STORIE
Da insegnante precario a informatico (e musicista): Claudio, siciliano ad Amburgo
Sa cosa vuole fare, ma non sa dove ciò avverrà, e non perché si senta incerto ad Amburgo, ma perché questa esperienza gli ha insegnato a non porre limiti
Claudio Palana con la fidanzata Valentina
La raccolta continua di attestati per non restare indietro nelle graduatorie, l’ansia per la precarietà e la burocrazia delle scuole italiane, ché già la metà sarebbero state motivazioni sufficienti per lasciare l’Italia, alla fine del 2022 lo hanno portato a trasferirsi.
Da insegnante di musica alle medie, precario, a software developer responsabile della UX, l’esperienza utente, di applicativi per robotica, computer vision e IA, Claudio Palana, ventisettenne originario di Messina, prima di lasciare la Sicilia sembrava aver un percorso già delineato, eppure... .
Prima di trasferirsi stava studiando per acquisire il secondo Master’s degree in Pianoforte Jazz al Conservatorio “A. Corelli” di Messina e, nel corso dei cinque anni precedenti, si era impegnato per coltivare il suo lato professionale in campo musicale, trasforman- do una passione in lavoro.
Pian piano nella mente di Claudio però iniziava a balenare l’idea di essere costretto, dato il suo background, ad insegnare nelle scuole e, purtroppo la struttura burocratica che c’è dietro il sistema scolastico italiano per lui era un incubo.
Va detto anche che in concomitanza del Covid tutto il mondo dell’arte e dello spettacolo, sommerso dalla miriade di restrizioni del caso, non contribuiva a dare l’idea di serenità o stabilità a chi vi era dentro.
E poi, anche sul piano artistico, Claudio si sentiva intrappolato in una quotidianità stagnante, priva di stimoli. Aven- do viaggiato poco in Europa, si era anche reso conto di quanto fosse limitante e "stretta" un’isola che costringe ad ore di viaggio già per prendere un aereo e potersi poi spostare al di fuori dei suoi confini.
«Nessun uomo è un’isola» e di sicuro Claudio non lo è, tant’è che qui in Sicilia iniziava a sentirsi proprio stretto, al punto da voler andare in cerca di nuovi stimoli, anche se questo voleva dire spostarsi, lontano.
Musicalmente poi, fare espe- rienza con una cultura diversa, con altre influenze, è uno step fondamentale se si vuole crescere ed evolvere. Nel frattempo Valentina, la ragazza di Claudio, si era trasferita ad Amburgo dopo aver trovato un’occupazione come marketplace manager, e appena due mesi dopo lui l’ha seguita.
Lei è stata quella più coraggiosa tra i due ed un po’ una roccia e trampolino per Claudio, perché gli ha permesso di fare questo passo di cui non si pente.
In più, come racconta lui stesso, la presenza di Valentina ha fatto sì che l’impatto iniziale non fosse poi così traumatico, anche se hanno dovuto fare tanti sacrifici, specialmente i primi mesi.
Arrivare in un paese di cui non si parla la lingua, senza un lavoro, senza un piano, semplicemente con la convinzione di inventarsi qualcosa e soprattutto di reinventarsi completamente, implica il fare fronte a diverse crisi.
Da una parte le difficoltà economiche perché dovevano sopravvivere in due con uno stipendio che era anche un po’ più basso della me- dia, e poi i problemi di una quotidianità in cui Claudio, soprattutto nel primo periodo, riusciva a fare giusto qualche serata, qualche concerto, ma tardava ad arrivare qualcosa che desse loro un po’ di tranquillità.
Con lo studio e l’impegno, a distanza di quasi due anni può però dire di avercela fatta. La vita di Claudio è inevitabilmente molto diversa, ma non del tutto rivoluzionata come ci si aspetterebbe a seguito di un trasferimento che ha per altro avuto delle ripercussioni molto positive.
Ha cambiato lavoro ma non ha abbandonato la musica, il primo amore.
Da possibile insegnante di scuole medie precario, sempre alla ricerca della supplenza che mai arrivava, adesso è uno sviluppatore di software che non ha smesso di tenere concerti, suonando sia ad Amburgo che nei dintorni.
In più ha proseguito anche con l’insegnamento: è sempre stata per lui una vera passione e ha deciso di continuare a farlo, nonostante i molti impegni, attraverso una scuola online di pianoforte che ha sede a Toronto e che gli permette di interfacciarsi con alunni in giro per il mondo.
Ciò che Claudio vede adesso è una chiara stabilità che gli permette di progettare il futuro e non subire lo scorrere del tempo senza poter essere padrone delle sue scelte, in un continuo "forse chissà".
In Sicilia Claudio ha lasciato tante cose, i suoi progetti musicali che ancora sopravvivono nonostante la distanza, attraverso dei mini-tour o con la partecipazione a qualche festival. E poi qui ci sono sua madre, il fratello e la nonna, di cui sente l’inevitabile mancanza.
Sul tornare però alle volte è un po’ restio. Quasi sempre i viaggi in Sicilia si rivelano uno stress per le cifre esorbitanti dei biglietti aerei nei periodi di vacanza, e se si vuole provare a risparmiare ci si imbatte anche in una serie di cambi in cerca della giusta coincidenza che finisce col far sprecare giorni di ferie e tempo in generale.
Quindi se glielo chiedete, nonostante la non passione per il caldo, Claudio vi dirà che vorrebbe tornare più spesso per la sua musica e gli affetti, però certo preferirebbe che i viaggi fossero un po’ più alla portata di tutti: «L’argomento voli verso la Sicilia è praticamente un taboo - mi dice - Molto spesso costa di meno andare a New York che a Catania, ed è paradossale».
Come dargli torto?! Per fortuna, in questo periodo neanche tanto lungo ad Amburgo, al fianco delle amicizie storiche che mantiene nonostante la distanza attraverso l’universo digitale, è riuscito ad instaurarne di nuove con molti italiani emigrati, e poi anche grazie alla musica, ha conosciuto artisti internazionali che con le loro influenze dalla Russia alla Colombia, dal Chile all’Armenia, Cina e Brasile, hanno compensato quella sensazione di chiusura che continuava ad avvertire nelle sue melodie quando era qui in Sicilia.
Claudio non ha idea di cosa gli riservi il futuro. Sa cosa vuole fare, ma non sa dove ciò avverrà, e non perché si senta incerto ad Amburgo, ma perché questa esperienza gli ha insegnato a non porre limiti geografici ma anzi a "seguire il flow", il naturale scorrere della vita. Nulla è escluso, da una città ancora più fredda ad un ritorno nella calda Sicilia, se ve ne fossero le condizioni lavorative.
Al momento però Claudio è più concentrato sul presente e sul futuro a breve termine, determinato a cercare di avere un percorso lineare che gli permetta di crescere sotto tutti i punti di vista, di creare un gruzzoletto che gli permetta di acquistare casa e mettere in cantiere progetti ancora più grandi, oltre che togliersi qualche sfizio che non guasta.
«Tutto quello che accadrà dopo lo lascio al me del futuro - scherza Claudio - che sicuramente sarà più saggio e più pronto!»
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