TEATRO
Contemporaneità, nuovi linguaggi e resistenza: la Stagione del Teatro Libero
Sarà una stagione densa di spettacoli tra teatro, danza, circo contemporaneo e performance e aprà il sipario sulla città il 25 ottobre con una prima nazionale
Foto di scena da "Il Misantropo" di Marco Lorenzi
Il Teatro Libero come la Costa Sud di Palermo, martoriata, ma che resiste e anzi rinasce e a breve sarà anche balneabile. Il Teatro Libero naviga in mare aperto alla ricerca sempre di nuove commistioni e di linguaggi in cui il corpo e l'arte si possono declinare per offrire sempre la possibilità a tutti di avere un palco aperto, per dare a più pubblici l'opportunità di andare a teatro.
La stagione internazionale 2018/2019 del Teatro Libero sarà una stagione densa e ricca di spettacoli di teatro, danza, circo contemporaneo e performance e aprà il sipario sulla città il 25 ottobre con la prima nazionale dello spettacolo di circo contemporaneo "Zwai finest circus", della compagnia svizzera pluripremiata Einz.
Il teatro di piazza Marina ospiterà anche una residenza artistica con Francesco Silvestri, drammaturgo e nome di spicco della nuova drammaturgia napoletana. Sei nuove produzioni da Pirandello a Dopagne, da Silvestri a Mazzone e Salvo Dolce.
Tre gli spettacoli di danza con un occhio attento sulla scena nazionale e siciliana emergente: Annibale Ruccello, Nadia Baldi e teatro Segreto, i PuntaCorsara, la danza di Loris Petrillo, il nuovo spettacolo di Giuliano Scarpinato e la giovane compagnia Quintoequilibrio di Gisella Vitrano e Stefania Ventura.
Ci sarà anche una residenza drammaturgica in collaborazione con il progetto Fabulamundi promosso da PAV che coinvolgerà Giuseppe Massa e Joanmiquel Ferran Pla, tre produzioni tout public rivolte al mondo dell’infanzia e della gioventù, un laboratorio di drammaturgia curato da Silvestri, un laboratorio permanente di formazione dell’attore.
Una stagione articolata in cinque cartelloni per i due spazi del Teatro Libero di Palermo e del Teatro Selinus di Castelvetrano (la cui programmazione sarà presentata nei prossimi giorni), con spettacoli di teatro, danza, circo contemporaneo e performance, produzioni e ospitalità, per un totale di 37 titoli, con 215 alzate di sipario e oltre 20 compagnie ospiti.
Al centro delle creazioni l’indagine sull’uomo e le sue ferite, il tema del diverso, dell’accoglienza, la riflessione sui linguaggi.
Un progetto culturale che, come simboleggia il manifesto della stagione (fotografia Chiara Caponnetto), ha la volontà di inoltrarsi in mare aperto alla scoperta del nuovo, un salto, un andare verso, #inOltrarsi. Facendo un omaggio a un tratto del litorale sud di Palermo, per tanti anni negato.
«Inoltrarsi, vuol dire dunque un sostanzioso impegno su diversi percorsi - spiega Luca Mazzone, direttore artistico del teatro - tutti legati tra loro dal tema sulla scelta e la libertà: libero teatro, un Teatro Libero».
«Tra i temi ricorrenti che si ripetono nei vari spettacoli cartellone, spicca la volontà d’affrontare le paure consce e inconsce del nostro secolo - continua - una sfida che parte dalla rappresentazione per coinvolgere in un percorso di crescita e di consapevolezza, di spettacolo vivente e dunque nel segno dei tempi».
La stagione sarà preceduta, a settembre e ottobre, da un avant-programme dedicato alle produzioni su drammaturgia da Pirandello e Laurent Gaudé. Si apre la campagna abbonamenti con prezzi a partire da 30 euro.
La cinquantunesima stagione internazionale, inserita nel programma di Palermo Capitale italiana della Cultura 2018, è resa possibile grazie al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che ha confermato per il triennio 18/20 il riconoscimento di Centro di Produzione teatrale nel settore della ricerca e sperimentazione), grazie all’Assessorato Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana e alla collaborazione dell’Institut Français, Institut Français Italia, dell’Ambasciata di Francia in Italia, la Fondazione Nuovi Mecenati per il festival La Francia in scena, al PICE / Acciòn Culturale Española, la Fondazione Pro-Helvetia, l’Instituto Cervantes di Palermo.
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