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I mille significati del clacson: il linguaggio (segreto) dei siciliani alla guida

Qui il clacson è una forma d'arte, un mezzo di comunicazione dalle mille sfaccettature. Scopriamo insieme tutti i significati di questo strumento

Viviana Ragusa
Graphic designer
  • 26 ottobre 2024

Se avete mai guidato in Sicilia, avrete notato che il clacson non è un semplice strumento per avvertire di un pericolo.

No, qui il clacson è una forma d'arte, un mezzo di comunicazione che meriterebbe di essere studiato in ogni corso di antropologia culturale.

Ci sono numerosi significati nascosti nel suono del segnalatore acustico siciliano, utilizzato come mezzo di espressione che riflette l’anima (a volte burbera) di chi lo utilizza.

Scopriamoli insieme.

Il saluto
Lo riconoscete subito: un breve e gentile "bip" che vi fa capire che dietro di voi c'è qualcuno che non ha fretta. Questo è il clacson degli amici, usato per salutare.

Perché dilungarsi ad abbassare il finestrino e gridare a voce alta, quando possiamo risparmiare tempo e fatica?

Quello "amichevole" è anche il suono che sentite mentre il guidatore passa davanti al bar del paese, per far sapere a tutti che è lì e che il caffè/aperitivo è confermato.
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Questa modalità viene utilizzata anche come (goffo) tentativo di rimorchio.

Arriminati/annacati
Qui la situazione cambia leggermente. Se qualcuno vi fa uno o due "bip" brevi e decisi, non c'è più il tono rilassato del saluto, ma neanche l'irritazione.

Questo è il clacson dell'impazienza moderata.

È particolarmente utilizzato in prossimità di un semaforo, un millesimo di secondo dopo la comparsa del verde. Il siciliano, infatti, non riesce a placare il bisogno impellente di avvisare tempestivamente il guidatore posto all'inizio della fila.

I più impazienti utilizzano il clacson anche qualche attimo prima che scatti il verde, perché non possono perdere secondi preziosi.

L’avvertimento
Immaginate questo scenario: vi avvicinate con la vostra auto a un incrocio senza guardare oppure entrate contromano in una traversa e un guidatore vicino a voi suona il clacson in maniera decisa.

Qui c’è un misto di frustrazione e paternalismo, un "Compà ma che fai? Per fortuna ci sono io che ti salvo!"

Lo sfogo prolungato e insistente
Adesso entriamo in un altro livello del gioco.

Se sentite un suono lungo, quasi sofferto, è il guidatore che sta sfogando la sua rabbia.

Probabilmente avete parcheggiato in doppia fila impedendogli di uscire, oppure sta solo aspettando da troppo tempo.

Che minchia fai?!
I driver inesperti potrebbero confonderlo con il clacson precedente a causa del suono prolungato. Tuttavia, questa tipologia di avvertimento, spesso preceduta da brevi "bip", prevede un'unica, lunghissima, "suonata" finale.

Serve a comunicare il proprio disappunto per uno sgarbo subìto, magari un sorpasso improvviso o una precedenza negata.

Questo clacson è quasi sempre accompagnato da gesti eloquenti ed espressioni verbali a voce alta che vanno a tempo con il suono del clacson.

La sinfonia
Questo è il clacson celebrativo. Lo sentite ai matrimoni, ai battesimi e dopo le vittorie della squadra locale.

Qui il suono non comunica altro se non gioia incontenibile. È suonato senza un pattern ritmico preciso, con accelerazioni e variazioni che sembrano eseguite da un direttore d'orchestra in preda all’entusiasmo.

La prossima volta che attraversate la strada, ascoltate attentamente i clacson intorno a voi: potrebbero dirti molto di più di quanto immaginate.
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