MISTERI E LEGGENDE
È rimasta nascosta per 50 anni: c'è una "Dama misteriosa" nella villa dei mostri di Bagheria
L'ha "scovata" recentemente lo storico e ricercatore Mario Bonaviri, impegnato in un progetto di censimento di tutte le manifestazioni grafiche in Sicilia dal medioevo all'età moderna
Se per secoli la Villa dei Mostri ha fatto parlare di sè per l’alone di mistero che avvolge le sculture grottesche che si trovano all’esterno, per il suo salone sormontato da specchi deformanti e per la curiosa storia del principe Negromante, oggi una novità rischia di offuscare la figura di Ferdinando Francesco Gravina, VI principe di Palagonia, anche detto “u fuoddi”.
Recentemente infatti, lo storico e ricercatore indipendente Mario Bonaviri, impegnato in un progetto di censimento di tutte le manifestazioni grafiche in Sicilia dal medioevo all’età moderna, in uno dei suoi sopralluoghi in quel di Bagheria, ha scovato niente meno che una “Dama misteriosa”.
Roba che in confronto, il principe, che strano doveva esser strano per desiderare che la propria dimora venisse attorniata da quelle figure sinistre che di incubi ne avranno fatti venire a tanti, era proprio un principiante.
Questo studio, ovviamente autorizzato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali, ci consentirà di conoscere quei monumenti e luoghi di interesse sui quali pensavamo forse di sapere già tutto, ma che d’improvviso verranno svelati ai nostri occhi.
E quando parlo di rivelazione vi assicuro che sto usando il termine più consono. Vorrei potervi dire quante volte i miei occhi e quelli di tanti si sono posati proprio là dove la Dama è raffigurata, senza minimamente notarla. Poi, dal momento che ho saputo della sua esistenza e la curiosità ha iniziato a tormentarmi, l’ho vista, così d’improvviso!
Più nel dettaglio, si tratta di un graffito, probabilmente realizzato con la tecnica del carboncino, presente nel cortile orientale, sull’intonaco di rivestimento dei corpi bassi della Villa che, come è risaputo, costituivano gli ambienti di servizio, quindi magazzini, officine e depositi.
Più di una le testimonianze rinvenute su questa porzione di intonaco sopravvissuta, alcune scritte e altri simboli tutti ancora da analizzare, realizzati con la tecnica dell’incisione, e poi una figura umana evanescente, ribattezzata proprio da Antonio Mineo, amministratore della Comunione Ereditaria Castronovo, proprietaria della Villa, “la Dama misteriosa”.
E come dargli torto?
Questa figura rappresenta una donna che ha braccia e gambe raffigurati attraverso una moltitudine di linee che danno un senso di incorporeità, una bellezza quasi spirituale insomma. La veste ha un motivo vegetale di foglioline che le coprono la porzione destra del busto e della spalla, e si intravede anche il pendente di una collana al centro del collo.
Sul capo, dove i capelli sembrano intrecciati a riprodurre un’acconciatura classica, come si rivede in alcuni affreschi della Villa, si trova anche un diadema, a sottolineare l’alta dignità civile o religiosa della donna.
Altra particolarità degna di nota di questo graffito è il volto, un cerchio che avvolge e richiama simbolicamente il concetto di protezione, per i cristiani ciò che non ha fine, simbolo dell’immortalità dell’anima che si collega al ciclo perenne della vita e dell’eternità.
All’interno di questo viso circolare si riconosce un’altra forma geometrica, i due occhi, il naso e la bocca delineano infatti un triangolo isoscele capovolto. Riuscire a datare questo graffito, sicuramente opera di chi ha dimestichezza nel disegnare, come ci sottolinea Bonaviri, non è certo semplice.
Si potrebbe ipotizzare che sia risalente a quando i locali di servizio sono stati realizzati, quindi a partire dal 1749, oppure a quando sono stati ristrutturati, se l’acquisto da parte dei fratelli Castronovo nel 1885 ha previsto interventi di questo tipo. Di sicuro sappiamo solo che si trovi lì da almeno 50 anni e dobbiamo unicamente ringraziare la siepe, che nasconde la Dama, per averla protetta così bene nel tempo.
Diventa lecito chiedersi quante altre testimonianze vi saranno state sparse per la proprietà, distrutte dagli agenti atmosferici e non solo.
Il ritrovamento ci mostra fino in fondo come sia possibile, e incredibile al contempo, che una realtà quotidiana che pensiamo di conoscere alla perfezione, la nostra “normalità”, ci possa essere d’improvviso svelata da occhi nuovi, liberi da stereotipi e preconcetti. Di sicuro sappiamo che se non fosse stato per Mario Bonaviri, la Dama misteriosa sarebbe rimasta ancora per lungo tempo lì dove è sempre stata.
Certamente più tranquilla e senza il fastidio dei tanti “guardoni” che d’ora in poi faranno tappa lì davanti a lei per interrogarsi sulla sua origine, ma anche più a rischio. Il rinvenimento della “Dama svelata”, di questo ulteriore soprannome mi prendo il merito, ha fatto sì che si provvedesse a ricoprirla con una lastra che non la nasconderà più ma che la preserverà dagli agenti atmosferici che la minacciano da sempre.
Il progetto di Mario Bonaviri, che del ritrovamento ci parla come di «una riconferma su alcuni caratteri stilistici e simbolici riscontrati in altre testimonianze grafiche, ultima e altrettanto importante, rilevata recentemente su un affresco del XV secolo in una chiesa di Palermo dove, il volto umano individuato, presenta la stessa simbologia del triangolo capovolto», a Bagheria non gli ha visto far tappa solo a Villa Palagonia, sono oggetto della sua ricerca anche Villa Ramacca, dove sono state rinvenute alcune croci, e Villa Cattolica, dove è previsto si rechi presto.
In fondo la scoperta alla Villa dei Mostri, a pensarci bene, non dovrebbe neanche stupirci più di tanto. Che fosse luogo di pratiche esoteriche, incontri massonici e chissà che altro, ce lo tramandano alcuni dei più illustri viaggiatori che nei secoli hanno fatto della Villa la mèta dei loro viaggi in Italia, e poi ancora le tante leggende che, si spera, abbiano anche un fondo di verità e non viaggino unicamente nella dimensione del fantastico.
Chi sia l’autore, resta e resterà molto probabilmente un mistero, insieme alle generalità della Dama, che fosse una donna reale o frutto dell’immaginazione del suo creatore. Saranno gli studi e gli approfondimenti a svelarci se si tratti di un mero atto vandalico o di un’opera d’arte, di sicuro sappiamo che ogni dettaglio emerso non fa altro che accrescere la curiosità e l’aura enigmatica che avvolge la già misteriosa Villa dei Mostri.
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