STORIE
Dalle tavolate in famiglia al Sicily Fest: una catanese alla "conquista" di Londra
Un'edizione record, con più di settemila ingressi al giorno, per il mercato-evento siciliano. Vi raccontiamo come è andata e le novità per l'edizione numero 10
Con "Sicily Fest", Sarah Spampinato è riuscita a ricreare l'atmosfera di una festa di paese, con tutti i suoi colori, sapori ed emozioni a Londra. Pupi siciliani, panelle, crocché, arancine, cannoli.
Per quattro giorni, dal 2 al 5 maggio, il Business Design Centre si è riempito di stand colorati, raccogliendo imprenditori, artigiani e artisti siciliani, dando vita a un grande mercato-evento che incoraggia i visitatori a vivere le atmosfere dell'Isola e del meridione.
A tirare le somme della nona edizione di quello che vanta d'essere l'unico festival che rappresenta una regione italiana in Europa, è proprio la sua ideatrice, Sarah, appena rientrata da Londra: «Sono stati quattro giorni intensi, molto belli. C'è stata grande musica, buon cibo, le stesse vibrazioni positive tipiche delle sagre di paese siciliane».
Anche dal punto di dati e numeri la manifestazione è andata molto bene: «Quest'anno abbiamo avuto un incremento del 30 per cento - spiega Sarah Spampinato - hanno partecipato 35 aziende tra food, artigianato, vino, e ci hanno supportato grandi sponsor. Sempre più aziende credono nel nostro progetto e questo non può che renderci molto orgogliosi».
L'imprenditrice catanese è la creatrice del format "Pop Up Market Sicily", market itinerante che vanta oggi più di 80 edizioni in giro per la Sicilia. La sua grande conquista è stata proprio quella di riuscire a esportare la stessa formula a Londra, con un focus speciale su food&drink.
Ma dietro questa straordinaria vocazione imprenditoriale di Sarah c'è una storia molto intima, legata al suo passato, in particolare al rapporto con i nonni.
«Quando ero piccola mi piaceva andare in pescheria con mio nonno, amavo passare il mio tempo con lui - racconta in un TedX - la nonna Sara invece era una sarta, insieme giravamo gli stand della fiera di Catania cercando gomitoli e tessuti». Tornata a casa, Sarah allestiva degli stand sul letto o sul tavolo della cucina e giocava a fare la commerciante.
«Avevo un registratore di cassa, un blocchetto note - racconta - ero organizzatissima».
Tra i suoi ricordi più cari le domeniche passate insieme ai familiari, attorno a una tavolata infinita: «Mio nonno organizzava queste larghe reunion di famiglia che diventavano delle vere e proprie feste - spiega l'imprenditrice catanese - erano dieci fratelli, quindi tra cugini e zii eravamo molto numerosi.
Forse dentro di me il Sicily Fest nasce anche da un'emozione, dalla voglia di rievocare quei momenti lì». Il festival è stato inserito per ben quattro edizioni consecutive ai primi posti nelle "things to do" (le cose da fare) a Londra su Time Out London e Secret London.
Tra i visitatori, molti i curiosi, ma anche tanti expat italiani e tantissimi siciliani: «La cosa che fa ridere - racconta Sarah Spampinato - è che tra gli stand si parlava inglese e siciliano, tra un Hi e l'altro sentivi un minchia o mbare, insomma tutte le parole ed espressioni tipiche siciliane accompagnate dalla nostra immancabile gestualità.
È affascinante vedere questo contrasto, tra l'atteggiamento tipico inglese, molto sofisticato e contenuto, e il nostro, impetuoso e aperto.
La cosa emozionante del Sicily Fest è che sia un potente mezzo attraverso cui i visitatori scoprono e sperimentano l'arte dell'accoglienza dei siciliani, il nostro calore. Il tema di quest'anno sono state le carte siciliane perché, dopotutto, la vita è una partita e a noi piace divertirci, rischiare, mettersi in gioco».
Non solo stand, ma anche tante masterclass, experience e concerti.
E ancora: cooking show e degustazioni, all'insegna della rivisitazione gourmet di alcune ricette tipiche della tradizione siciliana, ma anche napoletana e pugliese. Così, l'arancina diventa al nero di seppia e il raviolo alla norma. Sicilia da gustare ma anche da bere: ben dieci cantine, provenienti da tutta la Sicilia, hanno partecipato all'evento dando la possibilità ai visitatori di "assaggiare l'Isola" scegliendo il punto (e la cantina) da degustare. Un tour della Sicilia attraverso un calice.
Una grande festa anche dal punto di vista musicale con Pino D'Angiò, l'Orchestra Popolare de La Notte della Taranta, Shakalab e Lello Analfino. Neanche il tempo di tornare alla base e si lavora già per la prossima edizione, la numero dieci, prevista (spoiler) dall'1 al 4 maggio 2025.
«L'anno prossimo "Sicily Fest" compie dieci anni, sarà una grande festa - spiega Sarah - la direzione artistica è riconfermata a Gomad Concerti, stiamo già lavorando per portare a Londra i grandi nomi della musica e dell'imprenditoria siciliana».
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