PERSONAGGI
Due vespe d'epoca per un viaggio lento: Giuseppe ed Enzo e la Sicilia "on the road"
Giuseppe e Vincenzo condividono da sempre la passione per le vespe d'epoca: una passione che un giorno li ha portati a prendere e partire per fare il giro della Sicilia
Giuseppe Verde e Vincenzo Iacono con le loro vespe a Mondello
Vivono entrambi a Ramacca, in provincia di Catania, e sono amici fin da ragazzini. Giuseppe nella vita ha una sartoria, mentre Vincenzo di professione fa l’assicuratore, ma da sempre condividono la passione comune per le vespe d’epoca, una passione che un giorno li ha portati a una decisione: fare il giro della Sicilia in vespa.
Ognuno in sella alla propria "fidata", hanno impiegato sette giorni per percorrere coast to coast tutto il perimetro dell’Isola. Giuseppe ha viaggiato a bordo di una vespa 50 special del '78, mentre Vincenzo ha affrontato il viaggio con una vespa modello 50r del '75.
«Questo progetto è nato all’improvviso, dalla nostra passione comune per le vespe d’epoca - spiegano i due - e dalla voglia di fare una vacanza fuori dalle righe per visitare la nostra terra ad una velocità diversa, più lenta, che ci permettesse di goderci la bellezza di tutto il paesaggio».
Sono oltre 3.000 i chilometri che hanno percorso in totale nei loro viaggi in vespa e già adesso stanno valutando l'itinerario che faranno la prossima estate, sempre con partenza nel mese di agosto condizioni climatiche permettendo.
Con sole in fronte, il sacco a pelo in spalla e il sorriso di chi è fiero della bellezza della propria terra d’origine, Giuseppe e Vincenzo hanno montato sul retro delle loro vespe un piccolo carretto siciliano riadattato a forma di bauletto.
Dopo il primo tour, il progetto ha riscosso così tanto successo sui social che i due catanesi hanno deciso di ripetere l’esperienza anche grazie all’aiuto dello sponsor di tanti commercianti e produttori locali che li hanno supportati nel loro percorso. Il pirmo anno, infatti, hanno girovagato con un sacco a pelo sulle spalle per ogni evenienza mentre dal secondo anno in poi si sono attrezzati anche con qualche accorgimento in più.
«Con questo viaggio, oltre a metterci alla prova fisicamente e psicologicamente, abbiamo cercato di creare un connubio tra la nostra passione e quel marchio conosciuto in tutto il mondo che oggi è la Sicilia».
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