ITINERARI E LUOGHI
L'angolo di paradiso in Sicilia che rischiava di sparire: com'è oggi il bosco di Magaggiaro
Per molti è una piacevole scoperta e per altri il ricordo di quello che accadde il 13 giugno del 2020. Vi portiamo con noi lungo percorsi che regalano scorci suggestivi
Percorrendo la vecchia statale numero 48, la natura diventa la spirale centrale verso l’entrata principale. Dalla strada è possibile intravedere il tracciato esterno del luogo che delimita l’intera area.
La riserva naturale fu inaugurata nel lontano 1970 dall’Azienda Forestale Demaniale. L’ampiezza è una delle caratteristiche principali. Infatti è estesa per circa 800/850 ettari e copre un vasto altopiano di calcarenite digradante verso sud/est e con profonde fenditure a ovest fino a lambire le propaggini del fiume Belice.
Si trova ad un’altezza che oscilla tra i 367-380 metri. Coloro che decidono di dedicarsi al trekking o bike possono fregiarsi del silenzio di un luogo magnifico e alquanto misterioso.
La cittadina di Partanna non è affatto lontana e quindi, una vallata segna il confine tra i due territori. Percorsi un altro paio di chilometri, l’immagine del Monte S.Calogero accompagna la passeggiata.
Il circuito (ad anello) è la perfetta sintesi di un lavoro certosino e di una cura abbastanza efficiente. Una volta giunti al termine del percorso, alcune indicazioni permettono di entrare nell’area attrezzata.
Da notare la presenza di alcuni percorsi interni brevi e alternativi che permettono di raggiungere la suddetta area in tempi rapidi. Il bosco di Magaggiaro dà la possibilità a tutti di sfruttare l’ambiente comodamente.
Le famiglie che decidono di vivere una giornata di relax possono trovare conforto nei 220 posti a sedere e nei servizi comprensivi di: servizi igienici anche per disabili, 4 zone giochi (campo di bocce, girello e altalena), 16 punti di cottura (barbecue), 16 tavoli e 4 punti (fontanelle) di acqua non potabile prodotte con una pietra locale, dalle forme particolari e artistiche.
Un totale di 4 ettari che permettono di addentrarsi nella piazzetta e cappella adiacente. Quest’ultima è stata costruita in mezzo al bosco (circa 50 posti a sedere) e realizzata con la stessa pietra locale. È raggiungibile con un percorso interno.
Naturalmente non possono mancare le caratteristiche della flora e della fauna. Originariamente, l’area boschiva era costituita da conifere come il pino domestico e d’Aleppo, il cipresso comune, Arizonica e Argentato.
Purtroppo, con i mutamenti in atto, il bosco sta subendo una graduale conversione. Il substrato di terreno ormai esiguo non permette alle radici delle conifere di svilupparsi e, comporta evidenti problemi di crescita delle piante.
La conversione verrà effettuata usando essenze di latifoglie come: leccio, roverella e olivastro. Il sottobosco è formato prevalentemente dalla palma nana.
Per gli appassionati di botanica, sono presenti anche il cappero, la saggina, la ginestra e l’asparago. Per quanto riguarda la fauna, il luogo ospita la lepre, la volpe e il coniglio selvatico.
Da segnalare gli avvistamenti (poco diffusi) del cinghiale.
Gli ultimi incendi devastanti hanno alzato dei polveroni e richiamato all’attenzione gli enti preposti. Il WWF Regione Sicilia è presente sempre con la sua rete di volontari e puntualmente, ogni anno, rinnova le sue proposte per migliorare la macchina organizzativa e prevenire gli incendi.
Serve un deterrente forte per fermare la mano criminale dell’uomo ed evitare che angoli di paradiso spariscano definitivamente.
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