Dalla gestione lungimirante di "Renato" ai giorni nostri: la vita difficile della Sirenetta di Mondello
Sul palco si esibivano star del calibro di Renato Carosone e Nat King Cole, le miss sfilavano sulle passerelle, il bar serviva bollicine pregiate e si danzava fino all'alba

La Sirenetta di Mondello in una foto d'epoca
Nel 1909, nello studio del notaio Edoard Dubost a Bruxelles, si riunirono ben 52 persone. Chi a titolo personale, chi in rappresentanza di un'azienda.
Lo scopo dell'incontro era la costituzione di una società che venne denominata Le Tramways de Palerme. Fra i presenti c'erano anche tre professionisti palermitani – i signori Ugo Casalis, Antonio Carissimo e Andrea La Porta – che poco tempo prima avevano ottenuto una concessione dal Comune di Palermo per la realizzazione di una città giardino a Mondello, sul modello delle più belle stazioni balneari europee.
I tre, in cambio dei diritti sulla concessione, ottennero una cospicua quota azionaria: la storia italo-belga di Mondello era cominciata. Fra le opere elencate nel piano presentato poco dopo al Comune figurava anche un grande albergo.
I disegni dell'epoca ce lo mostrano elegantissimo e lezioso, con decine di finestre, archi e torrette, balaustre e scalinate a racchiudere centinaia di stanze, ristoranti, negozi e sale da ballo. Peccato che il costo dell'ambiziosa realizzazione risultò insostenibile e che ciò, insieme alle difficoltà causate dalle due guerre, abbia fatto naufragare il bellissimo progetto.
Al suo posto, per molto tempo, vi furono campi sportivi, fino a quando, nel secondo dopoguerra, la Società Italo Belga costruì il complesso della Sirenetta. Il moderno progetto prevedeva una galleria commerciale e spazi destinati alla ristorazione e al divertimento.
Per la gestione fu interpellato Renato Amorosi, imprenditore mondellano di grande capacità e lungimiranza. Era stato lui a portare nella borgata i primi nightclub, quando questo genere di locali a stento esistevano a Palermo, e la Sirenetta fu un progetto di grande successo, anche con Marco Bellavia, l'imprenditore che raccolse il testimone di Amorosi.
Sul palcoscenico si esibivano star del calibro di Renato Carosone e Nat King Cole, le miss sfilavano sulle passerelle, il bar serviva bollicine pregiate e si danzava fino all'alba. Erano i primi anni del boom economico, i giovani usciti dalla tragedia del conflitto non chiedevano nient'altro che la possibilità di divertirsi.
Purtroppo l'attività durò solo qualche anno e, nonostante l'impegno di diversi imprenditori, fra cui i celebri maestri Cascino che lo ebbero in gestione negli anni Sessanta, a un certo punto naufragò per sempre. Gli spazi commerciali hanno continuato a esistere, con altalenanti fortune, ma niente più ristorante elegante e banchetti vista mare.
La chiusura dell'arena, nel 2006, è stato un ennesimo duro colpo per il complesso della Sirenetta e la grande struttura bianca, a dispetto della sua bellissima posizione, delle ampie terrazze e dei tanti spazi a disposizione, è andata sempre più rovinandosi.
Nel 2018 l'arena è stata aperta per qualche mese grazie alla rassegna biennale d'arte Manifesta, e tanti palermitani sono accorsi alle proiezioni anche per poter mettere piede, ancora una volta, in questo spazio che per tanti ha il profumo della giovinezza.
Poi più nulla, fino a qualche mese fa quando sono stati finalmente avviati i lavori di ristrutturazione a lungo rimandati. Gli spazi torneranno in certa misura alla loro prima vocazione, con ristorante, pizzeria, gelateria e altro ancora, l'idea è tenere la Sirenetta aperta tutto l'anno, creando un nuovo polo d'attrazione nella bella Mondello.
Lo scopo dell'incontro era la costituzione di una società che venne denominata Le Tramways de Palerme. Fra i presenti c'erano anche tre professionisti palermitani – i signori Ugo Casalis, Antonio Carissimo e Andrea La Porta – che poco tempo prima avevano ottenuto una concessione dal Comune di Palermo per la realizzazione di una città giardino a Mondello, sul modello delle più belle stazioni balneari europee.
I tre, in cambio dei diritti sulla concessione, ottennero una cospicua quota azionaria: la storia italo-belga di Mondello era cominciata. Fra le opere elencate nel piano presentato poco dopo al Comune figurava anche un grande albergo.
I disegni dell'epoca ce lo mostrano elegantissimo e lezioso, con decine di finestre, archi e torrette, balaustre e scalinate a racchiudere centinaia di stanze, ristoranti, negozi e sale da ballo. Peccato che il costo dell'ambiziosa realizzazione risultò insostenibile e che ciò, insieme alle difficoltà causate dalle due guerre, abbia fatto naufragare il bellissimo progetto.
Al suo posto, per molto tempo, vi furono campi sportivi, fino a quando, nel secondo dopoguerra, la Società Italo Belga costruì il complesso della Sirenetta. Il moderno progetto prevedeva una galleria commerciale e spazi destinati alla ristorazione e al divertimento.
Per la gestione fu interpellato Renato Amorosi, imprenditore mondellano di grande capacità e lungimiranza. Era stato lui a portare nella borgata i primi nightclub, quando questo genere di locali a stento esistevano a Palermo, e la Sirenetta fu un progetto di grande successo, anche con Marco Bellavia, l'imprenditore che raccolse il testimone di Amorosi.
Sul palcoscenico si esibivano star del calibro di Renato Carosone e Nat King Cole, le miss sfilavano sulle passerelle, il bar serviva bollicine pregiate e si danzava fino all'alba. Erano i primi anni del boom economico, i giovani usciti dalla tragedia del conflitto non chiedevano nient'altro che la possibilità di divertirsi.
Purtroppo l'attività durò solo qualche anno e, nonostante l'impegno di diversi imprenditori, fra cui i celebri maestri Cascino che lo ebbero in gestione negli anni Sessanta, a un certo punto naufragò per sempre. Gli spazi commerciali hanno continuato a esistere, con altalenanti fortune, ma niente più ristorante elegante e banchetti vista mare.
La chiusura dell'arena, nel 2006, è stato un ennesimo duro colpo per il complesso della Sirenetta e la grande struttura bianca, a dispetto della sua bellissima posizione, delle ampie terrazze e dei tanti spazi a disposizione, è andata sempre più rovinandosi.
Nel 2018 l'arena è stata aperta per qualche mese grazie alla rassegna biennale d'arte Manifesta, e tanti palermitani sono accorsi alle proiezioni anche per poter mettere piede, ancora una volta, in questo spazio che per tanti ha il profumo della giovinezza.
Poi più nulla, fino a qualche mese fa quando sono stati finalmente avviati i lavori di ristrutturazione a lungo rimandati. Gli spazi torneranno in certa misura alla loro prima vocazione, con ristorante, pizzeria, gelateria e altro ancora, l'idea è tenere la Sirenetta aperta tutto l'anno, creando un nuovo polo d'attrazione nella bella Mondello.
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