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Con l'acchianata (ogni domenica) ricevono miracoli: così i Tamil venerano Santa Rosalia

A Palermo c'è una comunità straniera che celebra la Santuzza con il pellegrinaggio a Monte Pellegrino, sulle orme delle tradizioni del nord-est dello Sri Lanka

  • 4 luglio 2024

La comunità Tamil di Palermo al Santuario di Monte Pellegrino

Il 15 luglio, dal 1625, per i palermitani significa solo una cosa: Fistinu.

Ma non solo per loro. A pochi passi da via Maqueda c'è una comunità straniera che da anni celebra e si affida a Santa Rosalia.

Si tratta dei tamil, un popolo proveniente dal nord-est dello Sri Lanka. In Sri Lanka, la popolazione si divide in srilankesi tamil e srilankesi cingalesi, che sono la maggioranza. Anticamente una guerra fra le due comunità, ha portato molti tamil a emigrare.

La prima generazione ha infatti una storia particolare: arrivati nell'Isola come rifugiati, con la concessione dell'asilo politico hanno cercato di ricostruire, a poco a poco, una vita dignitosa e serena nella città di Palermo.

Peter Nayagan Omi è il responsabile spirituale per tutti gli srilankesi cattolici che vivono nel capoluogo siciliano: «I tamil sono molto religiosi – spiega in un'intervista a Balarm – In Sri Lanka convivono quattro religioni una maggioranza buddhista, una induista, i cattolici e i musulmani. Qui a Palermo la maggior parte di noi è cattolica, siamo più di 3500 su sei mila».
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La comunità tamil di Palermo è la più grande del Paese e ogni anno partecipa alla tradizionale processione in onore della patrona della città. «Alla processione e alla salita fino al santuario partecipano tutti, sia cattolici che induisti» racconta padre Peter.

A spiegare il motivo per cui il legame con Santa Rosalia è così forte anche tra gli induisti è Ambi Aram, presidente del centro "Marriammen kovil" di Palermo: «Santa Rosalia per noi rappresenta la Madonna, la veneriamo».

I tamil induisti ritrovano nella sua figura la "Grande Madre", che protegge il matrimonio e i figli. E se per Santa Rosalia si canta in italiano, per Shiva si canta in hindu.

Una devozione che si lega alle tradizioni e usanze del paese originario: il fatto che il santuario sorga in cima a Monte Pellegrino, infatti, evoca nella comunità tamil di Palermo i ricordi legati allo Sri Lanka, dove i templi e le chiese vengono costruiti tutti in cima alle montagne.

«Quando siamo arrivati a Palermo - spiega Mario Ramasamy, un fedele del tempio - non avendo un luogo di culto induista, andavamo tutti fino a Monte Pellegrino a pregare».

Una tradizione comune anche tra i cattolici: «Per i tamil salire una montagna equivale ad avere un'esperienza spirituale - spiega Padre Peter Nayagan - un'esperienza molto intima con Dio».

Questa comunità infatti sale al santuario per pregare non solo in occasione del Festino. Alcune famiglie si recano in pellegrinaggio tutte le domeniche mattina.

«Siamo molto devoti a Santa Rosalia - spiega Thevi, una fedele cattolica - perché siamo sicuri che attraverso la sua intercessione si possano esaudire le nostre preghiere».

Nella comunità tamil c'è anche chi racconta di essere stato miracolato dalla santuzza. «Ha avverato le nostre richieste diverse volte - spiega un altro fedele, Danistan Johnson - è per questo che abbiamo un legame così forte con Santa Rosalia.

Molti tamil che vivono fuori Palermo e sono stati qua, anche per un breve periodo, tornano a Palermo per andare a trovare la santuzza».
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