AMBIENTE
Il "trapianto" della Posidonia in Sicilia: a 12 metri di profondità nel mare di Palermo
Un impianto pilota, realizzato da Biosurvey con Acqua Geraci, per sottolineare l’urgenza di preservare la salute del mare, necessaria al futuro del Pianeta
Di fronte alla distruzione continua delle foreste marine, considerato che la sostenibilità appartiene a tutti, Acqua Geraci ha scelto di essere al fianco di Biosurvey nell'iniziativa di realizzare un impianto pilota di riforestazione con Posidonia oceanica nel Golfo di Palermo.
Un modo concreto di agire per la difesa del mare attraverso progetti in grado di creare consapevolezza e stimolare il dibattito scientifico sulla necessità di proteggere gli ecosistemi marini.
La partnership con Biosurvey è stata voluta dall’azienda nell'ambito del proprio percorso di Sostenibilità per la realizzazione degli Obiettivi fissati dall'Assemblea Generale dell'ONU nell'adozione dell'Agenda 2030, al fine di contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo 14 "La vita sott’acqua: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile".
Nel Mediterraneo le praterie di Posidonia hanno un ruolo essenziale nell’equilibrio dell’ecosistema marino.
Questa pianta, infatti, produce ossigeno e sottrae anidride carbonica all’ambiente aiutando così a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e rendendo l’oceano un punto di stoccaggio per la CO2, ospita circa il 25% della biodiversità marina del Mediterraneo e rappresenta un ottimo bioindicatore della qualità dell’ambiente marino, contribuendo anche alla difesa delle coste dall’erosione.
Nonostante l’importanza di questo habitat, oggi la Posidonia continua a regredire a causa delle attività dell’uomo.
Negli ultimi 50 anni alcune praterie sono completamente scomparse e le rimanenti hanno subito una riduzione della densità e della copertura con la conseguente riduzione tra l’11% e il 52% della capacità di assorbimento del carbonio nel bacino del Mediterraneo.
La Posidonia non è un'alga ma una vera e propria pianta marina, organizzata come le piante terrestri in fusto radici e foglie oltre che produrre fiori, frutti e semi. Posidonia oceanica colonizza esclusivamente i fondali del Mediterraneo dalla superficie fino a circa 40-50 metri di profondità in acque limpide.
La sua presenza trova conferma nell’accumulo dei residui della pianta lungo le coste sotto l’azione del moto ondoso. Appartiene anche alle specie marine protette e le praterie sono considerate habitat prioritari ai sensi della direttiva Habitat 42/93/CEE.
Di fronte ad una diminuzione preoccupante delle foreste marine di Posidonia oceanica, fortunatamente sono numerosi i progetti ambientali che negli ultimi anni stanno prendendo vita.
n questo contesto Biosurvey, in partnership con Acqua Geraci, ha avviato un progetto di riforestazione marina in Sicilia. Il progetto consiste nel trapianto di Posidonia oceanica su fondali a matte morta a 12 metri di profondità, tra il porticciolo della Bandita e Acqua dei Corsari nel Golfo di Palermo.
L’impianto di riforestazione è stato realizzato impiegando una tecnica di fissaggio in forma rapida ed efficace di organismi vegetali sul fondale marino, costituito da un modulo brevettato di ancoraggio biodegradabile (Mater-Bi®) a basso impatto ambientale, che garantisce l’attecchimento e la crescita della pianta assecondandone la dinamica naturale di sviluppo.
Il modulo di ancoraggio consiste in una struttura a raggiera a 5 bracci ancorabile al fondo con un picchetto che consente la radicazione delle talee di Posidonia oceanica.
Un impianto pilota, realizzato da Biosurvey in partnership con Acqua Geraci, che vuole sottolineare l’urgenza di preservare la salute del mare, necessaria al futuro del Pianeta.
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