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La "Palermo Underground" (e i ricordi): una mappa preziosa, per chi c'era e per chi no
In qualche modo tutti ne siamo stati contaminati e affascinati. L'Underground era un modo di stare al mondo in un mondo che non piaceva. Questa è davvero una mappa del tesoro
Avevo amici e amiche che ne facevano parte "davvero", che suonavano, che bazzicavano i luoghi di quella Palermo Undegroground e creativa e mi portavano con loro tra locali, centri sociali, spazi occupati. Alcuni luoghi li ricordo bene quindi, e in alcuni casi ne ho anche documentato giornalisticamente - e aggiungerei, purtroppo - gli sgomberi da parte delle forze dell'ordine... altri li conosco invece per lo più dalle foto e dai ricordi di chi era un po' più grande di me.
Tutto ciò che documenta e racconta tempi passati, che hanno fatto storia, in cui si è creato, si è creata musica, si è fatta arte, in cui si stava insieme e si sognava, ci si confrontava e, soprattutto, si faceva insieme e c'era il desiderio di fare insieme, ecco, tutto questo è sicuramente un tesoro di inestimabile valore: i ricordi sono un patrimonio immenso e quando qualcuno trova il modo per dare suggestioni forti attraverso i ricordi è davvero un bel dono che fa tutti.
Quel "qualcuno" è Turi Messineo, tatuatore, musicista e autore 36enne, palermitano che con Dario Maggiore, lui di Milano, disegnatore e chitarrista dei La Crisi ed ideatore del Filler DIY, ha realizzato la mappa che vedete in foto. Una figata pazzesca.
Già vi vedo tutti intenti a leggere ogni singolo nome con la lacrimuccia pronta per scendere.
«Dario aveva fatto uscire tempo fa la mappa della Milano Punk - racconta Turi a Balarm -, mi aveva colpito moltissimo e subito gli ho chiesto di collaborare per quella su Palermo, ne abbiamo parlato un po' e a fine dello scorso anno abbiamo inziato a lavoraci. Io gli ho creato i contenuti e lui ha lavorato sulla planimetria di Palermo, disegna con il lucido sulle planimetrie e poi va a creare i quartieri e la legenda con tutte le indicazioni.
Si tratta di una mappa di transizione tra gli anni '90 e oggi. Non tutti i luoghi inseriti li conosco personalmente per questioni anagrafiche e in certi casi, infatti, quei luoghi me li sono fatti raccontare».
Si tratta di circa 40 luoghi epici e quelli che non troverete inseriti mancano solo per un motivo che vi spieghiamo. Nulla di personale dunque, quindi tenete a bada critiche sterili e polemiche e siate felici del bel risultato.
«Non era possibile inserirli tutti, il risultato non sarebbe stato quello ottenuto, graficamente soprattutto. È chiaro che nella mappatura è stata fatta una selezione - spiega Turi - in base a come si è mossa la scena a Palermo. Non abbiamo escluso posti perché considerati meno importanti, ma era necessaria una scelta e così abbiamon usato come "metodo" per farla non solo la Palermo underground ma anche come nel tempo, negli anni, si è evoluta e mossa la scena, per fare un esempio, pensiamo al Punk Funk che secondo me è un punto importantissimo di terza esplosione nella scena pank palermitana e non solo.
È stata fatta una selezione tale da riuscire ad inserire la massima parte dei posti che altrimenti messi nel totale avrebbero occupato tutto il disegno e non avrebbe avuto tanto senso il disegno stesso e quindi la mappa e l'urbanistica. Inoltre il lavoro non va indietro nel tempo fino agli anni '80.
Sono stati inseriti i bar, spazi occupati, centri sociali anche quando questi si sono spostati. Ci sono diversi negozi di dischi, uno tra tutti, per me, Musicomania; a cavallo tra la fine del '90 e i primi del 2000, andavamo tutti da Massimo (Spinosa, ndr).
Abbiamo inserito i box, le sale prova, che sono stati luoghi segreti e ce ne sono tanti in città, da via delle Alpi a quelli del Tribunale che ci sono ancora e ancora lì suonano gruppi pank. Resistono dagli anni '90. Le sale prova sono i luoghi in cui crescevano (e crescono) le band, metal, pank, hip pop, queste legate alla storia del writing, degli skaters, mondi che si incrociano.
Il bello - continua Turi - è che all'inizio eravamo tutti insieme. Adesso ci sono delle realtà che stanno cercando di fare insieme, si sta cercando di riportare tutto a come era, siamo molto di meno, ma la voglia c'è».
L'intento di questa mappa è di creare interesse nelle nuovissime gereazioni dando loro moltissime informazioni e generare curiosità oltre che conoscenza. Posti che hanno fatto la storia come Bartolo in via Dante, il Fleur, la nascita del Rocket prima ai Candelai e poi in piazza San Francesco di Paola.
Luoghi spesso sconosciuti come piazzetta Sardegna, per gli skaters. C'era un blocco di gente che si vedeva lì, era un punto importante, erano i ragazzi di quei quartieri che facevano massa lì, skateavano lì e poi andavano a suonare in via delle Alpi.
Poi c'era "piazza Skate", davanti al teatro Politeama e ancora la realtà del Titina Silà in via Imperatore Federico: luoghi in cui si facevano tanti concerti Hip Pop, serate di break dance, gare. C'era - ricorda ancora Turi - il B-Side per il Punk Rock, c'erano i concerti del giovedì, realtà meno note ma che vanno ricordate».
Presto questa mappa verrà presentata al "grande pubblico" di appassionati e curiosi. Un bel prodotto di circa 350 grammi di peso, stampato in carta riciclata molto spessa, un prodotto quasi serigrafico, un formato di media grandezza 50x70, e all'inizio saranno 250 stampe.
L'occasione sarà una serata che, c'è da scommetterci, sarà piena di memoria ed emozioni.
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