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La lotta "epica" del giudice Terranova: quando esce il film girato in Sicilia

Un racconto antimafia con gli occhi del giudice, che come scriveva il suo amico Leonardo Sciascia erano: "gli occhi e lo sguardo di un bambino". I dettagli

Roberto Tedesco
Architetto, giornalista e altro
  • 21 settembre 2024

Una foto di scena dal film "Il giudice e il boss"

Il Giudice e il boss è il nuovo film del regista siciliano Pasquale Scimeca, dopo il grande riscontro al 70° Festival di Taormina con il Premio del Pubblico, viene proiettato nelle sale cinematografiche il prossimo 25 settembre.

A Palermo si presenta alle 20.30, al cinema Rouge et Noir, alla presenza della produttrice, degli attori, del regista e dei parenti delle vittime. Questo film racconta la storia del giudice Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso trucidati perché erano impegnati in una lotta epica contro la mafia. Ne avevamo parlato qui.

Un racconto visto attraverso gli occhi del giudice Terranova, che come scriveva il suo amico Leonardo Sciascia erano: "gli occhi e lo sguardo di un bambino. E avrà sicuramente i suoi momenti duri, implacabili, quei momenti che gli valsero la condanna a morte: ma saranno stati a misura, appunto, del suo stupore di fronte al delitto, di fronte al male, anche se quotidianamente vi si trovava di fronte (…)".
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Il giudice Terranova con il suo collaboratore e amico, il maresciallo Lenin Mancuso, è il primo giudice che ha il coraggio di indagare sulla mafia dei corleonesi.

Grazie a queste indagini istruisce i primi maxiprocessi (quello di Catanzaro del 1967 con 116 imputati, e quello di Bari con 66 imputati, tutti mafiosi di Corleone).

Processi che si concluderanno con l’assoluzione di quasi tutti. Deluso, il giudice Terranova decide di accettare l’incarico di Capo dell’ufficio Istruzione presso il Tribunale di Marsala, dove diventerà famoso per aver arrestato l’artefice del rapimento e dell’assassinio di tre bambine.

In seguito, verrà eletto in Parlamento dove entrerà a far parte della Commissione Antimafia, e, insieme a Pio La Torre, scriverà la "Relazione di minoranza", dove per la prima volta vengono fatti i nomi dei politici e degli imprenditori collusi con la mafia.

Nel 1979 decide di tornare in magistratura per riprendere le inchieste sulla mafia, ma non farà in tempo neanche a iniziare, perché verrà ucciso con Lenin Mancuso la mattina del 25 settembre, proprio mentre si appresta a prendere servizio al Palazzo di Giustizia di Palermo.

«Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi - dice il regista Pasquale Scimeca - ma un modello in cui si sono ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinosa cosca dei Corleonesi. Il primo ad aver capito che la mafia era un’organizzazione criminale unitaria che agiva di concerto con elementi della politica, della massoneria, dell’amministrazione pubblica e dell’economia».

Tra i protagonisti del film gli attori Gaetano Bruno, Claudio Castrogiovanni, Peppino Mazzotta, Naike Anna Silipo, Marco Gambino, Rita Abela, Vincenzo Albanese, Marilù Pipitone, Rosario Minardi, Sergio Vespertino, Omar Noto, Antonio Ciurcia, Giovanni Arezzo e con la partecipazione straordinaria di Enrico Lo Verso.

«Anche Lenin Mancuso, non è un poliziotto qualsiasi - prosegue Pasquale Scimeca - era uno dei migliori di Palermo. Amico fraterno di Boris Giuliano, è stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà e gli altri poliziotti della Squadra Mobile che dopo di lui vennero uccisi dalla mafia. Il film è stato girato a Palermo, Petralia Sottana, Vizzini e Termini Imerese quest'ultima location è stata scelta dal regista per girate le scene dei tribunali».

«Non si possono ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali - continua il regista - ma bisogna creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni, come modelli di vita da eseguire. Troppi film e serie tv, hanno come protagonisti boss mafiosi, figure che contribuiscono a creare tra i giovani falsi miti in cui immedesimarsi.

Al contrario la maggior parte delle vittime della violenza mafiosa viene ricordata solo nelle commemorazioni ufficiali, alle quali partecipano i parenti e qualche rappresentante delle istituzioni».

Il Film è stato prodotto da Arbash che è anche il distributore ed è stato realizzato in collaborazione con Rai Cinema e con il contributo del Mic – DGCA, della Regione Siciliana – Sicilia Film Commission e con il patrocinio del Comune di Petralia Sottana e della Banca Popolare di Ragusa.

«Il film uscirà nelle sale dal 25 settembre - aggiunge la produttrice Linda Di Dio - abbiamo deciso di organizzare una distribuzione "diversa" infatti ad ogni proiezione faremo in modo che siano presenti il regista e gli attori.

Puntiamo molto sui giovani ecco perché è nostra intenzione proiettare il film nelle scuole. Inizieremo dalla Sicilia per poi proseguire per tutta la penisola».

«Tutte le vittime della mafia meritano lo stesso rispetto - conclude il Scimeca - tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Paolo Borsellino, non basta l'azione repressiva della magistratura e delle forze dell'ordine per sconfiggere la mafia, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale».

Scimeca è un autore e produttore, indipendente e ha realizzato film come "Placido Rizzotto", "Rosso Malpelo", "Gli Indesiderabili", "Passione di Giosuè l’Ebreo", "Malavoglia", "Biagio", "Balon".

Molti di questi sono stati distribuiti, oltre che in Italia, in Usa, Australia, Canada, Giappone, Iran, Spagna e Francia. È stato Direttore artistico delle "Verghiane" e ha ricoperto la carica di Direttore didattico del CSC – Sede Sicilia - specializzato nel Documentario.
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