattro ipogei che si trovano all’interno di una grotta chiamata delle “Meraviglie”. Naro è la città dove gli stili trovano una loro inspiegabile capacità di adattarsi.

Naro è il luogo ideale delle leggende; dai giganti che hanno fondato il paese fino al fantasma di Madonna Giselda che si aggira nel castello. Naro è quel posto ideale dove trascorrere silenziosamente i momenti.

Naro è un concentrato di storia, arte e architettura che merita almeno una volta di essere toccata con mano e cuore.
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