ITINERARI E LUOGHI
L'antica città-castello tra mare e campagna: il suo nome è quello del primo re dei siculi
Sembra essere emersa dalla terra della sua collina a meno di cinquecento metri sul livello di quella costa che guarda al mare. Il suo territorio comprendeva 19 feudi
Butera
Risalente all’era del bronzo prederebbe il nome da quello che sembra sia stato il suo - probabile - fondatore "Bute" il primo Re dei Siculi, successivamente sotto la dominazione degli arabi dall'854 al 1089 fu un baluardo roccaforte inattaccabile e con l’arrivo dei normanni fu oggetto di distruzione e ricostruzione: Ruggero II la conquistò, il figlio Guglielmo I la rase al suolo, il nipote Guglielmo II la riedificò e le diede un castello a protezione.
Ma la cosa più curiosa di questa storia delle radici è quella che vede questo paese legato niente di meno che alla Lombardia: secondo il Garufi che riporta in un testo di documenti inediti, nel sec. XII "i dominî della contea di Butera si estendevano da Paternò per Mazzarino e Piazza fino a Butera" creando quindi una importante e vasta proprietà feudale.
Le cronache riportano che il titolo di principi di Butera fu concesso la prima volta in Sicilia, dal re Filippo II nel 1563 alla famiglia Branciforte, succeduta nel 1540 nella signoria feudale di Butera. Tra alterne vicende e origini poco chiare Butera è rimasta li su quella collina da dove guarda con la sua propaggine marina sulle spiagge sabbiose dei litorali di Falconara, Tenutella e Desusino diventate mete ambite per la stagione balneare con le acque limpide che bagnano la costa.
Cosa vedere visitando Butera quindi: quello che rimane dell’antico Castello era il cuore della roccaforte che oltre alle mura possenti diventava difficile da attaccare proprio per la sua posizione, che domina sul centro storico, rimaneggiato nel corso dei secoli corso dei secoli, rimane un corpo con un unico torrione rimasto del sistema di torri collegate tra loro dalla cinta muraria, e le finestre bifore come evidenziato dal torrione in buono stato di conservazione, dopo gli ultimi interventi di restauro, mentre la corte interna tra le mura è oggi la piazza.
Da alcuni scavi sembra che nel sottosuolo rimangano delle cisterne interrate di origine medievale, probabilmente adibite a raccolta delle acque. È stata interamente recuperata e restaurata la scala esterna che portava al secondo livello della torre, riconsolidate le murature esistenti e ricostituiti gli ambienti che hanno resistito nei loro aspetti originari.
Nel terzo livello della parte mancante sul lato nord della torre, è stata costruita una struttura di ferro e vetro una struttura in ferro e vetro, la volta è abbellita da una splendida crociera costolonata con lo stemma del casato. A tutt’oggi il castello è adibito a spazio espositivo di proprietà pubblica.
La Necropoli di Piano della Fiera che riale alla VI secolo a.C. ma le sue origini sembrano addirittura risalire all'età preistorica. Sull'altare maggiore della Chiesa Madre dedicata a San Tommaso troviamo una bellissima Madonna degli Angeli di Filippo Paladino, custodita in questo luogo edificato nel XVI secolo che fa da scenografia alla centrale Piazza Duomo, mentre l’effige del Patrono, San Rocco, si trova dentro la Chiesa omonima di fattura settecentesca.
Su un litorale sabbioso che si sviluppa per circa 8 chilometri troviamo Marina di Butera, sulla costa meridionale della Sicilia, compresa tra la foce del torrente Comunelli e Punta Due Rocche, tra i due confini dei comuni di Gela e Licata, con un mare limpido che si intorbidisce quando le mareggiate si fanno intense a causa della sabbia finissima, che però è perfetta per fare suggestive passeggiate sul litorale soprattuto al mattino o al tramonto.
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