CINEMA E TV
Ha fatto piangere tutti noi: l'amico di Peppino ricorda i 20 anni de "I cento passi"
Salvatore Vitale era grande amico di Peppino Impastato e racconta in prima persona il valore di questa intramontabile pellicola: nel film è interpretato dall'attore Claudio Gioè
Claudio Gioè e Luigi Lo Cascio in una scena de "I cento passi"
Il regista, Marco Tullio Giordana non era noto al grande pubblico, anche se aveva al suo attivo alcuni film come “Maledetti, vi amerò” e “Pasolini un delitto italiano”. Aveva letto il mio libro, ascoltato le cassette di Radio Aut che gli avevo fornito, e volle visitare meticolosamente i “luoghi” di Peppino, inseguendo la sua idea di fare un film in quei luoghi e con attori in gran parte reclutati tra le persone del posto.
Alla domanda su cosa ci sia di vero e cos’è invenzione nel film ho già risposto in altre occasioni, facendo notare che ogni film per sua definizione è fiction, è ricostruzione soggettiva e non necessariamente esatta dei fatti, vista con l’occhio del regista: la ricostruzione storica e la narrazione degli eventi può essere verosimile ma non uguale.
Il tutto ruota attorno a Peppino Impastato, alla sua famiglia, ai suoi compagni, alle sue iniziative e intuizioni politiche, con un sapiente dosaggio di battute e momenti in cui la drammaticità si alterna e si intreccia con la comicità, la violenza con la dolcezza, l’entusiasmo con la delusione: i temi della contestazione giovanile, quelli della rottura familiare col padre o dell’amore materno aprono altri spazi al problema della devastazione ambientale e alla comunicazione, in particolare attraverso una piccola emittente radiofonica, con l’uso della satira come strumento per ridicolizzare l’onnipresenza mafiosa.
“I cento passi” è stato e continua ad essere il film più visto nelle scuole. Ha un senso rivedere il film dopo vent'anni? È come dire se ha un senso parlare ancora di Peppino Impastato.
È come dire se ha un senso studiare come fare la lotta alla mafia, se bisogna scegliere tra l’accettazione passiva di regole e violenze non condivisibili o se, sull’esempio di Peppino, bisogna ribellarsi e organizzarsi per costruire insieme un modello di società alternativo a quello presente. In un mio libro “Cento passi ancora”, sostengo la necessità di procedere ancora su quella strada. Giovanni Impastato è andato ancora più in là con il suo libro “Oltre i cento passi”.
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