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Invece di lamentarti (o mettere Like): partecipa ai Beach Litter che ci sono in Sicilia

Capire cosa deturpa le nostre spiagge serve anche ad agire sulle nostre abitudini di consumo e sui nostri comportamenti, perché la soluzione parte proprio da noi

Balarm
La redazione
  • 10 aprile 2019

Non si tratta di raccogliere rifiuti ma di osservarli, in modo da smuoverci dalle nostre poltrone e cambiare le nostre abitudini.

"Beach litter" è traducibile come "immondizia della spiaggia": parliamo quindi di una cosa ben nota (almeno sui social) e in vista dell’edizione 2019 di "Spiagge e Fondali Puliti" (quando invece si raccolgono) Legambiente avvia le attività della Beach Litter, un'esperienza unica che serve a monitorare il problema dei rifiuti in mare e proporre soluzioni attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini.

Dove in Sicilia? Ad Agrigento il monitoraggio della Beach Litter è mercoledì 10 aprile sulla spiaggia di Maddalusa, in località San Leone (appuntamento per le 8.30 alla foce del fiume Akragas).

A Palermo si va venerdì 12 alla spiaggia di Vergine Maria, domenica 14 due appuntamenti: uno alla spiaggia di Barcarello (area marina protetta Capo Gallo Isola delle Femmine) e uno a Romagnolo, dietro lo stand Florio (appuntamento alle 15 al Buccheri la Ferla), ancora mercoledì 17 spiaggia di Barcarello con la scuola di Sferracavallo.
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A Messina venerdì 12 (ore 9.30) c'è il monitoraggio della spiaggia di Faro a partire dal tratto prospiciente all’ex Motel Faro e sabato 13 (ore 9.30) di un tratto della spiaggia di Mortelle, a partire dal Lido Spiaggia d'Oro.

Domenica 14 aprile si monitora anche la spiaggia Calderà di Barcellona Pozzo di Gotto (appuntamento a piazza delle Ancore alle 9).

La Beach Litter è costituita dall'insieme dei detriti, di varia varia natura, prodotti dalle attività umane: si tratta quindi di materiali plastici, metallici, cartacei, tessuti di varia natura, oggetti in vetro o in legno, tar ball e oli.

Monitorare ii rifiuti che si rinvengono in spiaggia è molto importante perché consente di acquisire informazioni su quantità, trend e fonti di quella quota di marine litter immediatamente visibile a tutti noi, al contrario di quanto galleggia sulla superficie del Mediterraneo o si trova sui suoi fondali.

Capire cosa deturpa le nostre spiagge serve anche ad agire sulle nostre abitudini di consumo e sui nostri comportamenti, perché la soluzione parte proprio da qui: l’obiettivo dell'iniziative, organizzata da Legambiente, è unire le forze per dimostrare che le soluzioni per prevenire il problema dei rifiuti in mare ci sono e riguardano la minore produzione, la buona gestione dei rifiuti a terra e l’economia circolare.

Dall’altro lato, insistere affinché le persone siano più consapevoli che anche la salute del mare dipende dal nostro stile di vita (e viceversa) e possiamo davvero fare tanto: evitare l’usa e getta, bere l’acqua del rubinetto, prevenire i rifiuti e differenziarli con la massima accuratezza.

Su 78 spiagge monitorate trovati una media di 620 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia e regina incontrastata è la plastica. Quattro rifiuti per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge.

Di ogni tipo, colore, forma, dimensione. Invece delle conchiglie, ormai, a farla da padrona sui nostri litorali ci sono plastica, vetro o pezzi di metallo: rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati e dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e soprattutto dalla cattiva gestione dei rifiuti a terra.

Fonte di questi dati è la Beach Litter del 2018.
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