Costruite nove secoli fa, aprono per la prima volta: storie e curiosità sulle torri di Cefalù
Un patrimonio incredibile che possiamo finalmente apprezzare anche dall'interno: le tue grandi torri del Duomo della cittadina normanna sono ricche di particolari

Il duomo di Cefalù
Il duomo normanno di Cefalù apre per la prima volta al pubblico le sue torri. Lo ha deciso il vescovo Giuseppe Marciante a nove secoli dalla costruzione della basilica, che dal 2015 è patrimonio Unesco ed è inserita in un percorso arabo normanno con la cattedrale di Palermo e con quella di Monreale.
Il pubblico potrà dunque salire lungo i gradini e affacciarsi dalle bifore già dallo scorso 24 aprile: un'apertura che si collega al progetto "Itinerarium Pulchritudinis" che include anche la visita al chiostro, alla cappella del palazzo vescovile e al tesoro del duomo.
Oltre alle due torri che affiancano la facciata, il duomo custodisce preziosi mosaici bizantini che ricoprono le pareti del presbiterio, l'abside e la volta
Il duomo di Cefalù, la cui costruzione è iniziata nel 1131 fu consacrato nel 1267: le vicende costruttive furono decisamente complesse, perciò fu definitivamente completato in età sveva.
Nei diversi decenni trascorsi tra l'inizio e la fine del monumentale cantiere furono realizzati anche i mosaici nell'abside e sistemati i sarcofagi porfiretici che Ruggero II aveva destinato alla sepoltura sua e della moglie, sarcofagi che Federico II trasferì poi a Palermo nel 1215, riutilizzandoli per sé e per i suoi familiari.
Il "vero" nome del duomo è "Basilica Cattedrale della Trasfigurazione" e secondo la leggenda, sarebbe sorto in seguito al voto al Santissimo Salvatore da Ruggero II, scampato ad una tempesta e approdato sulle spiagge della cittadina.
La vera motivazione sembra piuttosto di natura politico-militare, dato il suo carattere di fortezza.
Dal 1941 è dichiarato Monumento nazionale e dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell'umanità nell'ambito dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Non tutto forse sanno che il grande edificio è preceduto da un sagrato a terrazzo che un tempo era cimitero.
Le due possenti torri normanne inquadrano la facciata: sono alleggerite dalle bifore e dalle monofore (dalle quali oggi possiamo affacciarci) e sormontate da cuspidi a piramide che però sono state aggiunte nel Quattrocento e che sono peraltro diverse l'una dall'altra.
Se una è a pianta quadrata e con merli a forma di fiammelle a richiamare la mitria papale e il potere della Chiesa, l'altra è a pianta ottagonale e con merli ghibellini, la corona reale e il potere temporale.
Come anticipato la visita alle torri include il passaggio dal famoso Chiostro: annesso alla cattedrale, è una delle più considerevoli testimonianze artistiche del medioevo siciliano.
Il pubblico potrà dunque salire lungo i gradini e affacciarsi dalle bifore già dallo scorso 24 aprile: un'apertura che si collega al progetto "Itinerarium Pulchritudinis" che include anche la visita al chiostro, alla cappella del palazzo vescovile e al tesoro del duomo.
Oltre alle due torri che affiancano la facciata, il duomo custodisce preziosi mosaici bizantini che ricoprono le pareti del presbiterio, l'abside e la volta
Il duomo di Cefalù, la cui costruzione è iniziata nel 1131 fu consacrato nel 1267: le vicende costruttive furono decisamente complesse, perciò fu definitivamente completato in età sveva.
Nei diversi decenni trascorsi tra l'inizio e la fine del monumentale cantiere furono realizzati anche i mosaici nell'abside e sistemati i sarcofagi porfiretici che Ruggero II aveva destinato alla sepoltura sua e della moglie, sarcofagi che Federico II trasferì poi a Palermo nel 1215, riutilizzandoli per sé e per i suoi familiari.
Il "vero" nome del duomo è "Basilica Cattedrale della Trasfigurazione" e secondo la leggenda, sarebbe sorto in seguito al voto al Santissimo Salvatore da Ruggero II, scampato ad una tempesta e approdato sulle spiagge della cittadina.
La vera motivazione sembra piuttosto di natura politico-militare, dato il suo carattere di fortezza.
Dal 1941 è dichiarato Monumento nazionale e dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell'umanità nell'ambito dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Non tutto forse sanno che il grande edificio è preceduto da un sagrato a terrazzo che un tempo era cimitero.
Le due possenti torri normanne inquadrano la facciata: sono alleggerite dalle bifore e dalle monofore (dalle quali oggi possiamo affacciarci) e sormontate da cuspidi a piramide che però sono state aggiunte nel Quattrocento e che sono peraltro diverse l'una dall'altra.
Se una è a pianta quadrata e con merli a forma di fiammelle a richiamare la mitria papale e il potere della Chiesa, l'altra è a pianta ottagonale e con merli ghibellini, la corona reale e il potere temporale.
Come anticipato la visita alle torri include il passaggio dal famoso Chiostro: annesso alla cattedrale, è una delle più considerevoli testimonianze artistiche del medioevo siciliano.
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