CRONACA
Da Totò Schillaci a Nicola Farruggio, Palermo non li dimentica: chi ci ha lasciato nel 2024
Personaggi di spicco che, ciascuno a modo proprio, hanno lasciato un segno nella storia della città e che, anche per questo, non verranno mai dimenticati
Personalità di spicco che, ciascuna a modo proprio, hanno lasciato il proprio segno nella storia della città e, anche per questo, non verranno mai dimenticati.
È il 18 settembre 2024 quando arriva la triste notizia: Totò Schillaci si è spento, all'età di 59 anni, dopo aver lottato a lungo contro un cancro. L'eterno ragazzo del Cep, diventato "eroe" nazionale ai Mondiali di calcio Italia '90, ha scritto con i suoi gol pagine indelebili della storia del calcio italiano, regalando pura gioia ai palermitani in tutto il mondo.
L'opera, realizzata da Salvo Castellese su una tela per esterno con colori acrilico e vinilici, è propedeutica alla realizzazione di un murale gigante sulla facciata di un edificio del Cep simile a quella fatta a Napoli in onore di Maradona.
Palermo non dimentica Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi, ma soprattutto un importante punto di riferimento per il turismo siciliano. Prima di molti altri, aveva visto in Palermo una città votata al turismo di lusso, grazie alle sue straordinarie bellezze, monumentali e naturali, al suo immenso patrimonio storico e culturale.
Un uomo che "viveva per la sua città, un visionario", come ci ha raccontato la moglie che ha donato a Balarm un ritratto intimo dell'uomo, prima ancora che dell'imprenditore. In sua memoria il Comune, d'intesa con Confcommercio, ha istituito una borsa di studio che sarà destinata ogni anno a una studentessa o a uno studente dell'Università di Palermo.
La vigilia di Natale, proprio la sera in cui Papa Francesco apre la Porta Santa per dare il via all'anno giubilare 2025, a Palermo ci lascia Don Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano nel quartiere Brancaccio, successore di Padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993.
Don Maurizio è stato un punto di riferimento per il quartiere, per la sua gente. Con il suo impegno quotidiano ha portato avanti il messaggio di Padre Puglisi.
Un altro lutto ha segnato profondamente quest'anno la Chiesa di Palermo: si tratta della scomparsa di padre Giacomo Ribaudo, morto lo scorso ottobre. È stato tra i preti più discussi in città perché era considerato un sacerdote "antimafia", anche se lui non amava sentirsi definito così. Negli anni ha infatti intrapreso un'opera di sensibilizzazione nel contrasto alla mafia e alla criminalità organizzata, oltre un assiduo impegno verso i più fragili e gli emarginati.
Non a caso è stato chiamato sempre a guidare parrocchie in quartieri a rischio e periferici: a Palermo nella chiesa della Magione, dove è rimasto per molti anni e nel santuario di Maria SS. Del Carmelo ai Decollati, nella zona tra via Oreto e corso dei Mille, proprio vicino alla "Cittadella del Povero" fondata da Biagio Conte. Ancora prima, invece, era stato parroco a Villabate nella chiesa di San Giuseppe.
A pochi giorni dal Natale Palermo ha detto addio alla "signora della Cultura", Eliana Calandra, dirigente del Comune che ha dedicato la sua vita alla diffusione della cultura in città. È stata infatti direttrice del museo Pitrè e dirigente dell'Archivio storico e della biblioteca comunale di Casa Professa.
Nonostante fosse in pensione, aveva continuato a dare il suo prezioso contributo al Comune, come consulente data la sua grande conoscenza del sistema culturale e bibliotecario della città.
Tra i personaggi indimenticati e indimenticabili, colui che è stato uno dei simboli indiscussi delle battaglie per i diritti civili. Luigi Carollo, attivista e coordinatore del Palermo Pride, scomparso lo scorso aprile all'età di 56 anni.
A tutti noto per il suo impegno nel Palermo Pride, che lui ribadiva essere la "casa di tutti", una manifestazione aperta a chi vuole affermare i diritti civili di tutti: non solo Lgbt ma anche famiglie, migranti, attivisti e tutti coloro che vogliono affermare il diritto al riscatto, al rispetto e all'affermazione dei propri diritti.
Questo era diventato Palermo Pride, che non a caso non era più "solo" un "gay pride" ma un movimento per i diritti di tutti, senza differenza alcuna. E Luigi Carollo ne è stato l'artefice, credendoci e ribadendolo sin dall'inizio.
A Palermo per anni è stato, e resta ancora oggi, il papà "coraggio" contro la mafia. A lasciarci quest'anno è stato anche Vincenzo Agostino, il papà dell’agente di polizia Nino, ucciso da Cosa Nostra assieme alla moglie Ida Castelluccio, l’8 agosto 1989 a Villagrazia di Carini. Vincenzo Agostino si è spento domenica 21 aprile, all'età di 87 anni.
Per oltre 30 anni, lui e la moglie, Augusta Schiera (morta nel 2019), sono stati i simboli di antimafia, genitori (e nonni) di tre vittime di mafia (il figlio Nino, la moglie Ida e il bimbo che lei portava in grembo).
Ancora, un lutto che ha sconvolto il mondo del cinema e del teatro palermitano: l'improvvisa morte dell'attore Maurizio Bologna, colpito da un infarto all'età di 58 anni, mentre si trovava all'Inps, dove lavorava come impiegato.
Volto noto al grande pubblico, tra fiction Rai e serie tv. Di recente aveva rilasciato un'intervista a Balarm raccontando la sua vita professionale (e non solo), dagli esordi al successo nel piccolo e grande schermo.
Tra gli ultimi suoi lavori, la partecipazione al film "La bocca dell'anima" e, non ultimo, è stato protagonista dello spettacolo "Nelle tenebre nasce la speranza", andato in scena la sera del 400° Festino di Santa Rosalia.
Lo scorso agosto si è spento uno dei fotoreporter più noti di Palermo, che ha saputo raccontare i due volti della città: Franco Scafidi è stato uno dei testimoni più attenti e curiosi delle vicende del dopoguerra, dei più eclatanti delitti di mafia ma anche della vita sociale e culturale della città.
Erede di una storica dinastia di fotoreporter, aveva 82 anni, era fratello di Nicola Scafidi altro fotoreporter di fama internazionale. Aveva poi proseguito l’attività di famiglia cominciata nel 1924.
Le sue foto hanno segnato l'evoluzione del giornalismo non soltanto locale, sono state pubblicate da molte testate nazionali e internazionali, tra cui New York Times, Time, Repubblica, Corriere della sera, Gazzetta dello sport, L’Ora, Espresso e Panorama.
Un altro genio creativo è scomparso quest'anno: Fabio Console, un comunicatore di grande spessore che per anni ha raccontato il lato cult della città. In un momento commerciale in cui le televisioni locali hanno vita florida, lui fa tesoro di un programma chiamato "Opinion Leader".
Con lui il programma diventa un format di livello come quelli delle reti nazionali. Con le sue rubriche e interviste passate alla storia, i siciliani hanno scoperto una Palermo che non conoscevano.
In giro per il mondo era conosciuta come la "signora dei presepi di Palermo", tra i personaggi di spicco scomparsi nel 2024 un omaggio lo merita anche Angela Tripi, celebre presepista che ha reso famoso l'artigianato siciliano all'estero.
Nel suo laboratorio artigianale nel cuore del Cassaro, creava vere e proprie opere d'arte che poi esponeva in giro per il mondo, riscuotendo un grande successo di pubblico tra Spagna, Germania, Austria, Giappone e America.
Da più di 60 anni era il barbiere della "Palermo bene". Professionisti, funzionari pubblici, personaggi dello spettacolo, politici e, non ultimo, addirittura il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra i suoi clienti più affezionati. Tutti in città conoscevano, anche solo di nome, Franco Alfonso.
Non solo un acconciatore ma una vera e propria "istituzione" in città, dove in pieno centro, in via Catania, aveva il suo elegantissimo salone da barba.
Ha insegnato diritto a più generazioni di palermitani: come non ricordare il professore Gianfranco Amenta, avvocato e insegnante di diritto privato presso l'Università degli Studi di Palermo. Tra le discipline che ha insegnato, oltre Diritto privato, Diritto delle Comunità Europee e poi di Diritto dell’Unione Europea.
Infine, Palermo ricorda uno dei più grandi latinisti italiani: il professore Gaetano De Bernardis, morto lo scorso agosto. Da tanti anni docente al liceo Ernesto Basile di Brancaccio e membro del "Noi del Rotary Palermo Sud". Il suo lavoro non si è mai limitato solo all'istruzione: il suo impegno per arricchire la comunità di Brancaccio è noto ovunque, come le numerose iniziative di legalità militante del liceo Basile che portano la sua firma.
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