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Due palermitani e una casa a forma di jeep: Nadia e Vito girano il mondo con "Mowgli"

Al momento Nadia e Vito sono in Scozia, tentando di portare avanti il loro progetto, in attesa che arrivi il momento più giusto "viaggiare a tempo indeterminato"

Sara Abello
Giornalista
  • 11 novembre 2024

Vito e Nadia

Nadia, Vito e Mowgli, la Jeep camperizzata con cui desiderano girare il mondo: due palermitani e una casa mobile grazie alla quale arricchire di nuove esperienze il loro On One Life Trip, il canale youtube attraverso cui condividono le esperienze di viaggio.

Al momento Nadia e Vito sono fermi ad Aberdeen, in Scozia, tentando di portare avanti il loro progetto, in attesa che arrivi il momento più giusto per ripartire e finalmente realizzare il sogno di "viaggiare a tempo indeterminato".

Non è sempre stato così però. Nadia ha 47 anni e ha trascorso quasi tutta la vita a Palermo, a studiare.

Nel 2012 la laurea in Pianoforte presso il Conservatorio, l’anno dopo la qualifica di counselling e nel 2014 l’ulteriore laurea in Musicoterapia. Nonostante i suoi titoli però, non è mai riuscita a trovare lavoro stabile nel suo ambito di competenza.

Per un periodo si è anche accontentata di lavoretti sottopagati, ma alla sua età era troppo frustrante. Nel 2006 incontra Vito, suo attuale marito, e fino al 2015 vivono da “fidanzatini”, ognuno a casa dei propri genitori. Anche Vito è laureato al Conservatorio, in Chitarra classica, e insieme hanno provato a fare dei concerti.
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Nel frattempo Nadia ha lavorato nell’ambito della musicoterapia in scuole e associazioni, ma dopo tantissime delusioni e una paga mai arrivata, lei e Vito decidono di lasciare Palermo.

È il 2014 quando partono per Londra, dove rimangono però solo due settimane: «Londra purtroppo non è per tutti - ricorda Nadia - e se parti senza esserti preparato, non riesci a fare nulla. Io avevo studiato tanto il trasfe- rimento, ma non abbastanza, e così non siamo riusciti a stabilirci lì».

Nel 2015 una seconda chance, l’occasione di trasferirsi a Manchester, così nel mese di luglio prendono le valige e il primo aereo utile e ripartono. Hanno fatto sempre tutto insieme lei e Vito, e per fortuna... come era prevedibile infatti i primi mesi per loro non sono stati per niente facili, vivevano in una casa in sharing, in condivisione quindi, con circa otto camere, due bagni e una cucina piccolissima.

Una soluzione temporanea alla quale si sono dovuti adattare, e nel frattempo si sono tenuti occupati lasciando curriculum ovunque. Avevano a disposizione pochi soldi, quindi facevano attenzione a risparmiare su tutto, compresa la spesa, acquistando principalmente alimenti in prossimità della scadenza che a tarda serata venivano ribassati.

Poi quando tutto sembrava perso, è arrivato il primo lavoro, dopo circa due mesi Nadia viene assunta da McDonald’s...non il massimo cui aspirare ma pur sempre un inizio.

La scelta del Regno Unito non è stata casuale per questa coppia palermitana, nè tanto meno un accanimento rivolto ad una meta difficile, così come l’ha definita la stessa Nadia, una decisione dettata dalla consapevolezza che lì la sua professione di musicoterapista fosse riconosciuta e regolata da un ente governativo, al contrario dell’Italia, che ancora oggi brancola nel buio.

Intanto anche Vito, chitarrista molto bravo ai fornelli, trova un’occupazione e inizia a fare esperienza in diversi ristoranti come chef.

Ad un certo punto subentra a gamba tesa il deleterio meccanismo della routine però, e il non avere neanche il tempo per poter cercare di meglio, essendo molto occupati con il lavoro, prende il soprav- vento e gli fa sentire il bisogno di tornare in Italia.

Un po’ per la noia, ma anche per la solitudine e per il fatto che la lontananza, si sa, è come il vento...a tanti chilometri di distanza avevano dimenticato quanto drammatica fosse la situazione lasciata a Palermo, nel gennaio del 2017 ritornano in Sicilia. Una breve parentesi che Nadia preferirebbe dimenticare, durante la quale tutto è andato in “caduta libera”.

Ad agosto infatti è ancora una volta il momento di far i bagagli e ripartire, stavolta in direzione Cardiff, dove restano due mesi senza riuscire a trovar lavoro, prima di tornare a Manchester.

Dal 2017 al 2022 vivono lì, Nadia inizia a lavorare per Amazon e Vito per Tesco, una delle catene di supermercati più importante nel Regno Unito. Un periodo positivo durante il quale riescono a mettere abbastanza denaro da parte, così da acquistare la loro compagna di viaggi Mowgli, una Jeep, e ad affittare un appartamento solo per loro due.

Di mezzo però c’è stato l’annus horribilis, il 2020, brutto davvero e non solo per loro: Nadia perde con un aborto spontaneo un bambino, lascia il lavoro e per un anno non riesce più a trovare nulla prorio a causa della pandemia.

Vito invece, anche se con un contratto part-time, continua a lavorare. Nel frattempo Nadia riesce ad iscriversi all’al- bo delle professioni sanitarie come musicoterapista e, non riuscendo subito a trovare lavoro, continua a fare domanda per qualsiasi mansione pur di tenersi occupata. Tra i tanti, il lavoro di cassiera in una nota catena di supermercati tedesca molto vicino casa. Ma ancora una volta, incastrati nella routine, perdono un po’ di vista la rotta e gli obiettivi prefissati.

Se prima del Covid avevano intrapreso molti viaggi e questo gli aveva permesso di movimentare la quotidianità che nel frattempo li aveva sommersi, visitando Amsterdam, Creta, Amburgo e Praga, e approfittando di ogni momento libero per ritagliarsi del tempo al di fuori del Regno Unito e ricaricarsi, subito dopo la pandemia invece viaggiare era diventato sempre più difficile.

Alla luce di tutti quegli eventi brutti che li avevano travolti come un treno impazzito però, è Vito a rendersi conto che di vita a disposizione ne abbiamo solo una, e per questo bisogna viverla pienamente, senza sprecarne neanche un po’. Riprendono così a viaggiare, solo ideal- mente intanto, attraverso i canali YouTube di tutti coloro che si sono trasferiti all’estero, oppure che hanno in- trapreso viaggi a tempo indeterminato.

Lì d’improvviso è arrivata l’idea: camperizzare la loro Jeep per viaggiare. Vito, che è anche un liutaio e conosce molto bene i legni e le loro proprietà, costruisce un mobile letto e attrezza l’automobile per poter viaggiare, godendo pienamente della natura così come piace a loro, e senza spendere una fortuna in alberghi.

L’avventura inizia alla fine di agosto del 2022 dalla Scozia, percorrendo per una settimana la famosa NC500, la costa nord sino a tornare a Manchester. Dopo circa un mese, di nuovo a montare il mobile letto e via col tour del Galles per un’altra settimana.

Dei break che gli permettevano di distrarsi e vivere sempre nuove esperienze che però non gli bastavano ancora. Alla fine del 2022, dopo la classicissima “ultima goccia che fa traboccare il vaso”, Vito si licenzia e Nadia lo segue a ruota, stanca anche lei di alcuni screzi sul posto di lavoro.

Poco prima delle festività natalizie, il 20 dicembre, decidono di buttar via tutto il superfluo e caricano la loro Mowgli con il necessario, lasciano la casa e iniziano a viaggiare verso l’Italia, così da trascorrere il Natale con le loro famiglie.

Tornati a Palermo iniziano a documentarsi meglio perché il loro desiderio è di iniziare a viaggiare senza limiti, verso l’est asiatico, purtroppo però, Mowgli invece dei limiti li ha...per esempio non è per nulla facile riuscire a passare dalla Cina con il proprio veicolo, e tanto meno è possibile al momento passare dai paesi del nord Africa per via della guerra, lo stesso per i paesi dell’est europeo.

Come se non bastasse ci vogliono anche dei documen- ti abbastanza costosi, quindi per il momento Nadia e Vito si sono presi dell’altro tempo e sono tornati verso il Regno Unito, senza fretta. Lì intanto gli affitti sono saliti alle stelle e scelgono come temporanea sede Aberdeen, in Scozia, un luogo che gli era piaciuto tanto e nel quale dicevano sempre che sarebbero ritornati.

Per Nadia la musica continua ad essere uno strumento per aiutare gli altri e così oggi si dedica alla sua professione - passione, ma da remoto: gestisce una pagina social e un sito attraverso il quale offre supporto emotivo, prevenzione al suicidio e anche un servizio di emergenza gratuito.

Ed è sempre lei a rivestire il ruolo di social media manager del progetto On One Life Trip, quindi cura il canale video, la pagina Facebook e tutto ciò che serve per farli conoscere. Nel frattempo ha anche pubblicato il primo album con composizioni per piano solo, è quella la sua più grande passione del resto.

Vito lavora come video maker e video editor, e insieme vanno in giro per documentare il posto in cui vivono e tutto ciò che vedono di nuovo, cercando di trasferire le loro emo- zioni a chi guarda le loro produzioni.

Stanno anche iniziando ad avere un certo seguito, tanto che le persone che li incontrano lungo la strada li riconoscono insieme a Mowgli, e si fermano a chiacchierare di gusto con loro. Se da una parte hanno tantissime conoscenze, dall’altra sono invece molto poche le amicizie...quasi nulla a dire il vero in UK, ma si tratta di cose che arrivano piano piano e senza un’ossessiva ricerca.

Il loro spostarsi poi ovviamente non è stato d’aiuto in tal senso. E per il momento sono sicuramente concentrati sul sistemarsi al meglio e delineare sempre più nitidaente il loro percorso. Est asiatico e poi chissà, forse anche l’America, Nadia e Vito vogliono godersi la vita e non avere rimorsi per non aver fatto le esperienze che volevano.

UK non è il luogo che vedono come sede stabile del loro futuro, anche se la vita è imprevedibile, quindi mai dire mai!

«Molta gente pensa che chi decide di fare un viaggio del genere sia pazzo o incosciente, che non pensa al proprio futuro, ma non è così - ribadisce Nadia -. Ognuno ha un suo percorso di vita, e sceglie come viverlo al meglio: c’è chi preferisce la routine, il lavoro, possedere una casa, c’è chi invece decide di vivere esperienze diverse ogni giorno, in luoghi nuovi, conoscere culture diverse, arricchirsi interiormente, non con case e oggetti materiali».

Non una critica verso chi ha un sentire diverso, quella di Nadia, verrebbe meno quella libertà che professa...semplicemente la consapevolezza che vi siano esigenze e scelte per la vita di ognuno che, pur discostandosi dalla visione più diffusa e comune, non sono di minor valore. Sentono quotidianamente i familiari che vivono in Sicilia anche grazie ai social che, se da un lato per qualcuno sono la rovina del genere umano, dall’altro qualcosa di buono ancora ce l’hanno, avvicinando chi è invece fisi- camente lontano tanti chilometri.

Quando vivevano a Manchester, almeno una o due volte l’anno riuscivano a tornare a Palermo, mentre da quando si sono trasferiti ad Aberdeen non è più stato possibile perché non ci sono voli diretti e, tra bus e deviazioni varie, si arriva a circa 36 ore di viaggio.

È Vito tra i due quello ad esser più legato a Palermo, Nadia ha forse subito così tante delusioni che ammette, con un filo di dispiacere, di conti- nuare a tornare solo per la madre ma che, quando questo legame non ci sarà più, anche la sua connessione con l’isola cesserà perché, per quanto sia una terra stupenda, sente ancora troppo forte il bruciore delle scottature prese sulla sua pelle.

C’è chi vuole il posto fisso e chi come loro sogna di “viaggiare a tempo indeterminato”, una scelta coraggiosa e ambiziosa al contempo ma che in sè racchiude sicuramente uno spirito di vitale curiosità che può solo provo- care invidia a tutti...poi ci sono tutti gli altri che storcono il naso, e mentono.
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