STORIE
Due palermitani e un cannolo ai Caraibi: la scommessa vinta di Giuseppe e Clementina
Un'idea nata per gioco che adesso è quasi un lavoro. Il primo a gustare i loro cannoli è stato un assaggiatore d'eccezione, Andrea Di Martino, il re dei panini di Palermo
Giuseppe Fraterrigo e Clementina
Ma ci spingiamo oltre. All'immagine idilliaca aggiungete un panorama mozzafiato. Non è la carta da parati della vostra cucina e nemmeno il bancone del bar dove avete comprato il cannolo, ma sono le spiagge dominicane sul mar dei Caraibi e sull'oceano Atlantico: la Repubblica Dominicana.
Cosa ci fa un cannolo a Santo Domingo? Viene naturale porsi questa domanda, anche se ormai il cibo siciliano non si trova più solo in Sicilia. Ad esportare i cannoli e tante altre delizie della nostra Isola in Repubblica Dominicana sono stati Giuseppe Fraterrigo e la moglie Clementina, riscuotendo un grande successo.
Giuseppe lascia la Sicilia nel 1977 per andare in Germania, dove lavora per tanti anni nel campo della ristorazione, insieme alla moglie Clementina: «Lavoravamo in Germania e poi venivamo qui in vacanza già dal '94, abbiamo costruito una casa, un terreno. Abbiamo avuto un ristorante per anni in Germania, tanta gavetta e poi per motivi di salute siamo venuti qui, dove c'è un clima bellissimo», ci racconta Giuseppe.
Abbiamo in mente di aprire la partita IVA, perché le richieste sono sempre di più», ci racconta Giuseppe. Non è stato facile realizzare il ''cannolo perfetto'', ma dopo tanti tentativi ce l'hanno fatta: «All'inizio è stato complicato fare questo tipo di cannolo, perché è un altro clima, devi trovare le materie giuste, abbiamo fatto tante prove».
Giuseppe ci rivela anche che il primo a gustare i cannoli è stato un assaggiatore d'eccezione, Andrea Di Martino, il re dei panini, proprietario di una catena di paninerie, che tutti i palermitani conoscono. Inizia dicendo: «L'ho fatto assaggiare a un mio caro amico, che ormai non c'è più. Lo porto sempre nel mio cuore».
E poi continua: «L'ho fatto provare ad Andrea, che mi ha risposto ''da uno a dieci, nove, quell'uno per cento non so che minchia manca!''», ci racconta sorridendo. «Con Andrea Di Martino, ho fatto la traversata da Santo Domingo a Palermo. Ci incontravamo spesso. Andrea viveva in una cittadina, a Bayahibe, e lui mi ha fatto conoscere tra i siciliani che vivono là, facendo provare il mio prodotto», ci racconta.
Ormai i cannoli di Giuseppe e Clementina sono conosciuti da tutti i siciliani che vivono in Repubblica Dominicana: «Se il palermitano compra il mio cannolo, un motivo ci sarà, significa che è fatto bene!», ci dice Giuseppe.
Adesso Giuseppe e Clementina conducono una vita tranquilla a Santo Domingo, che ricorda molto la Sicilia, anche se si danno sempre da fare: «È come vivere in Sicilia. Non abbiamo avuto difficoltà ad inserirci.
In Sicilia fa anche più caldo dei Caraibi, a volte. Il dominicano è un tipo allegro come i siciliani. Per quando riguarda il cibo, si mangia di tutto, per strada, ovunque, a qualsiasi ora, un po' come in Sicilia». E aggiunge: «La Sicilia mancherà sempre, perché è una terra stupenda».
Tra i progetti per il futuro di Giuseppe ce n'è uno legato alla rinascita di una storica radio palermitana, Radio Studio 104, di Toti Piraino, fondata nei mitici anni '80: «Adesso la radio è sul web. Prossimamente ci sarà anche uno spazio dedicato ai Caraibi e io farò degli interventi. I programmi inizieranno i primi di maggio», ci racconta.
Clementina e Giuseppe non fanno solo cannoli: «Facciamo le arancine, la rosticceria mignon per eventi, a volte, quello che trovi nei bar a Palermo. Per esempio la prossima settimana andiamo a Las Terrenas, dove c'è una comunità italiana, passiamo qualche giorno sulla costa atlantica».
I due siciliani non stanno mai fermi, tra gli orti, la spesa e la preparazione delle delizie siciliane, che ci auguriamo di assaggiare presto, rigorosamente sul mar dei Caraibi.
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