ITINERARI E LUOGHI
Ha 3 sorgenti e "bagna" il cuore della Sicilia: il fiume tra borghi unici e vedute mozzafiato
Una storia che percorre chilometri e si trasforma con i nomi cambiando dalle montagne dove nasce, concludendo sulla costa mescolandosi alle maree
Il fiume Salso
Una storia che percorre chilometri dentro il paesaggio e si trasforma con i nomi cambiando dalle montagne dove nasce, concludendo sulla costa dove le acque si mescolano alle maree, arrivando già "salmastre" in un territorio ricco di salinità.
L'Imera meridionale o Salso Himeras scorre per 144 km dalla Sicilia centrale al versante sud-occidentale, ed è il principale fiume per lunghezza e il secondo per ampiezza di bacino idrografico preceduto dal Simeto.
Un fiume con ben tre sorgenti sorelle provenienti da un luogo paesaggisticamente iconico: l'Appennino siciliano delle Madonie: da 1.660 m s.l.m. sgorga il ramo detto "Petralia" o "Imera Meridionale".
Continuando a valle in prossimità del paesino di Alimena avviene la confluenza con il fiume Gangi, del ramo destro che passa per gli abitati di Petralia Sottana e Blufi fino a Resuttano, visibile anche percorrendo l'autostrada A19 da Ponte Cinque Archi, al confine di tre territorii: Palermo, Caltanissetta ed Enna andando così a formare l'Imera Meridionale o Salso propriamente detto.
Attraversando il cuore dell'isola il fiume arriva nel territorio agrigentino scorrendo e formando un habitat straordinario nelle cui acque stagnanti si attivano le perfette condizioni climatiche abitative per molte specie animali che trovano riparo e nutrizione.
Infine giunge a Licata dove chiude la sua corsa per sfociare in quel Mare Africano del Canale di Sicilia che guarda all'orizzonte dell'altro continente.
Proprio il Salso è stato fondamentale per l'importanza della antica Licata: approdo per le flotte marinare che solcando il Mediterraneo, da qui si arrivavano fino a spingersi nel cuore della Sicilia per contribuire a formare le prime comunità a partire dal III secolo avanti Cristo.
Il fiume è un importante corridoio ecologico per molte specie di volatili che tra primavera e autunno migrano da o per luoghi di provenienza. Qui si incontrano l’Airone cenerino, la Folaga, il Falco di Palude, la Garzetta, la Marzaiola, il Codone e l’Albanella reale, il Cavaliere d’Italia e il Germano reale.
È possibile osservare la Tartaruga palustre e nelle zone alberate boschive anche il Gatto selvatico, poi l’Istrice, il Riccio, la Donnola e la Volpe. Non mancano i rettili come il Colubro di Esculapio detto anche Saettone, inoffensivo che può raggiungere anche i due metri di lunghezza.
La storia racconta che la zona, ricca di fauna e selvaggina era molto apprezzata da quello che era detto lo "stupor mundi" ovvero Federico II di Svevia, il quale amava venire a caccia in questo territorio e soggiornare nel suo Castello di Resuttano.
Omonimo con il nome nome di "Imera settentrionale" viene anche indicato un altro fiume della Sicilia che scorre interamente in provincia di Palermo che sfocia nel Tirreno, una omonimia legata ad una credenza: si riteneva che i due fiumi nascessero dalla stessa fonte la fonte Fatuzza dividendosi per andare a dissetare uno il nord e uno il sud dell'isola, dolce il primo e salato il secondo.
Si origina con il Torrente Fichera sul monte Mufara sempre sulle Madonie, a quota 1848 m s.l.m. e scorre incastonato dentro le anse di tratto di montagna nel territorio di Polizzi Generosa caratterizzato dal paesaggio naturale e rurale tra boschi e uliveti, fino all'incontro l'affluente torrente Salito mutando così in Imera settentrionale.
Un letto ampio che prosegue verso nord visibile sempre dall'autostrada A19 fino a sfociare nei pressi di Buonfornello proprio attiguo all'area archeologica della colonia greca di Imera, luogo denso di storia e di vicende mitologiche che si possono immaginare anche visitando il suggestivo museo dedicato all'area degli scavi.
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