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Il fascino di una vecchia stazione e i reperti del 480 a.C.: nasce un museo in Sicilia

La stazione ferroviaria di Buonfornello (1863) diventa un grande museo che ospita gli straordinari reperti archeologici portati alla luce durante gli scavi di Himera

Balarm
La redazione
  • 20 dicembre 2018

Una foto della necropoli di Himera

Si tratta dei resti della famosa battaglia che nel 480 avanti Cristo vide la vittoria dei Greci sui Cartaginesi, nell’area in cui oggi ricade il territorio di Himera.

Fu una carneficina che si concluse con la distruzione totale della città tanto che i pochi sopravvissuti hanno voluto costruire una nuova città, Termini Imerese, invece che provare a risistemare quella vecchia.

Resti dunque di una importanza storica straordinaria verranno allestiti in un museo tutto nuovo a pochi passi da dove sono stati trovati: nella antica stazione ferroviaria di Buonfornello.

L’antica colonia greca di Himera sorgeva proprio sulla costa tirrenica della Sicilia, tra il fiume Torto e l’Himera settentrionale, in provincia di Palermo.

La polis era costituita dalla "città bassa" sulla vasta pianura costiera e dalla "città alta" sulla collina retrostante: nell’ex stazione ferroviaria saranno esposti i reperti portati alla luce dagli scavi effettuati nell'area della città bassa di Himera.
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A darne notizia è il presidente della Regione, Nello Musumeci: «Aggiungiamo un’altra perla all’enorme patrimonio storico-archeologico per il quale la Sicilia è diventata famosa nel mondo e meta di continui flussi turisti».

«La nostra storia, il nostro passato va continuamente valorizzato e reso sempre più fruibile. Salvaguardarne la memoria è un dovere anche perchè rappresenta sempre una occasione di sviluppo economico per la nostra Isola».

Si tratta della più grande scoperta archeologica degli ultimi anni e non solo per la Sicilia ma per il mondo intero: migliaia di tombe contenenti antiche anfore, piccoli vasi e i perfino i corpi dei soldati che combatterono contro i cartaginesi nella famosa battaglia del 480 avanti Cristo descritta dallo storico Erodoto (leggi di più).

Questa importante scoperta, avvalora il racconto di Diodoro Siculo che a tal proposito afferma: "(Amilcare dopo lo sbarco a Palermo) si spinse con l’esercito contro Himera e la flotta lo fiancheggiava navigando. Quando giunse nei pressi della città, che abbiamo prima citato, vi pose due accampamenti, uno per l’esercito di terra ed uno per la forza navale. Tirò a secco tutte le navi da guerra e le circondò con un profondo fossato e con una palizzata di legno, fortificò l’accampamento dell’esercito di terra che aveva sistemato proprio di fronte alla città, e aveva prolungato dalla trincea navale fino alle colline sovrastanti".

«L’idea – spiega l’assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa – è quella di realizzare una grande struttura secondo i criteri più aggiornati della museografia contemporanea. Creare un museo in prossimità del luogo della battaglia è una scelta precisa che, oltre a dare un senso ai luoghi teatro dello scontro, potrà essere volano di sviluppo per il territorio».

La storia della stazione di Buonfornello è legata al travagliato avanzare dei lavori della linea Palermo - Messina.

La linea fu aperta a tratti in diversi anni. Il primo tratto della linea, costruito dalla Società Vittorio Emanuele, fu aperto il 28 aprile 1863 unendo Palermo a Bagheria, nel 1864 la linea giunse a Trabia, nel 1866 a Termini Imerese, nel 1869 alla vicina Fiumetorto.

Fino a Fiume torto la linea condivide il tracciato con la Palermo–Agrigento e la Palermo-Catania. Dopo la diramazione di Fiumetorto la stazione di Buonfornello era la prima stazione (arrivando da Palermo) ad uso esclusivo della Palermo – Messina.

Venne dismessa e abbandonata nel 2008 in concomitanza con l'attivazione della nuova tratta tra Fiumetorto e Cefalù.
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