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È il pezzo più pregiato del Parco della Favorita: il bosco tra alberi del corallo e ficus

Da secoli conserva incredibili tesori botanici risalenti alla fine del Settecento e al primo Ottocento. La sua storia si intreccia con quella del capoluogo regionale

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 13 febbraio 2025

Il Bosco di Niscemi

Considerato dai palermitani come il principale polmone verde del capoluogo, il Parco della Favorita non è soltanto uno dei giardini storici più grandi d’Europa e parte di una riserva naturale, ma è anche un luogo in cui sono avvenuti diversi eventi storici e che conserva incredibili tesori botanici risalenti alla fine del Settecento e al primo Ottocento.

Situato alle pendici di Monte Pellegrino, il Bosco di Villa Niscemi è uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi del parco, un prezioso angolo di verde che ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per i palermitani ed una meta ideale per chi desidera trascorrere del tempo immerso nella natura senza allontanarsi troppo dalla città.

La storia di Villa Niscemi è strettamente legata alla nobiltà palermitana. Costruita nel Seicento, la villa fu inizialmente proprietà della famiglia Valguarnera di Niscemi, che ne curò la realizzazione e il suo sviluppo.

Con il passare degli anni, la villa e il suo bosco divennero un luogo di svago e di incontro per le famiglie nobiliari palermitane, che amavano passeggiare tra gli alberi secolari, godere della bellezza del paesaggio e organizzare eventi sociali.

Nel corso del tempo, Villa Niscemi passò attraverso diverse mani, fino ad arrivare alla fine del XIX secolo in possesso del comune di Palermo. Il bosco che circonda la villa è stato curato e mantenuto nel corso degli anni, rimanendo uno degli spazi verdi più apprezzati della città. La villa, che oggi ospita uffici comunali, continua a essere un simbolo di eleganza e tradizione.

Oggi si trova praticamente alle porte settentrionali della Real tenuta della Favorita, luogo in cui i Borbone passavano del tempo passeggiando e andando spesso a caccia di piccole prede.

Fu proprio all’inizio dell’Ottocento che la famiglia reale, rappresentata dal re Ferdinando IV e dalla regina Maria Carolina d'Austria, decise di rendere omaggio ai Valguarnera optando di dormire alcune notti all’interno della loro "casina" e invitandoli a far parte della propria corte.

Offerta che permise ai Valguarnera di partecipare a sontuose feste, che attirarono le invidie degli altri nobili palermitani. Il Bosco di Villa Niscemi è caratterizzato dalla presenza di numerosi alberi secolari e di una varietà di specie vegetali che vanno dalle piante mediterranee, come il leccio e il corbezzolo, a specie più rare e pregiate.

L'area verde è attraversata da sentieri che permettono di esplorare la flora locale, dove si possono ammirare numerosi esemplari di piante ad alto fusto e arbusti che contribuiscono a creare un ambiente ricco e rigoglioso.

Inoltre, il bosco è un habitat perfetto per numerosi animali selvatici. Uccelli, piccoli mammiferi e insetti trovano rifugio tra gli alberi e i cespugli, facendo di questo bosco un angolo di biodiversità importante, non solo per Palermo, ma anche per l'intero ecosistema urbano.

Verso la fine dell’ottocento, per volontà del principe Corrado Valguarnera Tomasi e della moglie, principessa Maria Favarella, vennero costruiti la moderna fontana, la Coffee House e il cancello in ferro che è possibile osservare entrando nel giardino della Villa, vicino la Casina cinese.
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