POLITICA
Gli scout, l'università e l'impegno contro la fuga dei cervelli: Dario e la sua Palermo dei giovani
L'impegno nel mondo del sociale è una costante della sua vita. Così come l'università e il tema dei giovani che, secondo Dario, Palermo non deve lasciar scappare. La sua storia
Dario Matranga
"Una storia di Futuro" è lo slogan scelto da Dario Matranga per presentare la sua candidatura al Consiglio comunale alle elezioni amministrative del 12 giugno, aderendo alla lista "Lavoriamo per Palermo", tra le prime a sostenere il candidato sindaco Roberto Lagalla.
Non solo un motto (nè tantomeno una frase fatta), ma un vero e proprio obiettivo che ha convinto Matranga, noto giornalista palermitano e Capo ufficio stampa dell’Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario), nonchè direttore responsabile e fondatore della testata giornalistica "IoStudio", ad accettare di candidarsi in una lista civica.
«Ho accettato la sfida perché la ritengo un'occasione per rompere con la vecchia politica che ha lasciato macerie in questa città».
L'impegno nel mondo del sociale e del volontariato è una costante della sua vita: da quando giovane era scout nell'Agesci a oggi che è anche Ufficiale di Commissariato della Croce Rossa Italiana.
Un professionista e un cittadino da sempre attivo e attento ai bisogni della "sua" Palermo. Ed è l'amore verso questa città che lo spinge a decidere di impegnarsi in prima persona. «Palermo è un disastro e piuttosto che stare a lamentarmi soltanto, ho deciso che è il momento di fare qualcosa mettendomi in gioco in prima persona. Questo è il momento del cambiamento».
"Una Storia di Futuro" perchè al centro del cambiamento e della rinascita di Palermo, secondo Dario Matranga, ci sono i giovani e l'Università, mondi che lui conosce bene: per lavoro, ma anche come padre di due figli ventenni.
«Mia figlia sta svolgendo il secondo anno di specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza a Udine. Ha deciso di andare via da Palermo per arricchire e diversificare il suo bagaglio culturale. Come lei sono tantissimi i giovani che vanno via per scelta obbligata, cosa che temo accada anche per l’altro figlio di ventidue anni laureando in management. Tutto questo deve cambiare. Palermo deve valorizzare e non lasciare scappare i suoi ragazzi».
"Palermo città dei giovani" è il suo sogno, anzi un obiettivo primario. «Sogno una città capace di valorizzare le proprie risorse, i propri talenti e che sia in grado di capitalizzare la sua storia e contemporaneamente costruire un futuro radioso per noi e per le generazioni a venire».
L'Università è il motore che può azionare il cambiamento. Un mondo, quello universitario, che Matranga conosce bene, così come il candidato sindaco che sostiene, Roberto Lagalla, nonchè ex Rettore dell'Ateneo di Palermo, oltre che ex assessore regionale all'Istruzione e Formazione.
«Palermo città universitaria» è la sua visione di città del futuro. «Il primo passo verso il cambiamento è il rilancio del mondo delle università, scuole, conservatori ed enti di ricerca. La nuova amministrazione comunale deve essere capace di andare incontro a queste realtà.
Riuscire a generare una certa vivacità accademica, culturale e scientifica può essere una strategia di crescita, sia in termini culturali ma anche economici. Basta guardare esempi come Bologna, Siena, Pisa. Rendere Palermo una città accogliente a misura di giovani e studenti per attrarre fuorisede ma anche per fare restare i nostri ragazzi a studiare e lavorare qui».
Come? Dario Matranga propone soluzioni concrete e fattibili.
«Occorre elaborare politiche di agevolazione per il mondo universitario e formativo, a partire dalla riduzione di tasse per gli operatori del settore e studenti; creare reti di servizi diffusi in giro per la città; incrementare gli spazi di coworking e le occasioni di incontro. Faccio un altro esempio semplice: l'apertura serale di biblioteche, musei e spazi universitari. Palermo è una città da 40 mila studenti universitari eppure, nonostante la Cittadella universitaria in viale delle Scienze e l'investimento che la Lumsa sta facendo nell'area di piazza Lolli, nonchè la presenza di Accademia di belle arti, Conservatorio di musica e istituti di ricerca statali, non ha nulla da parte del Comune che lo dimostri o che ne stimoli l'aumento o le sinergie».
Cultura e capacità amministrative, secondo Matranga, sono le basi su cui iniziare a scrivere una nuova pagina di storia di Palermo. «È necessario riorganizzare la macchina amministrativa comunale valorizzando anche le sue risorse umane, ad oggi sotto dimensionate nei settori strategici e messe in campo senza il valore dell’obiettivo di dare servizi efficienti ai cittadini».
Altri aspetti centrali il decoro e la vivibilità. «I palermitani devono tornare ad amare la città e andarne fieri, curando e preservando le sue bellezze - sottolinea Dario Matranga -. Il primo a dare il buon esempio deve essere il Comune, che deve impegnarsi a garantire i servizi essenziali di pulizia e decoro degli spazi comuni.
Ecco perchè credo che sia necessario ripensare a un sistema integrato di servizi per ogni quartiere della città a cui va assegnato un responsabile, così da assicurare ai cittadini trasparenza ed efficienza».
«Sogno una Palermo che sappia valorizzare e migliorare i suoi spazi verdi, una città più green e più pulita. Una metropoli a misura d'uomo che sappia prendersi cura dei nostri amici a quattro zampe; una Palermo in cui i cittadini possano tornare a godere della bellezza del loro territorio, in cui possano tornare a vivere il loro mare e la loro costa».
#SognoPalermo è diventato il claim del suo programma: «Un sogno che l'amore, l'impegno e la competenza possono trasformare in realtà. Io ho accettato la sfida di scrivere una nuova storia di futuro per la città. Una Palermo che partendo dalla memoria dei caduti nella lotta alle mafie non rinunci a sostenere coloro che con coraggio civile sognano una Palermo finalmente libera».
*Contenuto sponsorizzato a fini politici (messaggio autogestito a pagamento)
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