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Doveva esserci un'orgia ma era un pesce d'aprile: la storia del cinema erotico in Sicilia

Le chiamavano "Sere Nere" ed erano le serate in cui venivano visionate pubblicamente pellicole pornografiche: in Sicilia non poteva non esserci un lato comico

  • 5 giugno 2020

La locandina di un fil erotico d'epoca

A Palermo e Messina le prime proiezioni cinematografiche risalgono al febbraio del 1897. Fa eccezione Catania, dove arriva con qualche mese di ritardo. Il motivo? Uno sconosciuto aveva rubato il primo apparecchio giunto in città grazie a un cittadino tedesco. Il proiettore fu poi ritrovato, abbandonato e distrutto, nella periferia. Ma contemporaneamente alla diffusione del cinema, sull'isola arriva un suo genere: il cinema erotico.

I film "per soli uomini" (così definiti per l'esclusione delle donne per le quali il piacere sessuale era un tabù) si svilupparono contemporaneamente con la diffusione del cinema. Le loro trame traevano spunto, così come per la letteratura erotica, dai grandi romanzi dell'epoca.

Si diffondono nell'isola così pellicole destinate alle cosiddette Sere Nere, serate in cui venivano visionate pubblicamente pellicole pornografiche. Il primo a circolare in Sicilia era "Borgia si diverte" ma l'idea di pornografia di allora era qualcosa di molto diverso: il massimo della trasgressione erano donne che si recavano in bagno per i loro bisogni, magari mostrando al pubblico la caviglia nuda!
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Le Sere Nere venivano anche pubblicizzate e sponsorizzate sui giornali dell'epoca. Un curioso aneddoto su queste riguarda un articolo pubblicato a inizio '900 su un quotidiano di Messina che informava di uno spettacolo gratuito e aperto a tutti che si sarebbe svolto in una casa privata. Fatto sta che, trattandosi del primo aprile, l'evento si era rivelato uno scherzo che serviva a individuare gli "sporcaccioni".

Negli anni questi film diventarono pian piano più espliciti, tuttavia causa della censura e del buoncostume le proiezioni diventarono quasi del tutto clandestine. Le pellicole divennero filmini autoprodotti trasmessi nelle case dei siciliani facoltosi che potevano permettersi l'attrezzatura. In Sicilia non esistono archivi pubblici di film erotici storici, tuttavia vi sono numerose collezioni private. Chissà se, sbirciando tra gli oggetti dei nostri nonni e bisnonni, non salti fuori qualcuna di queste scandalose reliquie.

Col passare degli anni la pornografia e il cinema erotico diventarono una necessità sempre più esplicita. Molti teatri e cinema mutarono in sale dedicate a questi generi e nacquero quindi le sale a luci rosse. In pieno centro storico a Palermo, fin dagli anni '70 in cui il genere erotico e pornografico diventano diffusissimi.

Il cinema Orfeo, che resiste ancora oggi, è stato tra quelli più frequentati in Sicilia. Progettato tra il 1925 e il 1930, si trova in via Maqueda 25 e oggi è uno dei cinema più antichi tra quelli ancora in esercizio, costruito in una struttura tipica dei "palazzi cinematografi".

Sino alla fine degli anni '70 l'Orfeo risultava tra i cinema di "terza visione" , poi trasformatosi - dai primissimi '80 - in un locale "a luci rosse", il più longevo della città e l'unico a anora oggi a proporre pellicole di questo genere dopo la chiusura dell'Embassy e dell'Etoile. Negli anni '80 (periodo di massima diffusione dei film così detti "di stiro") si contavano almeno una quindicina di sale nel capoluogo.

I cinema a luci rosse oggi sono quasi tutti chiusi o comunque in declino, sopraffatti dalla concorrenza dei siti pornografici e di streaming. A Messina si è arreso pochi anni fa il Cinema Capitol in via Nino Bixio, a Catania ha chiuso di recente il cinema Sarah (posto sotto sequestro perché trasformatosi in bordello), ma vi erano anche il Diana, l’Olympia, il Vittoria, l’Eliseo, il Fiamma, il Monachini e il Messina.

Eppure rimangono nell'immaginario dei siciliani che vi si recavano numerosi, magari nascosti con occhiali scuri e cappello, per "festeggiare" uscite dei militari di leva, addii al celibato o per il soddisfacimento personale. Sebbene la censura e il perbenismo abbiamo provato a spazzar via le sale a luci rosse, queste sono state anche una sorta di "guida" per la curiosità dei giovani che si "istruivano" sul piacere e sull'anatomia del corpo femminile.
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