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Elisa Claps gli insegna a cercare la verità: chi è "l'Angelo degli scomparsi" in Sicilia

Per lui adesso comincia un nuovo impegno, in linea con la mission nazionale: dare sostegno a tutte le persone che si ritrovano catapultate nel limbo della scomparsa

Jana Cardinale
Giornalista
  • 24 settembre 2024

Angelo Barraco

«Il regalo più grande è stato quello di ascoltare Gildo Claps, abbracciarlo, guardarlo negli occhi e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto e continua a fare. La forza e l'impegno di quest'uomo hanno smosso anni di silenzio, omertà e depistaggi.

Grazie a lui Penelope Italia Odv continua la sua missione a fianco delle famiglie degli scomparsi. E Penelope Sicilia riparte con il nuovo direttivo, di cui mi onoro essere il presidente».

Con queste parole, Angelo Barraco, 35enne marsalese, eletto pochi giorni fa all’unanimità presidente di Penelope Sicilia, commenta la sua recente partecipazione al Teatro Parioli-Costanzo di Roma, a un evento organizzato dall'Associazione che rappresenta a livello nazionale le famiglie delle persone scomparse.

Essere a capo di una "costola" della più nota associazione fondata nel 2002 grazie a un’idea del fratello di Elisa Claps, scomparsa all’età di 16 anni a Potenza, nel 1993, e il cui corpo fu ritrovato 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, luogo dal quale si erano perse le sue tracce, è un onore e una responsabilità.
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All’epoca dei fatti Angelo era giovanissimo, ma il caso di Elisa lo ha seguito con attenzione, colpito anche dal triste legame che quella vicenda ebbe con la Sicilia, dal momento che colui che è stato condannato in via definitiva per quell’omicidio, nell'ottobre del 2014, ossia Danilo Restivo, è originario di Erice, città dove la sua famiglia è tornata a vivere da anni, pur se in grande isolamento, nel quartiere periferico di Casa Santa.

Restivo sta scontando la pena detentiva in Inghilterra, dove è stato condannato anche per un altro delitto, quello di Heather Barnett, una sarta inglese di 48 anni uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth.

«Le emozioni sono state tante, non posso negarlo. Il giorno della mia elezione la mia mente è tornata indietro nel tempo, a quando ero un ragazzino e davanti la TV guardavo con ammirazione la forza di Gildo Claps, che assieme a mamma Filomena cercava la verità.

Una verità che non hanno mai smesso di urlare a gran voce e che dopo 17 anni ha portato al ritrovamento del corpo di Elisa nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, proprio dove era scomparsa.

La mia ammirazione nei loro confronti è stato un monito che mi ha spinto a fare il giornalista. Oggi si cammina tutti nella stessa direzione, assieme alla famiglia Claps e ai familiari delle persone scomparse».

Un caso di cronaca nera che affonda le sue radici in Sicilia, dunque, da dove la famiglia Restivo si trasferì in Basilicata quando il padre ottenne l’incarico di direttore della biblioteca nazionale di Potenza.

Nei mesi scorsi Angelo ha incontrato proprio in Sicilia, a Misiliscemi, la giornalista Mariagrazia Zaccagnino, arrivata per presentare il suo libro dal titolo "Sono io Elisa Claps", con la postfazione di Gildo Claps.

L’autrice e la famiglia vengono regolarmente chiamati anche nelle scuole per parlare di una storia che ha tanti risvolti a livello educativo e sociale. In quell’occasione la giornalista potentina raccontò che, in memoria di Elisa, del suo sogno di diventare medico, la famiglia Claps ha annunciato la costruzione di un ambulatorio in Africa che porterà il suo nome.

«Mi sono avvicinato a Penelope quando ho iniziato a fare il giornalista. Sono sempre stato vicino al mondo degli scomparsi, me ne sono sempre occupato. Ho raccontato tante storie nel corso di questi anni e continuo ancora a farlo.

Ho intervistato famiglie, genitori, madri che hanno perso figli. Tanti gli appelli lanciati: alcuni hanno avuto un lieto fine, altri invece non hanno mai avuto un esito.

Tante famiglie vivono nel limbo della scomparsa, dove tutto rimane fermo, nell'attesa che qualcosa possa cambiare da un momento all'altro. Mentre il mondo continua a cambiare, quelle stanze da letto non invecchiano mai, i cuscini raccontano ancora di un'infanzia mai finita e i pupazzetti che circondano le camere aspettano il ritornano di bambini o bambine divenuti ormai grandi – dice Angelo Barraco -.

Uomini o donne che per i genitori rimangono sempre quei figli scomparsi nel nulla, troppo presto per diventare grandi, in un tempo che non conosce età.

Ho sempre ammirato il lavoro dell’Associazione Penelope, l’impegno a 360° sul piano legale e anche psicologico che viene rivolto a chi ha bisogno. Famiglie che non vengono lasciate da sole, ma anzi, vengono supportate e sostenute. Un impegno sincero, umano».

E sono tanti i casi di cui si è occupata l’associazione Penelope in Sicilia nel corso di questi anni. Tra tutti è certamente noto quello di Agata Scuto, sparita da Acireale il 4 giugno del 2012, per il cui omicidio è stato condannato all’ergastolo il compagno della madre.

«Ogni caso è diverso ma per tutti i casi, l’Associazione Penelope prende contatto con la Prefettura, sempre attenta e presente. Anche nel caso di persone scomparse da molti anni – aggiunge Angelo - Penelope si mobilita, riportando l’attenzione affinché vengano svolti tutti gli accertamenti necessari per non lasciare nulla di intentato.

La Sicilia è un territorio molto vasto. Spesso chi non conosce questa terra, pensa che sia semplice attraversarla e raccontarla. Non è così. Ogni territorio, ogni area ha una sua morfologia, una sua identità ben precisa. Noi cerchiamo di essere presenti su tutto il territorio, diventando un ponte tra i cittadini e le istituzioni, prestando sostegno e aiuto a chi si ritrova catapultato nel drammatico limbo degli scomparsi».

La Sicilia è, purtroppo, testimone di tanti fatti di cronaca importanti, tra cui la sparizione di Denise Pipitone, il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo, per la quale la famiglia non ha mai smesso di battersi e cercare la verità.

Angelo Barraco è corrispondente dell’agenzia di stampa Italpress, collabora con il settimanale Giallo, edito da Cairo, che si occupa prevalentemente di approfondimenti di casi di cronaca nera, ha pubblicato tre libri: la raccolta di poesie "Caos", "Fuga dall’Est" e "Buio", e un altro suo libro, incentrato su un caso importante di cronaca nera, verrà pubblicato a breve.

Per lui adesso comincia un nuovo impegno, in linea con la mission nazionale: dare sostegno a tutte le persone che si ritrovano catapultate nel limbo della scomparsa di un proprio parente o amico. Fare da tramite tra il popolo degli scomparsi, le istituzioni, gli organi di stampa e i media, per dare voce a chi non ne ha.
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