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Fermare la maculopatia: a Palermo c'è un nuovo laser che aiuta a salvare la retina

Alla Pa.ma.fi.r un nuovo strumento - il laser a nanosecondi 2RT - capace di trattare, rallentare e talvolta di fermare la malattia che colpisce la parte centrale della retina

Federica Cortegiani
Giornalista pubblicista
  • 10 febbraio 2020

I contorni più offuscati, un abbassamento della vista e una visione meno nitida e brillante di colori e immagini. Sono questi i sintomi principali della fase iniziale di quella che in gergo tecnico prende il nome di "maculopatia" o degenerazione maculare legata all'età.

Per dirla in termini semplici, si tratta di una patologia legata al naturale avanzare dell'età che colpisce la macula (la zona dell'occhio che si trova al centro della retina) e che, nei casi più gravi, può portare alla perdita completa della visione centrale, tanto da essere considerata la prima causa di cecità nei Paesi occidentali.

La buona notizia è che da quest'anno a Palermo c'è un nuovo strumento a disposizione di tutti capace di trattare, rallentare e in alcuni casi anche di fermare la progressione della malattia. Parliamo del "laser a nanosecondi 2RT", l'unico macchinario utilizzato in campo oculistico che lavora con degli impulsi di luce di brevissima durata (si parla di nanosecondi) e capace grazie ad essi di contrastare i processi patologici della degenerazione maculare.
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L'innovativo laser è disponibile a Palermo dal 20 giugno nei laboratori del centro medico plurispecialistico Pa.ma.fi.r, nel reparto oculistico di via Villa Rosato 2 (informazioni al numero 335 6301221 o via mail a isurgery3.0@gmail.com).

A portarlo nel capoluogo siciliano è il team dello studio Cappuccini Severino & associati da sempre impegnato nella cura delle patologie retiniche grazie alla grande esperienza di chirurgia vitreo-retinica del dottor Luca Cappuccini e alla grande competenza in tecnologie avanzate del dottor Dario Severino.

Ma come funziona il laser 2RT e a quale tipo di pazienti si rivolge? Guarda il video esplicativo.

«Il nuovo laser utilizza degli impulsi di luce che riescono a contrastare i processi patologici della degenerazione maculare, ritardandone e talvolta fermandone la progressione - spiega il dottor Cappuccini -. Il laser 2RT agisce con un meccanismo di fotostimolazione che, grazie ad un particolare impulso di luce di 3 nanosecondi, riesce a riattivare quei naturali processi riparativi della retina che, con l'avanzare dell'età, si sono ossidati​».

Di maculapatia però non ce n'è una sola, ne esistono due tipologie: quella secca, più diffusa e con una lenta evoluzione, e quella umida, più aggressiva. Attualmente «il laser 2RT è utilizzato per il trattamento della degenerazione maculare nella sua forma secca ed è indicato nelle fasi iniziali e intermedie della patologia - aggiunge il professore -. Fasi caratterizzate dalla presenza di drusen di varie dimensioni e numero, ossia da zone rotondeggianti che compaiono sotto forma di macchiette gialle nella zona maculare».

Non solo. Il laser a nanosecondi è indicato anche per il trattamento dell’edema maculare diabetico, mentre sono in fase di studio prospettive molto promettenti per il suo utilizzo anche nel trattamento della degenerazione maculare legata all’età nella sua forma umida e in altre patologie legate alla retina.

Prima di sottoporsi a un intervento di questo tipo è necessaria una visita oculistica completa, anche in assenza di sintomatologia evidente dato che le drusen maculari possono essere a lungo asintomatiche e soprattutto in presenza di familiarità.

Se, a seguito della visita, viene riscontrata la presenza di drusen maculari saranno necessari ulteriori esami più specifici (quali OCT, angioOCT e autofluorescenza) necessari per differenziare le drusen (sensibili alla terapia) dalle pseudodrusen (non sensibili alla terapia).
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