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Il caso del "veggente" palermitano finisce in tv: chi è Salvo che "parla" con San Michele

La storia del presunto veggente di Petralia Sottana è tornata sotto i riflettori dopo l'ospitata a "Zona Bianca": originario della Zisa, chi è Salvatore Valenti

Balarm
La redazione
  • 24 giugno 2024

Salvo Valenti intervistato da "Zona Bianca"

Le sue presunte "apparizioni" di San Michele Arcangelo sono da anni oggetto di discussione all'interno della Chiesa. Il caso di Salvatore (Salvo) Valenti, quarantenne palermitano conosciuto come il "veggente di Petralia Sottana", è finito di nuovo sotto i riflettori, ospite alla trasmissione di Rete4 "Zona Bianca", al rientro dal suo ultimo viaggio a New York, che gli sarebbe sempre stato richiesto dal santo durante una delle apparizioni.

Ma chi è Salvo Valenti. Senza voler prendere assolutamente posizione (non è questo il fine dell'articolo), vogliamo raccontare semplicemente la storia di questo personaggio siciliano che fa discutere la Chiesa e attira l'attenzione di tanti fedeli e pellegrini, anche da altre parti d'Italia, tanto da formare e sostenere gruppi di preghiera fino in Francia, Polonia e Usa.

Salvatore Valenti è nato e cresciuto nel quartiere popolare della Zisa. Il primo di tre fratelli di una famiglia media palermitana - il padre impiegato in un'azienda privata e la mamma casalinga -. Sin da piccolo frequenta la parrocchia della zona e viene educato a uno stile di vita cristiano praticante.
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Già da piccolo mostra un legame molto forte con la religione. Come racconta Marcello Stanzione, studioso del culto di San Michele e che ha scritto un'inchiesta teologica su Valenti, determinante sarebbe stato l'incontro fra l'uomo e padre La Grua, esorcista e figura carismatica molto nota ai palermitani.

A quei tempi, Salvo era poco più che un adolescente e padre La Grua gli avrebbe detto: "il Signore ha un disegno su di te".

La rivelazione sarebbe avvenuta - come racconta il servizio andato in onda su "Zona Bianca" - il 7 settembre 2008, quando per la prima volta San Michele Arcangelo sarebbe apparso a Salvo Valenti in sogno, proprio nel suo appartamento alla Zisa.

Lo descrive come «un ragazzo alto, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Il viso che brillava come l'acqua del mare». In quell'occasione San Michele gli avrebbe detto di portare un quadro con l'immagine del santo e collocarlo su una roccia a Petralia Sottana.

Dopo 4 anni, nel 2012 ottiene l'autorizzazione dal Parco delle Madonie per collocare il quadro. Durante la preghiera di uno dei pellegrinaggi, «un operatore video mostra le immagini del quadro di San Michele con gli occhi aperti e che lacrima», racconta il presunto veggente.

Iniziano così i pellegrinaggi dei fedeli, aumentati a seguito anche delle presunte storie di guarigioni avvenute dopo le visite all'edicola votiva. Dalla roccia sgorga anche un ruscello che a dire di Valenti sarebbe miracolosa perchè benedetta dall'Arcangelo.

In totale, racconta di aver ricevuto dodici messaggi, di cui tre di penitenza. Nel 2019, per esempio, San Michele gli avrebbe chiesto di recarsi in pellegrinaggio da Palermo a Petralia a piedi e con una croce di legno sulle spalle, impiegando tre giorni di cammini, da venderdì 27 a domenica 29 settembre.

Una richiesta simile viene replicata nel 2020, per oltre un mese, da fine settembre a tutto ottobre, sempre da Palermo a Petralia, con l'obiettivo di «rafforzare e consolidare l’opera fondata e guidata da San Michele» racconta il veggente. E poi un altro viaggio a piedi, stavolta da Petralia a Bruxelles per chiedere l'abolizione delle "leggi che offendono Dio".

Ai viaggi sono seguite anche altre manifestazioni, da Roma a Parigi, nel segno dell'Arcangelo che avrebbe chiesto a Salvo Valenti di «far riscoprire e diffondere i principi fondanti della religione cristiana».

Sebbene ci siano studiosi come Marcello Stanzione che chiedono che la Chiesa indaghi per verificare la veridicità delle apparizioni e dei segnali ricevuti dal quarantenne palermitano, la sua figura continua a suscitare polemiche e a dividere i fedeli.

C'è chi gli crede e chi no.

Ad oggi non è riconosciuto dalla chiesa come veggente, anzi gli è stato fatto divieto dal vescovo di Cefalù di recarsi a Petralia in pellegrinaggio. «"Tali “pellegrinaggi” sono iniziative di carattere esclusivamente personale, che rispondono a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall’autorità ecclesiastica competente», ha più volte ribadito il vescovo di Cefalù, monsignor Marciante.

«Io non salgo più al Monte - dice Valenti ai microfoni di "Zona Bianca" -. Mi attengo a quanto detto dal vescovo. I pellegrini accorrono da soli, di loro spontanea volontà».
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