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Dai suoi 22 ugelli doveva sgorgare vino: rinasce l'opera simbolo di una città siciliana

Rappresenta una baccante e un asino che scalcia e che porta in groppa una botte di vino, dal Maestro Salvatore Fiume, metafora della generosità di questa terra

Jana Cardinale
Giornalista
  • 23 marzo 2024

La "fontana del vino" di Marsala

Una bella notizia per la città di Marsala e il suo patrimonio artistico. Prendono il via in città, infatti, le procedure per i lavori di restauro della Fontana del Vino, assieme alla manutenzione dell'intera area di Piazza Francesco Pizzo.

Nella città considerata la capitale del vino, la suggestiva e originale Fontana venne realizzata nel 1978, come monumento scultoreo che rappresenta una baccante e un asino che scalcia e che porta in groppa una botte di vino, dal Maestro Salvatore Fiume, per simboleggiare la generosità di una terra la cui vocazione principale è proprio quella vitivinicola.

La stessa fontana lancia principalmente due messaggi: il primo è rappresentato dalla baccante, ovvero il vino, sulla cui produzione e commercializzazione si basa l'intera economia del territorio con le sue numerose case vinicole. La seconda allegoria è l'asino che rappresenta la "macchina da lavoro", del quale anticamente i contadini si servivano nelle campagne per lavorare.
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Per il restauro, atteso da tempo e reclamato dai cittadini, che a quest'opera sono affezionati anche nella consapevolezza della sua unicità che rappresenta un'attrattiva sempre notevole, è stato stanziato un investimento di 145 mila euro, proposto dal deputato regionale Stefano Pellegrino e concretizzatosi in sede di approvazione della 'Finanziaria' regionale, con le risorse destinate a valorizzare l'opera tra le più apprezzate del patrimonio artistico marsalese.

Il sindaco, Massimo Grillo, ha voluto condividere l’idea progettuale per la completa riqualificazione della piazza con i commercianti della zona, per valutare una diversa riorganizzazione dei servizi ed evidenziare che assieme alla stessa opera artistica di Fiume l'Amministrazione vuole migliorare oltre che nel decoro anche nella funzionalità delle attività della piazza, in aggiunta a un piano di riqualificazione generale del versante centro-sud cittadino volto a restituire all'area quel ruolo di centralità turistico-sociale che merita.

La fontana del vino, le cui statue sono state realizzate completamente in bronzo, è considerata a tutti gli effetti il simbolo dell'economia marsalese, in cui tutti imprenditori del settore, gli operai delle cantine o gli appassionati del buon vino, si riconoscono.

Negli anni scorsi, già nel 2011, la Fontana è stata sottoposta a restauro e i lavori realizzati hanno interessato l'impianto idrico, che ha introdotto un nuovo apparecchio per il ricircolo delle acque, l'impianto di illuminazione di tipo scenico-artistico e interventi mirati al recupero delle opere murarie e scultoree.

Di particolare interesse, assieme alla baccante è sempre apparso alla vista dei turisti l'asino recalcitrante, forse perché stanco di portare il peso di tutte quelle botti piene di vino.

Si tratta di una figura chiaramente evocativa del lavoro e del sacrificio a cui questa terra è così abituata, mentre la baccante rappresenta, al contrario, l’opulenza: beve il vino e allo stesso tempo ne fa sgorgare dalle sue generose mammelle. Lo scultore siciliano Salvatore Fiume la donò alla città per omaggiare una terra dalla grande vocazione vinicola, circondati da vigneti e cantine.

La scultura dell’asinello è stata in passato spesso erroneamente interpretata dai marsalesi, come elemento denigratorio, in quanto associata all’epiteto 'asineddi' che le città confinanti hanno affibbiato loro, pare, per il frequente consumo di quel comune - ed economico - pesce chiamato "Zerro", volgarmente detto asineddu.

L'atteso restauro è funzionale a un progetto che si inserisce in un iter volto a far tornare Marsala luogo di grande interesse turistico per il suo valore storico e culturale oltre che per la sua bellezza naturale.

La Fontana in origine era stata progettata in modo che dai ventidue ugelli in bronzo incastonati, nelle pietre della base uscisse il vino. Nato a Comiso nel 1915, Salvatore Fiume fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo. L'opera di Marsala fu tra le prime realizzate di grandi dimensioni.

La notizia del restauro viene accolta con grande soddisfazione dai cittadini, che tengono al legame della città con il vino, la cui fama non si limita alla sua qualità enologica ma è intrinsecamente legata alla storia e all'identità di Lilibeo.

Ambasciatore della cultura siciliana nel mondo, il vino di Marsala rappresenta un legame indissolubile tra il passato glorioso e il presente vibrante di questa terra.
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