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Dal centro storico si vede il mare: un giorno nel (meraviglioso) borgo medievale in Sicilia

Cornetto e cappuccino con vista sulla Cattedrale patrimonio Unesco, ma il primo pensiero, arrivati sul posto, è vedere il mare dal centro storico e la sabbia dorata

Selene Grimaudo
Giornalista pubblicista e pedagogista
  • 30 marzo 2023

Cefalù (Foto di Marcello Ingrassia)

La primavera, da poco arrivata, si affaccia alle nostre finestre facendo capolino con il sole caldo della mattina che ha il calore di un sole di giugno e ci invita ad uscire fuori per passeggiare all'aria aperta. Quale migliore occasione per una gita fuori porta? La meta scelta è Cefalù.

Se si parte dalla provincia di Trapani, si impiegano circa due ore per raggiungere questo delizioso borgo costiero, da Palermo, invece, Cefalù è distante circa 80 km, con un tragitto di circa un'ora.

Il viaggio in sé è già una meta, e quando si parte, anche per una breve gita, è piacevole osservare il territorio circostante che caratterizza l'autostrada in direzione di Messina.

Visitare luoghi vicino casa propria è un'ulteriore conferma di quanto sia piacevole ed arricchente conoscere sempre più il proprio territorio, prima di andare all'estero per nuove scoperte.

La Sicilia, del resto, è ricca di arte, cultura, storia e tradizioni che nemmeno in una vita intera si potrebbero conoscere completamente e nelle varie realtà.
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Cefalù, fondata dai greci, è il luogo ameno dei ricordi dei viaggi d'istruzione, delle gite con i compagni di classe alla scoperta di arte, cultura e momenti spensierati condivisi.

Ritornare in questi luoghi, a distanza di tempo ciclico, rende l'idea dei cambiamenti sociali del luogo, del mutamento del territorio e dell'evoluzione dei tempi che, necessariamente, incedono nel quotidiano.

Il sole di Cefalù ci illumina con il calore di quell'accoglienza che la Sicilia sa offrire e nei volti delle persone del luogo, la cordialità e la serenità che fa trovare ristoro all'interno di una giornata diversa dal contesto quotidiano.

Colazione, cornetto e cappuccino con la vista della Cattedrale, dichiarata patrimonio dell’Unesco, ma il mio primo pensiero, arrivati sul posto, è vedere il mare dal centro storico, la sabbia dorata.

A Cefalù le sabbie sono fini e si alternano alla ghiaia, alle rocce frastagliata e alle acque trasparenti. Le spiagge sono diverse, da Lido di Cefalù alla spiaggia Caldura, da spiaggia di Salinelle a Capo Playa alla spiaggia di Sant'Ambrogio.

Tra il mare e il centro di Cefalù si profila al turista Porta Marina (o Pescara) da cui si assiste, superandola e guardando in direzione del mare, alla visione di uno spaccato di un quadro ad acquerelli con l'immagine delle casette e del porto, l'unica rimasta delle quattro porte appartenenti all’antichissima cinta muraria.

Cefalù ha così il sapore di una bellezza familiare, turistica e raccolta che in questo periodo offre serenità e quiete per accendersi a fine maggio con l'inizio della stagione estiva che attira turisti e bagnanti. Definito come un borgo medievale di rara bellezza siciliana ha la peculiarità di essere allocato tra i monti e il mare.

Tra le stradine strette si respirano odori di questa rinnovata primavera, tra fiori e profumi di sicilianità, tra cibo buono, ristoranti, piccoli negozi, tra cui mi colpisce un artigiano del mare che crea reti e nasse e che perpetua la tradizione marinara del padre e in via Vittorio Emanuele il lavatoio medievale incastonato nella roccia per utilizzare direttamente una vena d’acqua naturale.

Il Duomo di Cefalù, costruito dal re normanno Ruggero II nel 1100 circa, fa capolino in verticale in un percorso arabo-normanno e il famoso Museo Mandralisca dove si possono ammirare il "Ritratto d’Uomo" di Antonello da Messina e il "Venditore di tonno".

L'ora di pranzo, già inoltrata, fa pensare al cibo e ai piatti a base di pesce, anche se in realtà il piatto tipico del luogo è una rivisitazione del cous cous arabo, con pasta condita con salsa di pomodoro, carne di manzo, agnello, melanzane e pecorino cotto in una "pentola" di terracotta, un tegame detto "tianu".

Riprendere la visita di Cefalù dopo il pranzo risulta un po' stancante, visita la sosta gastronomica che invita al riposo, ma le bellezze di Cefalù sono tante e vale la pena spostarsi verso La Rocca per immergersi nel passato dei Sicani, ammirando, nelle vicinanze di una cisterna, i resti di blocchi megalitici del tempio di Diana, dedicato ad una ninfa.

La giornata volge ormai alla fine e il sole al tramonto, uno di quei tramonti che fanno trattenere il respiro. Cefalù, accogliente con il turista e prodiga di bellezze invita ad un incontro in qualsiasi momento dell'anno che diventa calda accoglienza, sopratutto, nel periodo estivo.
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