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Era fra i rovi come i siti Maya: trovata una grotta preistorica a due passi da Palermo

Era un simbolo della preistoria ma scomparve tra i rovi: dopo averla rintracciata con un drone è stato possibile aprire un passaggio per raggiungere l’ingresso della grotta

Balarm
La redazione
  • 22 settembre 2020

La grotta "Navarra" di monte San Calogero

C'è un nuovo luogo, in Sicilia, che torna fruibile dagli appassionati di storia e archeologia. Stiamo parlando della grotta "Navarra" su monte monte San Calogero, tra Termini Imerese, Caccamo e Sciara.

Dopo un non facile lavoro di pulitura è stato possibile aprire un passaggio per raggiungere l’ingresso della grotta e a breve BCsicilia, che si è occupata di rintracciare e bonificare il sito, pensa di organizzare delle visite guidate per permettere di conoscere uno dei luoghi della preistoria di Termini Imerese.

«La Grotta Navarra - si legge in un post di facebook firmato BCSicilia - venne scoperta da Saverio Ciofalo, uno straordinario erudito termitano, che ne da notizia nel 1872 nell’Annuario della Società dei Naturalisti di Monza, con una comunicazione dal titolo “Notizie sopra alcuni avanzi preistorici rinvenuti nei dintorni di Termini Imerese in Sicilia.

“Nel mese di ottobre ultimo – scrive il Ciofalo - alle falde del nostro monte Euraco o S. Calogero, alla distanza di due chilometri dal mare, ebbi l’occasione di potere osservare due grotte. Una a poca profondità dal suolo, ha la forma quasi rotonda.
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L’altro scompartimento è più profondo e vi si scende per gradini praticati sulla stessa roccia. In fondo poi si propagano parecchie propaggini, che si addentrano in varie direzioni, le quali sempre più restringendosi diventano impraticabili. In una non trovai indizio alcuno di antica abitazione; nell’altra che è molto più grande vi rinvenni buona messe di selci, alcuni frammenti di stoviglie, ed un pezzettino di osso incrostato in una delle pareti della grotta. Tali avanzi mi fan dire con certezza essere stata questa grotta abitata nei tempi preistorici".

Per mettersi in contatto con l'associazione BCSicilia si può chiamare al numero 3468241076.

Della grotta, a cui Ciofalo non dà un nome, non si ha più nessuna notizia, fino al 1991 quando, guidato da Agostino Navarra, indimenticabile appassionato delle antichità termitane, la grotta viene visitata dallo studioso di preistoria Giovanni Mannino che ne effettua il rilievo e pubblica i risultati dell’esplorazioni sulla rivista Espero. Da quel momento più nessuna notizia, la grotta cade nuovamente nell'oblio».

Poi, nell’ambito di uno studio sugli insediamenti preistorici nel territorio termitano, BCsicilia ne aveva cercato l’ubicazione. Ma complice la difficoltà di un terreno incolto, insieme ad una enorme macchia di rovi che copriva quasi interamente la parete rocciosa e ne mimetizzava totalmente l’ingresso, l’individuazione è stata molto più complessa del previsto. I membri dell’associazione hanno dovuto far ricorso anche un drone per avere la certezza dell’esistenza della grotta proprio in quel luogo.

Adesso questo luogo potrà tornare fruibile anche per escursioni organizzate.

Per Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCsicilia: «La Grotta Navarra fa parte di quel sistema di insediamenti preistorici che punteggiano il territorio imerese e dimostrano la significativa presenza di comunità di cacciatori e raccoglitori.

E Termini Imerese fin degli albori delle ricerche paletnologiche ha partecipato con i suoi studiosi alla scoperta della preistoria della Sicilia, grazie soprattutto all’impegno del sacerdote Carmelo Palumbo e del geologo Saverio Ciofalo. Dall’epoca della prima scoperta, datata 1871, quasi 150 anni di ininterrotta ricerca hanno portato nel territorio i più famosi paletnologi del mondo.

Per questo motivo riteniamo che Termini Imerese meriti, e su questo stiamo lavorando come Associazione, un autonomo Istituto di Preistoria e Protostoria, che sia soprattutto a disposizione dei giovani studiosi che continueranno a ricercare la prima presenza umana nelle contrade dell’Isola».
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