ITINERARI E LUOGHI
Iazzotti, il "polmone " dimenticato in Sicilia: l'ultimo angolo verde tra Trapani e Palermo
Uno degli aspetti intriganti è la curiosità di scoprire un luogo tra i più isolati e sconosciuti dell’intero panorama. Si può esplorare la zona grazie a due percorsi
Area archeologica Monte Castellazzo (Poggioreale)
Insieme al Parco Urbano sono presenti anche i polmoni verdi di Cautali e Iazzotti. Una volta superate le cittadine di Poggioreale e Salaparuta, si prosegue alla ricerca dei 40 ettari di Iazzotti gestiti dal Demanio Forestale.
Rappresenta uno degli ultimi angoli della provincia (Trapani) prima di entrare nel palermitano. Il bosco è distribuito secondo uno schema discontinuo, con nuclei principali accentrati nei dati più significativi.
Infatti, della dimensione totale, nei primi anni Novanta (ben 6 ettari) sono stati adibiti a rimboschimenti di eucalipto di 30 anni, altri 6 ettari da una pineta disetanea (anch’essa di 30 anni) e la rimanenza, circa 28 ettari, da una pineta colpita ripetutamente nel corso degli anni da incendi.
Il Bosco di Iazzotti rientra tra gli obiettivi primari di migliorare l’aspetto naturalistico e l’assetto idrogeologico del territorio collinare e montano. Un lavoro certosino per consentire la lotta alla desertificazione e lo sviluppo sostenibile, seguendo la scia degli obiettivi mondiali per la conservazione e tutela della biodiversità.
Uno degli aspetti maggiori è la curiosità di scoprire un luogo tra i più isolati e sconosciuti dell’intero panorama. Grazie a 2 percorsi escursionistici, i visitatori vanno alla ricerca delle caratteristiche peculiari della zona. Per i camminatori insaziabili è possibile affrontare un breve tratto del sentiero elimo-saraceno e addentrarsi nelle distese di vigneti e uliveti.
Si attraversano un paio di allevamenti respirando il profumo "puro" della campagna.
Dopo circa 4 km è possibile iniziare il tratto boschivo. I “meno volenterosi" possono optare per il percorso breve. Dall’entrata principale, una volta parcheggiato il proprio mezzo, inizia il sentiero (unico) per raggiungere le attrazioni di maggiore interesse. Il tratto è in salita (con pendenze importanti) che conduce ai 450 metri di altezza della prima vetta.
Misura circa 1,5 km ove è possibile fermarsi per osservare dei panorami mozzafiato. Superati gli uffici forestali, il percorso si snoda attraverso dei tornanti. Nel periodo primaverile l’area si colora di giallo. È il colore tipico dell’ iperico (erba di San Giovanni). E’ utilizzato come antinfiammatorio, per la cura delle cicatrici e dotato di proprietà antidepressive e ansiolitiche.
Una delle caratteristiche che si incontra durante la camminata è la conformazione della roccia. Infatti, il terreno è di origine calcarea con frequenti affioramenti di rocce gessose. Nell’ultimo tratto il sentiero si restringe.
È l’ultima prova (per alcuni) che conduce alla prima vetta. Dalla cima, silenziosamente, si respira un’aria "quasi" rarefatta. Il territorio trapanese lascia spazio a quello palermitano.
Colline e vallate ingolosiscono gli avventurieri che non possono perdere l’occasione per immortalare il paesaggio dalle mille sfumature colorate. Nelle vicinanze è presente una grotta. Si apre nel mezzo delle rocce e andrebbe approfondita dagli speleologi. A circa 50 metri si trova un rifugio abbandonato. Somiglia a un trullo dalle dimensioni ridotte.
L’interno è sporco, abbandonato e disordinato. Merita uno scatto, forse anche un paio da angolazioni diverse. In ultimo, si può raggiungere la seconda vetta posta a circa 600 metri. È una prova di fatica e coraggio - l ’ultimo "tassello" di un ambiente sconosciuto.
Bosco Iazzotti è stato colpito negli anni, purtroppo, dagli incendi. Un’attività incresciosa che ha portato al ridimensionamento degli ettari presenti. È doveroso ricordare per l’ennesima volta quanto siano importanti i polmoni verdi per la sopravvivenza degli esseri viventi.
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