NUOVI SPAZI
Il parco allo Sperone e il (nuovo) porto alla Bandita stavolta si fanno: a che punto siamo
Rischiavano di andare persi ma ora arriva la conferma che le due opere si faranno. Sono state pubblicate le gare d'appalto necessarie per il via ai lavori. Il punto
Il parco a mare allo Sperone: il rendering
Si tratta delle prime due delle quattro gare attese che riguardano la Costa Sud: il progetto di riqualificazione del porto della Bandita e delle aree portuali, e quello per la realizzazione di un parco a mare allo Sperone.
Il primo progetto, per un importo complessivo di circa 16 milioni di euro, prevede il miglioramento del porto della Bandita, che si trova sul lungomare della Bandita, tra lo Sperone e Acqua dei Corsari.
La finalità è quella di migliorare il porticciolo e le aree adiacenti, razionalizzando e ampliando l’invaso, migliorandone l'uso, integrando le funzioni portuali, pescherecce e turistiche, con attività ludico ricreative e sportive a servizio della collettività.
Il secondo progetto, con un investimento di quasi 20 milioni di euro, mira a rimuovere parte delle criticità della zona costiera in prossimità del quartiere Sperone (che attualmente non è accessibile e versa in grave stato di degrado).
Nel progetto sono compresi due macro interventi: la realizzazione di un parco pubblico e il miglioramento di via Messina Marine.
La realizzazione del parco pubblico, in particolare, comprende: opere di protezione costiera; la messa in sicurezza permanente del sito; la demolizione di fabbricati abbandonati e diruti; la sistemazione a verde del suolo; la realizzazione di attrezzature sportive, di uno skate-park, camminamenti, luoghi di sosta ed elementi di arredo; la realizzazione di un parcheggio nel parco e di un percorso ciclabile panoramico.
I due progetti erano stati inizialmente previsti con fondi del Pnrr, ma le vie della burocrazia (si sa) sono infinite e si è andati fuori dai tempi consentiti. A complicare le cose anche l'abolizione della Zes della Sicilia occidentale che coordinava i progetti.
Dopo una travagliata interlocuzione col governo, le due opere sono state salvate e verranno realizzate con altri fondi nazionali.
«Nei mesi scorsi l’amministrazione, grazie all’interlocuzione con il Governo nazionale, è riuscita a salvaguardare le risorse necessarie per le opere e, adesso, grazie alla strategica e proficua collaborazione con Invitalia, committente delle procedure, si è arrivati alla pubblicazione dei bandi di gara - dichiara il sindaco Roberto Lagalla -.
Una collaborazione che permetterà all’amministrazione di accelerare i tempi, in modo da arrivare il prima possibile all’inizio dei lavori che costituiscono uno dei grandi impegni di questa amministrazione comunale».
«È stato fatto un lavoro incessante, che in soli sei mesi ha consumato ben 14 complessi passaggi burocratici e che, finalmente, oggi sta dando i frutti di una collaborazione sinergica tra il mio assessorato e gli uffici competenti - aggiunge l'assessore Pietro Alongi -.
Non posso che ringraziare anche il Consiglio comunale che nei mesi di dicembre e febbraio scorsi ha esitato i pareri utili affinché si potesse procedere alla pubblicazione dell'appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di queste due importanti opere, che cambieranno radicalmente il volto di una parte della periferia della Città, che per troppi anni ha versato in uno stato di grande degrado e abbandono».
«Finalmente dopo circa 30 anni di battaglie con convegni, sopralluoghi, sollecitazioni, siamo ad un passo dalla realizzazione e dello sviluppo del territorio costiero che va da Sant’Erasmo ad Acqua dei Corsari - commenta il consigliere comunale Pasquale Terrani, presidente della VII Commissione Consiliare -. Un impegno portato avanti dall’amministrazione Lagalla.
Questa è la politica che bisogna adottare, quella che piace, quella sana, ovvero, sviluppo del territorio, valorizzazione, progetti positivi e lungimiranti che portano benefici a Palermo e a i suoi cittadini».
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