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Colori pop e atmosfere anni Settanta: la rivoluzione veg di Flower Burger a Palermo

Trasformare il junk food per eccellenza, il burger, in uno psichedelico pasto vegano: è la sfida della catena italiana che si ispira al movimento Hippie e salutista

Balarm
La redazione
  • 21 novembre 2018

I panini (coloratissimi) sono fatti in casa e sono a base di curcuma, fagioli, ceci o carbone vegetale e i burger all'interno, così come i condimenti e le salse, sono rigorosamente vegani e anche loro home made.

Il tutto è immerso in un ambiente che ci porta indietro nel tempo fino alla Londra dei club anni Sessanta e Settanta: pareti decorate con grandi fiori, colori pop accesi e piante e lampade che pendono dal soffitto.

Stiamo parlando di uno store della catena (italiana) di Flower Burger che decide di portare un po' di gioia, colore e gourmet a Palermo, al civico 3 di via Isidoro La Lumia.

Ispirandosi ai concetti di pace e amore del moviemento Hippie, Flower Burger è nata nel 2015 a Milano con l'idea del fiore come espressione di positività, gioia e amore.

Si tratta di sponsorizzare il legame con la natura che si declina nelle tonalità dell’arcobaleno con una proposta culinaria 100% vegan, ma la cara caratteristica fondamentale dei burger è il colore.

Si passa dal pane giallo fatto con la curcuma, al nero grazie al carbone vegetale fino all’amatissimo viola, ottenuto grazie all’estratto di ciliegia.

Nessun colorante artificiale, il team di Flower Burger è sempre alla ricerca dell’ingrediente giusto derivante dalla terra che sappia tingere il pane, homemade, dandogli il giusto tocco di colore.

E i burger? Germogli di soia, tofu, ceci e quinoa sono ormai divenuti cibi del nostro quotidiano e Flower Burger sa come abbinarli per creare un burger dal sapore esplosivo che faccia innamorare tutti.

E ancora: Tofungo, Flower Burger e Cheesy Cecio sono solo alcuni dei burger accompagnati da patate al forno profumate alla paprika.

Uno dei segreti di Flower Burger sta nell’autoproduzione degli ingredienti per i panini vegan e, nemmeno a dirlo, l’altro segreto è nella formula: ispirata al movimento pacifista, impone di uscire da una visione classica del prodotto vegan per entrare nello spirito dei "figli dei fiori" in chiave moderna.

La formula pare funzionare: la società che gestisce Flower Burger è a quota nove negozi in Italia, sono a Milano, Monza, Bari, Bergamo, Rimini, Roma, Torino e Palermo e uno sta per aprire a Verona.

E all'estero? Anche: oltre allo spazio di Rotterdam a brevissimo aprirà a Londra e Tours (vicino Biarritz).

Del resto c'è poco da fare: il vegano piace. Leggerezza, appeal salutistico o sensibilità verso l'ambiente e - più spesso - la voglia di vivere e mangiare prodotti "cruelty free", per rispetto verso gli animali.
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