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Gli anni nello zoo in Sicilia, poi una nuova vita: la storia dell'Orsa Jill di Terrasini

Gli anni di abbandono e nella gabbia sono stati terribili per Jill e sembra incredibile come questa situazione abbia avuto bisogno di uno scoop per essere risolta

Susanna La Valle
Storica, insegnante e ghostwriter
  • 2 marzo 2025

Nel 1945 sul "Corriere dei Piccoli", uscì a puntate un racconto di Dino Buzzati La famosa invasione degli orsi in Sicilia. In questo romanzo per bambini, si racconta di un gruppo di Orsi scesi dalle montagne siciliane per attaccare il Granducato di Sicilia.

Un inverno particolarmente rigido, li aveva lasciati senza cibo, inoltre desideravano ritrovare il figlio del loro Capo Leonzio, rapito dai cacciatori.

Tra combattimenti di uomini, orsi e cinghiali, magia e invenzioni i plantigradi vinsero ed entrarono nel palazzo del Granduca dove trovarono il figlio del Re orso, Tonio, costretto a esibirsi come attrazione.

Il Granduca per vendicare la sconfitta sparò all’orsacchiotto che verrà salvato da una bacchetta magica. L’uomo poi morirà ad opera degli Orsi che daranno il via a un periodo di serena convivenza tra uomini e animali. Il racconto non finisce qua.

Con il passare del tempo gli Orsi assumeranno comportamenti umani, come nella "Fattoria degli Animali" di Orwell: gioco, malaffare, alcolismo li corromperanno.
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Sarà a seguito dell’arrivo di un mostro marino che gli animali, dopo averlo ucciso per salvare il Granducato, rifletteranno sulla loro vita scegliendo di tornare ad essere animali selvatici sulle montagne, per ritrovare pace e serenità.

Questo è il sunto del racconto che ebbe molto successo e sarà rappresentato anche in teatro.

In Sicilia fin quando il clima non divenne troppo caldo, tra le Montagne dei Nebrodi visse una specie di Orso Bruno. Questi animali una volta molto numerosi, diminuirono fino a scomparire. Oggi gli orsi vivono, con non poche difficoltà, nelle fasce Orientali della nostra Penisola.

Alcuni sono nei Bioparchi altri hanno trovato rifugio nelle Oasi Faunistiche. È in una di queste Oasi a Campoli Appennino, tra Lazio e Abruzzo, che mi sono imbattuta nella storia di un’orsa arrivata da Terrasini.

In questa Oasi in un ampio vallone che riproduce fedelmente habitat ed ecosistemi naturali, sono ospitati Orsi problematici salvati da situazioni di degrado e maltrattamenti.

Qui gli animali vivono compatibilmente con i loro trascorsi difficili evitando gli uomini che da spettatori li osservano senza poter recare loro alcun fastidio.

Animali abbiamo detto difficili che non possono essere reintrodotti in natura e che vanno quindi quotidianamente alimentati, non potendo fare da soli, e che hanno bisogno di cure e controlli.

Gli orsi possono così scorrazzare nel bosco, hanno luoghi dove viene lasciato cibo e frutta, hanno vasche dove potersi godere di un rinfrescante bagno.

La vastità del posto con grotte naturali permette, inoltre, di poter andare in letargo da gennaio all’inizio della primavera. È qui che è vissuta Jill, dopo aver passato anni terribili nello dello Zoo Fattoria di Terrasini.

La storia di questa Orsa è stata raccontata da "Striscia la Notizia" da Edoardo Stoppa nel 2010 che aveva visitato lo Zoo chiuso dal 2005.

L’inviato aveva reso pubbliche le immagini degli animali che vivevano in gabbia, evidenziando le pessime condizioni igienico sanitarie. Il Parco nato con la funzione di zoo e punto didattico aveva diversi animali: elefanti, tigri, coccodrilli, pantere e l’orso.

Con la dismissione nel 2005 questi animali furono dimenticati. Da alcuni articoli si legge che lo zoo di Terrasini aveva avuto alcune denunce che ne evidenziavano il problema, in aggiunta erano state rilevate vendite di animali a circhi, come i cuccioli di una leonessa trovati all’aeroporto di Fiumicino in grave stato di disidratazione.

Negli anni, dalla dismissione a quando la notizia è diventata nazionale, questi animali hanno vissuto "ingabbiati, Isolati abbandonati".

L’Orsa era stata filmata nell’atto di compiere movimenti ripetitivi e autolesionisti. Con la messa in onda della trasmissione arrivò la salvezza, il Primo Cittadino di allora dichiarò di non essere a conoscenza della situazione e di esserne sconcertato, benché organizzazioni animaliste avessero fatto presente agli organi preposti tutto questo.

Dopo varie riunioni, ottenuta la liberatoria dal proprietario dello zoo dismesso, gli animali rimasti furono trasferiti. I felini e Jill partirono lasciando la Sicilia.

L’Orsa fu controllata curata e sterilizzata al Bioparco di Roma prima di essere trasferita all’Oasi di Campoli Appennino. Durante il controllo si scoprì che l’animale era privo di documentazione, era perciò impossibile determinare la provenienza, e l’età, che doveva comunque avvicinarsi ai 20 anni, gli orsi in natura vivono 20/30, in cattività un po' di più.

L’Orsa Jill insieme ad Abele furono i primi Orsi arrivati in questa Oasi Faunistica, dove hanno ripreso una vita che, nonostante i traumi subiti, poteva assomigliare a quella che avrebbero avuto in natura. Jill ha terminato la sua vita in uno stato di libertà come non l’aveva mai conosciuto con giochi cognitivi (erogatore a rullo di cibo e premi), e giochi rudimentali come tronchi o corde per tentare di reinstaurare le loro tipiche attitudini.

Jill non è stata dimenticata, anche dopo la sua morte avvenuta in modo naturale, l’Oasi l’ha voluta ricordare all’ingresso del punto informativo con un bellissimo ingrandimento fotografico che la ritrae.

Si vede una bellissima Orsa dallo sguardo non più allucinato e infelice, come era apparsa in “Striscia la Notizia”, ma finalmente sereno e fiero; anche lei liberata come Il piccolo orso del Racconto di Buzzati era stato destinato a fare l’equilibrista per divertire gli uomini del Granducato.

Gli anni di abbandono e nella gabbia sono sicuramente stati terribili per Jill e sembra incredibile come questa situazione abbia avuto bisogno di uno scoop per essere risolta, ma purtroppo è andata così rimane il fatto è che l’Orsa Jill ce l’ha fatta, è riuscita ad avere l’occasione per cambiare la sua esistenza, ritrovando libertà e dignità.
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