AMBIENTE
Da Palermo a Taormina il mare negato in Sicilia: oltre 200 chilometri non balneabili
La Regione ha reso noti i tratti di mare dove non sarà possibile fare il bagno nell'estate 2018: diminuisce l'inquinamento ma i chilometri vietati sono in totale oltre 200
La spiaggia di Magaggiari
In alcuni tratti è vietato fare il bagno per ragioni ormai note (come la vicinanza di industrie e porti) e poi ci sono altre ragioni dettate dalla sicurezza come le immissioni a mare dei fiumi o dagli scarichi della depurazione: se i primi tratti corrispondono a circa 40 chilometri i secondi sono altri 183.
La porzione negata di costa per via dell’inquinamento più grande è a Palermo: 16,7 chilometri, che comunque migliora la sua prestazione rispetto agli oltre 22 chilometri dello scorso anno.
Restano off-limits il tratto di mare della spiaggia di Vergine Maria, in via Messina Marine il tratto che va dal porto della Bandita fino al Lido Olimpo e quello compreso tra la fine porto di Sant'Erasmo e l'inizio di quello della Bandita.
A Sciacca non si potrà fare il bagno in un tratto nei pressi del lido Salus ma anche in un'area vicino al porto di San Leone, ad Agrigento, e in quello di Siculiana.
Per motivi di sicurezza persiste il divieto di balneazione in un tratto di mare vicino alla Grotta Azzurra a Taormina, a Milazzo nell'area tra Cala Pepe a Punta Rugno o in quella che va da Punta Iacci e Pietre Rosse o ancora, nella nota località turistica Capo Calavà, a Gioiosa Marea, nella parte compresa tra la foce del Torrente Calavà e la Rocca di Capo Calavà.
Tornando a Palermo, è per sicurezza che sono vietati: a Terrasini un tratto di Cala Rossa, al lato est della spiaggia di Magaggiari a Cinisi e per mezzo chilometro di spiaggia sul lungomare Cristoforo Colombo a Villagrazia di Carini.
I divieti di balneazione sono soggetti anche ai tratti di mare e di costa di cui si occupano le Autorità marittime, Autorità portuali, Autorità regionali ed Enti locali e, infine, sono fuori dai conteggi dell'assessorato alla Salute anche i tratti di mare e di costa “vincolati a parco od oasi naturale” e i “punti di campionamento in revisione”, ricadenti nelle otto province.
Infatti se nel corso dell'estate nascono condizioni che impongono il divieto di altri tratti di mare saranno i direttori dei laboratori di Sanità pubblica delle Aa.Ss.Pp., a comunicarlo ai sindaci che ovviamente dovranno, in corso, scrivere una relazione e procedere con le opere di risanamento per la della rimozione delle cause che hanno determinato il divieto.
Sempre i sindaci dei Comuni costieri sono tenuti ad adottare i provvedimenti di competenza, come per esempio l’affissione dei cartelli di divieto di balneazione.
Il periodo di campionamento delle acque di mare va avanti da aprile fino a ottobre e il prelievo di pre-campionamento dovrà essere effettuato nei dieci giorni prima dell'inizio della stagione balneare, a partire dal 20 marzo.
Parliamo della costa balneabile: complessivamente in Sicilia si potrà fare il bagno lungo circa 750 chilometri (per approfondire, leggere e scaricare i documenti sui divieti basta scaricare la Gazzetta Ufficiale).
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